giovedì 9 agosto 2018

UNA DONNA D'ALTRI TEMPI
La TAVERNA che con il suo linguaggio particolarmente colorito(sic) affronta il tema spinoso dei vaccini raccontandoci come, quando era piccola, lei ed altri ragazzini della sua età venissero portati dai cuginetti ammalati per farsi contagiare. Racconto d'altri tempi dove certe malattie infettive non erano curabili. Io che son anzianotto mi ricordo di alcuni miei amici coetanei che avevano gravi problemi alle gambe tanto da costringerli in mostruose scarpe ortopediche a causa della tremenda poliomielite che mieteva tante vittime innocenti, poi,per fortuna, arrivò nel 1954 il primo vaccino sviluppato JONAS SALK del quale anch'io beneficiai e la malattia cominciò a sparire. Ritornando alla Taverna ed al suo eloquio estremamente pittoresco mi ha fatto venire in mente certi film in bianco e nero del filone neorealista che raccontavano la storia di un popolo povero ed incolto che era uscito dal disastro della seconda guerra mondiale, in fondo lei, la Taverna, questo popolo lo rappresenta alla perfezione, con la semplice differenza che oggi viviamo nel 2000 e non negli anni 50 del precedente secolo.
g.m.

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