STORIE DI UN MONDO ANTICO
di guido michi
Era il 4
novembre……………….
Era il 4
novembre era giorno festivo che commemora la vittoria nella PRIMA GUERRA
MONDIALE. La giornata festiva fu provvidenziale perché le persone erano rimaste
a casa e ciò limitò il numero delle vittime causate dall’evento catastrofico che sto per raccontare.
Era festa e
poltrii più a lungo nel letto.
Io- “mamma,
mamma, oh mamma”
-“ i’ che tu vuoi? I’ che t’ha da vociare in codesto modo?”
Io- “ ti
volevo dire che vorrei mangiare un po’ prima oggi, ho un
appuntamento presto a Scandicci !
-
“con
quella ?
Io- “si
proprio con quella, a te non piace, ma piace a me e questo
basta ed avanza !
Piccolo
intermezzo, per chiarire il senso di questo dialogo tra me mia mamma MINA. Io a
quei tempi mi ero invaghito di una ragazza che mia madre non sopportava.
In questo
dialogo interviene mio padre:
-“In do’ tu vorresti andare oggi ?”
Io -“ a Scandicci perché?”
-“ perché a Scandicci tu c’arrivi in
barca! Ce l’hai la barca?”
Io -“ i’ che tu vorresti dire? Oh che
ragionamenti tu fai ?”
-“viene un po’ a vedere e tu t’accorgi
i’ che sta succedendo. Un
macello, un vero macello!
L’Arno……ma vieni a vedere !”
Io
svogliatamente mi alzai da letto mettendomi prima a sedere su un bordo, mi
detti una energica stropicciata agli occhi ancora semi chiusi, tanto per
scacciare la sonnolenza che ancora mi attanagliava, mi misi in piedi e con
passo strascicato mi diressi verso la camera da letto dei miei genitori che
dava su Via del Ponte Sospeso. Io li per li non volevo credere a ciò che vedevo
e la prima reazione fu un inebetito “ OHHHHH ma, ma che sta accadendo ?”
Un velo
d’acqua ricopriva tutta la strada solo i marciapiedi per pochi centimetri
vicino alle case erano ancora asciutti, ma la cosa stupefacente ed
impressionante erano i pesanti chiusini di ghisa che servivano per poter
accedere alla fognatura che a causa della pressione delle acque venivano
sollevati come fossero dei fuscelli e dai quali tracimava un liquido marrone
che emanava un cattivo odore. Ciò stava ad indicare che i fognoni si erano
trasformati in condotte forzate e questo era causato dall’Arno che non riceveva
più e se non riceveva più doveva esserci una piena straordinaria. Tutto questo
me lo suggerivano i miei freschi studi di idraulica.
Il mio babbo
mi propose di andare sul Ponte alla Vittoria per vedere cosa stava in realtà
accadendo alla nostra Firenze. “Io ci sono già stato questa mattina presto
quando tu dormivi e lo spettacolo era allucinante” così mi riferì ed io
prontamente andai a vestirmi. Uscimmo ed in fila indiana per non bagnarci le
scarpe ci avviammo verso il ponte e giunti alla sua metà.
Giunti alla
sua metà uno spettacolo orribile, qualcosa di mai visto ed immaginato si parò
davanti ai nostri occhi.
FINE QUINTA PARTE
Nessun commento:
Posta un commento