sabato 25 agosto 2018


STORIE DI UN MONDO ANTICO

di guido michi

5° PARTE



Era il 4 novembre……………….

Era il 4 novembre era giorno festivo che commemora la vittoria nella PRIMA GUERRA MONDIALE. La giornata festiva fu provvidenziale perché le persone erano rimaste a casa e ciò limitò il numero delle vittime causate dall’evento catastrofico  che sto per raccontare.
Era festa e poltrii più a lungo nel letto.

Io- “mamma, mamma, oh mamma”
     -“ i’ che tu vuoi? I’ che t’ha da vociare in codesto modo?”
Io- “ ti volevo dire che vorrei mangiare un po’ prima oggi, ho un       
         appuntamento presto a Scandicci !
-         “con quella ?
Io- “si proprio con quella, a te non piace, ma piace a me e questo  
        basta ed avanza !

Piccolo intermezzo, per chiarire il senso di questo dialogo tra me mia mamma MINA. Io a quei tempi mi ero invaghito di una ragazza che mia madre non sopportava.

In questo dialogo interviene mio padre:
       -“In do’ tu vorresti andare oggi ?”
Io    -“ a Scandicci perché?”
        -“ perché a Scandicci tu c’arrivi in barca! Ce l’hai la barca?”
Io     -“ i’ che tu vorresti dire? Oh che ragionamenti tu fai ?”
         -“viene un po’ a vedere e tu t’accorgi i’ che sta succedendo. Un
             macello, un vero macello! L’Arno……ma vieni a vedere !”

Io svogliatamente mi alzai da letto mettendomi prima a sedere su un bordo, mi detti una energica stropicciata agli occhi ancora semi chiusi, tanto per scacciare la sonnolenza che ancora mi attanagliava, mi misi in piedi e con passo strascicato mi diressi verso la camera da letto dei miei genitori che dava su Via del Ponte Sospeso. Io li per li non volevo credere a ciò che vedevo e la prima reazione fu un inebetito “ OHHHHH ma, ma che sta accadendo ?”
Un velo d’acqua ricopriva tutta la strada solo i marciapiedi per pochi centimetri vicino alle case erano ancora asciutti, ma la cosa stupefacente ed impressionante erano i pesanti chiusini di ghisa che servivano per poter accedere alla fognatura che a causa della pressione delle acque venivano sollevati come fossero dei fuscelli e dai quali tracimava un liquido marrone che emanava un cattivo odore. Ciò stava ad indicare che i fognoni si erano trasformati in condotte forzate e questo era causato dall’Arno che non riceveva più e se non riceveva più doveva esserci una piena straordinaria. Tutto questo me lo suggerivano i miei freschi studi di idraulica.
Il mio babbo mi propose di andare sul Ponte alla Vittoria per vedere cosa stava in realtà accadendo alla nostra Firenze. “Io ci sono già stato questa mattina presto quando tu dormivi e lo spettacolo era allucinante” così mi riferì ed io prontamente andai a vestirmi. Uscimmo ed in fila indiana per non bagnarci le scarpe ci avviammo verso il ponte e giunti alla sua metà.
Giunti alla sua metà uno spettacolo orribile, qualcosa di mai visto ed immaginato si parò davanti ai nostri occhi.

FINE QUINTA PARTE



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