STORIE DI UN MONDO ANTICO
di guido michi
4° PARTE
Dopo aver
parlato in modo sufficientemente esauriente di quegli straordinari personaggi che
erano, nella storia di Firenze, i renaioli d’Arno, vorrei raccontare un
avvenimento che sconvolse per la sua eccezionale violenza la vita di noi fiorentini. Vorrei
fare una piccola premessa il mio racconto non segue una logica temporale
precisa, trattasi di flac beck che riaffiorano nella mia memoria.
Era la fine
del mese di ottobre, un ottobre eccezionalmente piovoso , dell’anno di grazia
1966 e facendo due conti io avevo solo 21 anni.
Come detto,
Ottobre fu un mese piovoso, ma in quegli
ultimi giorni Giove pluvio sembrava accanirsi in modo particolarmente
straordinario. A Firenze si celebrava la settimana inglese e tra le tanti
manifestazioni messe in ponte c’erano anche dei concertini di cornamuse, e i fiorentini, sempre piuttosto critici,
incolpavano dell’abbondante pioggia il suono di questi strumenti.
“SE QUESTI
CONTINUANO DI MORTO QUI S’AFFOGA TUTTI”
Purtroppo la
previsione si avverò, ma andiamo un po’ in ordine temporale.
Era il 3
novembre ed io mia mamma Mina, mia cugina Graziella e la di lei figlia Cristina
decidemmo di andare ad Empoli perché avevo desiderio di comprarmi una giacca in
camoscio. L’attività economica preminente di questa cittadina sono le fabbriche
d’abbigliamento e con le giuste conoscenze, almeno a quei tempi, si comprava
degli ottimi prodotti a prezzi molto ma molto contenuti. Anche quel giorno le
cateratte del cielo erano aperte e pioveva, pioveva senza un attimo di tregua.
Mi ricordo che parcheggiai la macchina nelle vicinanze dell’Arno e mi accorsi
che il livello di piena era preoccupante ma mai avrei immaginato di ciò che
sarebbe accaduto di lì a poche ore.
Era il 4
novembre……………….
FINE QUARTA PARTE
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