STORIE DI UN MONDO ANTICO
di guido michi
6° PARTE
Uno
spettacolo orribile, qualcosa di mai visto ed immaginato si parò davanti ai
nostri occhi, L’Arno non esisteva più al suo posto un lago tempestoso che si
era mangiato tutti i lungarni. Il ponte Amerigo Vespucci era completamente
sommerso del ponte Alla Carraia si vedeva solo la parte centrale a causa della
sua conformazione a gobba di cammello ed in lontananza si vedevano ancora gli
edifici tipici del ponte Vecchio.
Sotto di noi
scorreva in modo impetuoso quell’acqua limacciosa che era giunta fino alla
chiave degli archi che costituivano il ponte alla Vittoria ed io e il mio babbo
temendo il cedimento delle sue pile decidemmo che era meglio di andarsene.
Ritornammo in fila indiana verso casa ed a quel punto prendemmo la decisione di
spostare le nostre auto che si trovavano ricoverate in un garage di Piazza Pier
Vettori. Il garage era aperto ed il titolare il Magherini, il Maghero per gli amici ci
invitava a portar via le macchine “RAGAZZI PENATE POCO PERCHE’ QUI TRA POCO SI
VA TUTTI SOTT’ACQUA”, decidemmo di parcheggiarle verso monte Oliveto;
evidentemente la nostra idea l’avevano avuta altre persone in quanto ci fu
difficile trovare un luogo in cui parcheggiare i nostri mezzi.
Tornammo a
casa e si cercava di avere notizie più certe. La televisione che a quei tempi
aveva due canali RAI1 e RAI2 trasmetteva i monoscopi, alla radio arrivavano
notizie molto ma molto confuse.
Cercammo di
metterci telefonicamente in contatto con i nostri parenti ma tutto era inutile, infatti potevamo cambiare
il numero chiamato ed inevitabilmente rispondevano i signori che abitavano nell’appartamento
sopra al nostro.
Era
mezzogiorno del 4 novembre 1966
FINE QUINTA PARTE
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