lunedì 27 agosto 2018

LE DONNE NELLA PITTURA

Quando si parla di donne dedite alla pittura uno pensa a grandissime artiste come Artemisia Gentilesci, Elisabetta Sirani o Sofonisba Anguissola.
Riprendiamo la rubrica “LE DONNE NELLA PITTURA” con la pittrice veneziana ROSALBA CARRIERA che ci ha lasciato un numero piuttosto cospicuo di opere di pregevole fattura.
Rosalba Carriera nata a Venezia, 7 ottobre 1675, morta a Venezia, 15 aprile 1757
Cominciò la sua carriera artistica dipingendo le tabacchiere con quelle figure di damine graziose che divennero poi la sua fortuna trasposte nelle miniature su avorio.
Fu la prima che utilizzò l'avorio nelle miniature dandogli quella lucentezza caratteristica delle sue opere. Fu inoltre la prima a non seguire le regole accademiche che volevano la miniatura dover essere realizzata con tratti e punti brevi e ben amalgamati: lei invece vi trasportò il tratto veloce caratteristico della pittura veneziana.
Da giovane ebbe la fortuna di studiare anche la musica e la pittura oltre al ricamo, che al tempo soleva essere l'attività cui maggiormente si dedicavano le sue coetanee.

Rosalba Carriera si discostò decisamente dallo stereotipo femminile, tuttora imperante nell'immaginario collettivo, della damina settecentesca tutta frivolezze, tanto che ella stessa aveva creato una sorta di circolo a cui appartenevano personaggi illustri nell'ambiente artistico letterario.
Ottenne riconoscimenti in tutta Europa, al punto che a commissionarle ritratti, oltre che principi e principesse, vi fu persino il re di FranciaLuigi XV.
Grazie anche a un intermediario, il suo amico Cristiano Cole, fu accettata dall'Accademia nazionale di San Luca a Roma, con l'opera Fanciulla con colomba; entrò inoltre a far parte dell'accademia reale durante il suo soggiorno parigino come ospite di Pierre Crozat, amico di Antoine Watteau e noto estimatore di quadri, che divenne anche suo amico.
La peculiarità della Carriera era quella di saper scrutare il volto di chi le stesse di fronte, leggerlo in tutti i suoi particolari, capirlo e riuscire a trasporre con la pittura ciò che lei vedeva, tutto incorniciato da un profondo realismo come in Ritratto di signora anziana in cui dipinge in modo evidente il porro della signora, ritratta molto dolcemente.
Le opere che più destano la curiosità sono la serie dei suoi autoritratti, alcuni dei quali sono conservati a Venezia al museo del settecento a Ca' Rezzonico, mentre altri fanno parte di altre collezioni, come l'autoritratto del 1740, della collezione reale di Windsor; altre opere sono esposte alla Pinacoteca di Dresda «Alte Meister».

Questi autoritratti rivelano uno sviluppo psicologico e morale della persona, dalla giovinezza e gioia del primo autoritratto del 1709, conservato agli Uffizi, che rappresenta sé stessa mentre dipinge la sorella, fino a giungere all'ultimo del 1746, quello della "tragedia", dove si rappresenta con un volto molto invecchiato e impassibile, triste e duro (inoltre indossa una corona di alloro) ad indicare lo stato d'animo dell'artista che si ritrasse proprio dopo che volle sottoporsi a un'operazione alla cornea, con esiti negativi e complicazioni ulteriori che aggravarono la sua cecità fino a farla divenire totale.
Assidue frequentatrici del ristretto circolo della Carriera erano Felicita Sartori e Marianna Carlevarijs, entrambe pittrici.
Morì, sempre a Venezia, nel 1757.
Diverse città italiane la ricordano nell'odonomastica locale intitolandole strade urbane. Il Comune di Padova le dedica una strada nel Quartiere 2 Nord. Torino le intitola una via, nel quartiere Pozzo Strada. A Napoli, nel quartiere Barra, in località Santa Maria del Pozzo, vi è una strada che porta il suo nome. Strade a suo nome sono presenti a Milano, Adria, Chioggia.
Rosalba Carriera è una dei protagonisti del romanzo Le leggi del tempo di Andrea Perego (2016).
g.m.

Nessun commento:

Posta un commento