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Mercoledì 22 agosto 2018

Enews 538




Quello che è accaduto a Genova è atroce. Assurdo morire così nel 2018.
La priorità oggi è aiutare le famiglie delle vittime, gli sfollati.

Il dibattito pubblico, tuttavia, non ha parlato di questo. Il governo Salvini-DiMaio infatti ha deciso di attaccare l'opposizione. E di spargere veleni e falsità. Ho scelto di replicare perché non volevo che quelle accuse infami non ricevessero una condanna ferma.
Qui il primo post.
Qui il secondo post.
Qui l'intervista a Repubblica.

Pensavo che questa vicenda trovasse un Paese unito ad affrontarla.
L'atteggiamento dei ministri è stato invece vergognoso.

Ricapitolando:
  1. Chi ha sbagliato deve pagare. E chi ha sbagliato lo decide la Magistratura, non il Ministro Toninelli. In questa vicenda il Ministro deve fornire spiegazioni, non dare giudizi. Peraltro anziché dare risposte in Parlamento o ai singoli deputati che ieri sono andati al Mit, Toninelli ha pensato bene di tornare al mare. Avessimo fatto noi una cosa del genere sarebbe scoppiata la rivoluzione pentastellata. Ma adesso sono loro il potere, adesso tutti zitti.
  2. Di Maio è un bugiardo. Mi spiace dirlo, perché è un ministro, ma siamo davanti a uno squallido bugiardo. Ha detto che noi abbiamo fatto leggi per Autostrade e che il loro Governo è il primo che non ha preso soldi. Il decreto pro-Autostrade lo ha votato Salvini, non il PD (2008). I contributi elettorali li ha presi la Lega, non il PD (150.000€). Il Premier Conte è l'avvocato dei concessionari (Aiscat), altro che avvocato del popolo. Il NO alla Gronda, opera fondamentale per Genova, proviene dai Cinque Stelle di Genova ("favoletta"), da Beppe Grillo ("li fermeremo con l'esercito"), da Toninelli (agosto 2018!).
  3. Ora è fondamentale ricucire Genova. E per evitare che la città subisca oltre al danno anche la beffa è fondamentale che si accelerino le opere per le quali abbiamo liberato i soldi: Bisagno, Porto, Terzo Valico e Gronda. Genova DEVE ripartire. E per farlo il governo deve dire sì alle opere pubbliche. A cominciare ovviamente dal rifacimento del Ponte.
Sull'atteggiamento del Presidente del Consiglio Conte, segnalo un post definitivo dell'Avvocato Lisa Noja, molto lungo ma da imparare a memoria per chi vuole fare discussioni dal punto di visto giuridico.

Sul resto:
  1. Insistono sulle fakenews, ovunque. Noi abbiamo lanciato questo sito per chiedere segnalazioni da girare a AGCOM. I Cinque Stelle hanno finalmente aperto alla Commissione di Inchiesta: io credo che alla fine non faranno niente, neanche su questo, come pure su reddito di cittadinanza, sulla Gronda, sulla Fornero.
  2. Segnali preoccupanti dai mercati. Lo spiega bene Marattin: questi vogliono ridurci come il Venezuela. Del resto in una intervista allucinante al Foglio, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Borghi, lo aveva spiegato molto chiaramente.
  3. Sulla scuola Salvini mente sapendo di mentire e devo dire che la reazione immediata di Anna Ascani, Eugenio Comincini e molti altri ha spiegato bene ciò che tutti gli addetti ai lavori sanno: nessuno ha messo tanti soldi sulla scuola come il governo dei Mille Giorni. Continuano a dire di aver trovato 7 miliardi: non era difficile, sono quelli che abbiamo stanziato noi. Anziché intestarveli, spendeteli.
  4. Domenica al Meeting di Rimini il sottosegretario Giorgetti ha detto che dovremo fare le riforme costituzionali. Parole del leader leghista: "Il Parlamento non conta più nulla (...) la democrazia rappresentativa è un feticcio". Bene, tutti i grandi professori che due anni fa parlavano di deriva autoritaria devono essere ancora in ferie. Nessuno ha fiatato, nessuno ha aperto bocca. Io dico solo una cosa: vedrete che nei prossimi mesi, torneranno alla carica con le riforme costituzionali. La loro maggioranza è NoVax, NoTav, NoIlva, NoTap, NoEuro, NoGronda. Su qualcosa dovranno compattarsi. E vedrete che, nei prossimi mesi, torneranno alla carica con le riforme costituzionali. E lo porranno loro, dopo averne negato l'importanza due anni fa.
Nel frattempo sto lavorando a un progetto al quale tengo molto, da tanti anni: il racconto di come la bellezza di Firenze possa aiutare anche noi, cittadini del XXI secolo. È un progetto culturale che diventerà una trasmissione televisiva. Ieri abbiamo girato tra Ponte Vecchio e gli Uffizi, davanti al Botticelli e a Michelangelo, davanti a Raffaello e Leonardo. Ma abbiamo anche ricordato la strage mafiosa del maggio 1993 e quei momenti devastanti, la morte di cinque innocenti e l'oltraggio all'identità culturale del Paese. E abbiamo passato la notte in Piazza del Duomo accuditi dalla Cupola di Brunelleschi e protetti dalle storie di un luogo unico al mondo.
Se anche questa trasmissione aiuterà qualcuno a ritrovare la forza di emozionarsi, di stupirsi, di meravigliarsi, non sarà stato tempo perso. Perché secondo me è giusto scommettere sulla bellezza in tempi di barbarie. Scommettere sulla cultura in tempi di fakenews.
Qui un articolo di Maria Corbi su La Stampa, qui un articolo di Ilaria Ulivelli su La Nazione, qui un articolo di Mauro Evangelisti sul Messaggero. Sul mio Instagram, invece, le prime foto.
Chi vuol far polemica anche su questo, faccia pure. Noi seguiremo l'invito di Dante: "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".


Un sorriso,
Matteo
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