LA SCIAGURA DI GENOVA
A seguito dei noti e tragici avvenimenti che hanno colpito Genova avevo deciso di stare una giornata in silenzio per rispetto delle innocenti vittime di questa immane disgrazia.
Però, come era tra l'altro prevedibile,le stupidaggini che stanno inondando il WEB mi costringono a trasgredire a questa mia decisione. In occasione di tristi avvenimenti come crolli, incendi, alluvioni, terremoti scopriamo che tra di noi ci sono un'nfinità di specialisti e nello specifico di esperti di statica delle costruzioni. Affermare che un acquedotto di epoca romana è ancora in piedi al contrario del viadotto incriminato costruito negli anni 60 del precedente secolo vuol essere un confronto assolutamente improponibile, in sostanza è fare polemica un tanto al chilo. Un acquedotto, anche se antico di un paio di millenni viene soecitato in modo relativamente modesto visto che trasporta per caduta solamente dell'acqua mentre i ponti moderni ed in particolar modo quello di Genova sono sollecitati da un traffico veicolare fatto da migliaia di macchine e di tir che oltre al peso proprio sollecitano la struttura anche con il moto di rotolamento, ma questo non vuol giustificarne il crollo anzi. Io su quel ponte ci sono passato, per motivi di lavoro, tantissime volte e mi ha sempre dato una certa inquietudine, a causa della sua altezza, perchè passava sopra le case ma sopratutto per le forti vibrazioni date dal sempre intenso traffico sopratutto di mezzi pesanti, visto che ci sono gli svincoli di tre autostrade,una che prosegue verso Savona(riviera di ponente), l'autostrada Genova Torino e quella che va verso Milano e tra l'altro nella zona ci sono anche alcune raffinerie.L'ultima volta che sono passato dal ponte crollato è stato nei primi anni del 90 ed erani visibili, questo me lo ricordo piuttosto bene, delle micro lesioni sui tiranti in cemento pre-compresso.
Il problema non sta tanto nelle manutenzioni o nel magna magna che comunque va dimostrato ma nella stessa tipologia del ponte , infatti da quasi subito, vi sono documenti che lo attestano, furono riscontrati difetti di progettazione e nella viscosità del calcestruzzo usato per realizzare le strutture in pre-compresso.
Non dimentichiamoci che tra gli anni 50 e gli anni 60 con il boom economico ci fu anche il boom nella costruzione delle autostrade. La classe dirigente di quei tempi favorì il trasporto di persone e beni fatto su gomma e questo necessitava di strade più grandi e veloci e i tempi per la loro realizzazione si abbvreviarono sempre più a discapito della robustezza dei manufatti. Pensiamo al vallico appennico dell'AUTOSTRADA DEL SOLE (A1) quanta usura nel tempo abbia subito tanto che si è dovuto costruirne una nuova parallela a quella esistente, forse, se lo stesso procedimento fosse stato utilizzato anche per Genova, oggi non staremmo a piangere le vittime di questa immane tragedia. Ma con i se e i ma non risolviamo niente. Purtroppo la scelta scellerata fu quella di privilegiare la gomma al ferro con la quale fu fatto un grosso regalo all'industra principe del nostro paese la FIAT che da sempre ci ha condizionato da un punto di vista economico e sociale. Ricordiamoci della grande trasmigrazione dal sud povero verso la capitale dell'auto in cerca di un lavoro e di un piccolo benessere e qui dovrei parlare anche del razzismo subito da queste persone Io che sono vecchietto mi ricordo che alla fine degli anni 60 c'erano ancora i cartelli dove si diceva "NON SI AFFITTA AI MERIDIONALI. Ogni epoca ha i suoi emarginati oggi i neri ieri gli uomini e le donne del nostro sud.
Per migliorare il sistema di traspoirto delle merci ci si ricordò che l'Italia aveva due autostrade gratis ovverosia le autostrade dei due mari (TIRRENO,ADRIATICO) ma per un loro utilizzo si sarebbero dovute costruire delle infrastrutture di supporto come interporti modali e alcune line ferroviarie trasversali ed anche in questo campoi ben poco si è fatto. Delle linee ferroviarie trasversali furono progettate ed iniziate per il nord la LA SPEZIA-PARMA per il centro L'ORTE-FALCONARA e per il sud la BENEVENTO-FOGGIA alle quali anch'io ho partecipato in fase di inizio lavori ma che non mi risulta siano mai state realizzate come purtroppoi spesso capita nel nostro disastrato paese.
Questa grandissima disgrazia mette in evidenza due cose:
L'estrema fragilità delle nostre infrastrutture e l'estremo bisogno che di più nuove ed efficienti vengano prontamente realizzate, anche se la tendenza di chi attualmente ci governa va in un senso completamente contrario.
Concludo facendo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime ed all'intera comunità GENOVESE.
g.m.
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