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Ho
fatto un piccolo esperimento. Per una settimana non ho letto i quotidiani,
non ho controllato i social, non ho aggiornato i miei profili. Ovviamente mi
sono tenuto informato su quello che succedeva intorno a me e del resto ero in
Senato, non alle Maldive. Ma devo ammettere che mi ha colpito la quantità di
tempo che ciascuno di noi impiega inseguendo notizie e commenti che pure
talvolta non sarebbero così importanti. Infatti ho avuto molto più tempo per
me. Ho letto tre libri in una settimana e ho ripreso a correre: non sono più
quello di una volta, il massimo sono stati 14 km in 75 minuti netti. Non
proprio il ritmo di un uomo allenato, insomma.
Fine della parte positiva dell'esperimento. Parte negativa: non ho replicato a una caterva di schifezze scritte sul mio conto. Voi direte: dov'è la novità? Non c'è nessuna novità, lo so. Prima o poi qualche giornalista indipendente scriverà due righe sulle modalità con le quali in questi anni la mia vita e quella della mia famiglia sono state mediaticamente massacrate da false notizie, false prove, falsi scoop. E meno male che noi non abbiamo mai fatto sparire 48 milioni di finanziamento pubblico o non abbiamo mai avuto una colf in nero, noi. Altrimenti ti immagini cosa avrebbero scritto di noi? Dovrò usare la parte finale di questa email per parlare dei fatti miei, dunque: spero che mi perdonerete. Prima, però, due considerazioni politiche. Il tempo vola e il nuovo Governo ha già compiuto un mese. Decreti approvati: due. Uno per dare una proroga ai benzinai sulla fatturazione elettronica, uno per affrontare la questione del Tribunale di Bari. Tanti spot sui giornali, ma tra un censimento e l'altro c'è qualcuno che possa censire - o almeno ricordare - tutte le promesse della campagna elettorale? Nel primo consiglio dei ministri avevano promesso di abolire la Fornero, fare la Flat Tax al 15%, introdurre il reddito di cittadinanza con 780€ al mese che diventavano 1680€ per una famiglia con due figli, rimpatriare seicentomila clandestini. E invece il Governo è fermo a zero. Anche questa settimana la Camera dei Deputati non lavora perché non c'è niente all'ordine del giorno. Niente. Se oggi tre milioni e mezzo di pensionati ricevono la quattordicesima dipende dall'ultima nostra legge di Bilancio, quella licenziata dal Governo a settembre 2016, quella che introduceva il REI, il piano Industria 4.0, e appunto gli aiuti per i pensionati più poveri, non è per le dirette Facebook dei due vice premier. Se oggi i dati ISTAT dicono che la disoccupazione è ai minimi da anni, non è per l'azione di questo Governo. Occorrerà una grande, faticosa, battaglia culturale per spiegare che non di solo spot vive l'uomo. Sono pronto a farla, amici, indipendentemente dal ruolo politico. Questa battaglia culturale servirà anche sul tema dell'immigrazione. Loro hanno approcciato il tema bloccando due navi di poveri malcapitati in mezzo al Mediterraneo. Pensavano di cambiare la linea dell'Europa prendendo in ostaggio qualche centinaio di disperati, scommettendo sulla paura. Ma se scommettono tutti sulla paura in Europa, succede il patatrac per l'Italia. E infatti a Bruxelles è passata la linea dei paesi dell'Est: hanno vinto quelli con cui Salvini vuole allearsi, quelli che credono che l'Europa funzioni tirando su i muri. Un giorno, temo presto, ricorderemo la gestione grilloleghista sull'immigrazione come il più incredibile autogol mai fatto dai nostri in Europa. Non do un giudizio sotto il profilo umanitario, ma banalmente utilitario: ci siamo chiamati il problema in casa, vedrete. Quello che accade in Germania adesso è solo l'inizio. Noi invece pensiamo che l'Europa funzioni abbattendo i muri, come accaduto da Berlino in poi. Ma sarà una battaglia durissima, culturale, di valori, di ideali. Anche di simboli, certo. Ma sarà una battaglia che faremo insieme. Mi sono dimesso da segretario del PD, non mi sono dimesso da cittadino italiano. Darò una mano perché l'Italia dei miei figli non sia un'Italia segnata dalla paura e dal sospetto, ma sia l'Italia del coraggio. E qui vengo ai fatti miei. Le tre cose alle quali sento il bisogno di rispondere.
Un sorriso, Matteo P.S.: Oggi ISTAT dice che la disoccupazione continua a scendere ed adesso è ai minimi da 6 anni. E che in quattro anni il JobsAct ha permesso di recuperare UN milione di posti di lavoro, di cui più della metà a tempo indeterminato. Sono dati ufficiali, indiscutibili, oggettivi. E cosa dice il ministro del lavoro italiano, Di Maio? "Stasera smantelliamo il JobsAct". Fantastico. Stasera smantellano la misura che ha permesso di recuperare un milione di posti di lavoro. Tutto sommato devo riconoscere che ha una sua coerenza: più smantella il JobsAct, più avrà occasioni per sperimentare la geniale intuizione del Reddito di Cittadinanza: una Repubblica Democratica fondata sul sussidio. Già, ma quando arriva il Reddito di Cittadinanza? App Matteo Renzi |
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lunedì 2 luglio 2018
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