MARIETTA ROBUSTI DETTA TINTORETTA-AUTORITRATTO-GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE
Nel 1675 il cardinale umanista e collezionista Leopoldo de' Medici pagava per questo autoritratto 125 ducati, attraverso il suo emissario Marco Boschini, al fine di alimentare la sua rara e preziosa collezione di autoritratti di artisti famosi. In questo dipinto la Tintoretta si era rappresentata in una morbida veste a minute piegoline increspate, color grigio perla e con trasparenze rosate alla gonna e allo scollo, con un vezzo di vere perle girocollo e con i capelli biondi spartiti in mezzo alla fronte e raccolti in treccioline. Ha dipinto se stessa in piedi, davanti alla sua spinetta e con un libro di musica, aperto e in evidenza fra le mani. Con le dita sfiora i tasti, dimostrando di saper anche suonare.[
Pittrice e cantante, Marietta mostrava in primo piano la pagina musicale n. 24 del madrigale a quattro voci Madonna per voi ardo, composto dal musicista francese Philippe Verdelot e pubblicato a Venezia nel 1533. Marco Boschini scrisse al granduca Leopoldo: Circa poi al ritratto di Marieta Tintoretta questo si certo che noi lo teniamo per vero e reale sì della sua effigie come di sua mano, e quando anco fosse quello dice l'Altezza Vostra che il padre li avesse dato qualche penelata, che questo noi non l'acertiamo, ma dato che fosse questo, sarebbe stato come si suol dire qui in Venezia, poner lo zuchero sopra la torta.
Qui, bellezza e grazia femminili sono state associate alle arti della musica strumentale, del canto e della pittura: espressioni che si addicevano a dame colte e agiate di quel tempo. Marietta, andata in sposa all'argentiere Jacopo d'Augusta, rimase ancorata alla nativa Venezia, sacrificata anche dall'amore possessivo di suo padre, il Tintoretto.
Altri due autoritratti, attribuiti a Marietta Robusti, sono alla Galleria Borghese a Roma, e al Kunsthistorisches Museum di Vienna; ma dubbia è la loro autenticità, perché non suffragata da documenti d'epoca.
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