domenica 22 luglio 2018



       nessuno   tocchi       CAINO             
  NO  ALLA  PENA  DI   MORTE                   
                                                                                                                                                      



1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : ARABIA SAUDITA: SETTE ESECUZIONI IN UN GIORNO 2.  NEWS FLASH: THAILANDIA: CONDANNA CAPITALE CONFERMATA PER CITTADINO SPAGNOLO 3.  NEWS FLASH: OHIO (USA): ROBERT VAN HOOK GIUSTIZIATO 4.  NEWS FLASH: TEXAS (USA): CHRISTOPHER YOUNG GIUSTIZIATO 5.  NEWS FLASH: IRAN: 80 FRUSTATE PER AVER BEVUTO ALCOL QUANDO ERA MINORENNE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


ARABIA SAUDITA: SETTE ESECUZIONI IN UN GIORNO
17 luglio 2018: L'Arabia Saudita ha giustiziato sette persone condannate per reati penali, tra cui cinque uomini per la rapina e omicidio di una guardia di magazzino pakistana, nella città occidentale di Jiddah.

Il ministero dell'Interno ha detto che i cinque uomini, due sauditi e tre cittadini del Ciad, hanno pugnalato e picchiato la guardia e rubato il suo cellulare come parte di una rapina al magazzino.
Non è chiaro quando abbiano commesso il crimine e come siano stati giustiziati, ma l'Arabia Saudita di solito esegue le condanne a morte con decapitazioni o col plotone di esecuzione.
Nella città settentrionale di Tabuk, un uomo libanese è stato giustiziato dopo essere stato condannato per contrabbando di droga e un uomo saudita è stato messo a morte dopo essere stato condannato per l'omicidio di un altro saudita, ha detto il Ministero.
Il Regno ha giustiziato 66 persone finora nel 2018. Nel 2017, 122 persone sono state giustiziate e 144 persone sono state messe a morte nel 2016.

---------------------------------------
NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

THAILANDIA: CONDANNA CAPITALE CONFERMATA PER CITTADINO SPAGNOLO
13 luglio 2018: Una Corte d'appello ha confermato in Thailandia la condanna a morte di un cittadino spagnolo, Artur Segarra Princep, che è stato condannato per aver ucciso un connazionale, mutilando il suo corpo e gettando le parti nel fiume Chao Phraya nel gennaio 2016.
Princep, che sostiene di essere innocente, farà ora appello alla Corte Suprema.
Il giudice della Corte d'appello ha citato prove solide, tra cui riprese di telecamere di sicurezza, testimonianze, inclusi resoconti di una cameriera del condominio PG e della sua fidanzata thailandese, e risultati forensi su campioni di DNA raccolti da oggetti incriminanti, come il suo congelatore, che hanno sufficientemente convinto il giudice sulla colpevolezza del 39enne per la morte del connazionale spagnolo David Bernat, 41 anni.
Segarra è stato prelevato dalla prigione centrale di Bang Kwang, dove si trova da due anni e cinque mesi, e portato al tribunale penale di Ratchadapisek per ascoltare il verdetto della Corte d'Appello.

OHIO (USA): ROBERT VAN HOOK GIUSTIZIATO
17 luglio 2018: Robert Van Hook, 58 anni, bianco, è stato giustiziato. Era stato condannato a morte nell’agosto 1985 con l’accusa di aver ucciso, il 18 febbraio 1985, David Self, 34 anni. Van Hook aveva confessato l’omicidio alla polizia, dicendo tra l’altro che già altre volte, a partire dai 15 anni di età, aveva accettato avances di omosessuali, per poi rapinarli. Al processo aveva sostenuto di essere stato momentaneamente infermo di mente. Il 18 aprile 2006 (vedi) la Corte d’Appello del 6° Circuito aveva annullato il verdetto di colpevolezza ritenendo che durante il processo non avrebbe dovuto essere utilizzata la sua confessione, ottenuta dalla polizia in assenza di un avvocato ma dopo che Van Hook ne aveva chiesto uno. Il 9 novembre 2009 la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva annullato l’annullamento. Van Hook diventa il 1° giustiziato di quest’anno in Ohio, il 56° da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni nel 1999, il 14° dell’anno negli Usa, e il n°
  1479 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.


TEXAS (USA): CHRISTOPHER YOUNG GIUSTIZIATO
17 luglio 2018: Christopher Young, 34 anni, nero, è stato giustiziato.
Era stato condannato il 7 febbraio 2006 con l’accusa di aver ucciso il 21 novembre 2004, nel corso di una rapina in un minimarket, Hasmukh "Hash" Patel, 53 anni.
Young era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza, e la sua linea di difesa era che quel giorno aveva bevuto molte birre e assunto cocaina.
Young diventa l’8° giustiziato di quest’anno in Texas, il 553° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 13° giustiziato di quest’anno in Texas, e il n° 1.478 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.


IRAN: 80 FRUSTATE PER AVER BEVUTO ALCOL QUANDO ERA MINORENNE
10 luglio 2018: La stampa iraniana ha pubblicato la fotografia di un uomo, menzionato con le iniziali M.R., che il 10 luglio è stato legato a un albero e frustato 80 volte sulla schiena da un altro uomo dal volto coperto, in una piazza di Kashmar, nella provincia di Razavi Khorasan.
Oltre 10 anni fa, M.R. aveva bevuto alcol e aveva 14 o 15 anni.
"Siamo di fronte a un sistema che legalizza la brutalità. Questo è un caso assolutamente sconvolgente", ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l'Africa dal Nord di Amnesty International. "Il diffuso ricorso alle pene corporali, anche nei confronti di rei minorenni, dimostra il profondo disprezzo delle autorità iraniane verso i principi elementari di umanità. Vanno subito cancellate dalle leggi le amputazioni, gli accecamenti e le frustate", ha aggiunto Luther.
Secondo la Procura di Kashmar, M.R. aveva consumato alcolici durante una festa di matrimonio, nel corso della quale era scoppiata una rissa culminata con la morte di un invitato di 17 anni. I giudici della Procura hanno chiarito che M.R. non fu coinvolto nell'omicidio e che le frustate gli sono state inflitte solo per aver bevuto alcol.
I fatti risalgono al periodo compreso tra marzo 2006 e marzo 2007 (corrispondente, secondo il calendario iraniano, all'anno 1385). Poiché M.R. è nato nell'anno 1370, ossia tra marzo 1991 e marzo 1992, ne consegue che all'epoca del "reato" aveva 14 o 15 anni. La sentenza è stata emessa nell'anno 1386, dunque tra marzo 2007 e marzo 2008. Amnesty International non è a conoscenza dei motivi per cui la pena corporale sia stata eseguita con così tanto ritardo.
Nel 2018 le autorità iraniane hanno già inflitto ed eseguito pene corporali, tra cui l'amputazione della mano a un ladro. "L'uso di pene crudeli e inumane come le frustate, le amputazioni e gli accecamenti - ha commentato Luther - sono un gravissimo affronto alla dignità umana e violano il divieto assoluto di tortura e altri maltrattamenti previsto dal diritto internazionale. In quanto stato parte del Patto internazionale sui diritti civili e politici, l'Iran - ha aggiunto - è giuridicamente obbligato a vietare la tortura e gli altri trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti. Per questo, è del tutto inaccettabile che le autorità iraniane continuino ad autorizzare sanzioni del genere e a giustificarle in nome della protezione dei precetti religiosi", ha concluso Luther.

Nessun commento:

Posta un commento