sabato 2 giugno 2018


           nessuno   tocchi     caino               
      NO   ALLA   PENA    DI    MORTE                



1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : IL BURKINA FASO ABOLISCE LA PENA DI MORTE 2.  NEWS FLASH: ZAMBIA: PRESIDENTE GRAZIA 464 PRIGIONIERI 3.  NEWS FLASH: ETIOPIA: GRAZIATO LEADER DELL’OPPOSIZIONE CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE 4.  NEWS FLASH: BOTSWANA: IMPICCATO PER OMICIDIO 5.  NEWS FLASH: IRAN: ESECUZIONI PER DROGA CALATE DEL 99% 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : DEVOLVI IL 5X1000 A NESSUNO TOCCHI CAINO


IL BURKINA FASO ABOLISCE LA PENA DI MORTE
31 maggio 2018: Il parlamento del Burkina Faso ha abolito la pena di morte adottando un nuovo codice penale che la esclude dalle possibili condanne.

Il nuovo codice penale è stato approvato con 83 voti favorevoli e 42 contrari.
Il 31 maggio il ministro della Giustizia Rene Bagoro ha dichiarato che il documento riformato spiana la strada a "una giustizia più credibile, equa, accessibile ed efficace nell'applicazione della legge penale".
La pena di morte era stata mantenuta nella versione del codice penale adottata nel 1996, tuttavia il Burkina Faso non ha di recente applicato la pena capitale.
Molti movimenti per i diritti, inclusi gli attivisti di Amnesty International e della Chiesa cattolica, hanno sollecitato il governo per un decennio affinché rimuovesse la pena capitale dai codici.
La decisione di abolire la pena di morte è arrivata nel mezzo di un processo storico per un fallito colpo di stato del 2015. Due ex aiutanti presidenziali sono tra le oltre 80 persone che si trovano di fronte al tribunale militare.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

ZAMBIA: PRESIDENTE GRAZIA 464 PRIGIONIERI
24 maggio 2018: Il presidente dello Zambia Edgar Lungu ha graziato 464 prigionieri come parte della commemorazione dell'Africa Freedom Day di quest'anno, che cade il 25 maggio.
Il Ministro degli Interni Stephen Kampyongo ha detto che il leader dello Zambia ha perdonato i detenuti di varie strutture correzionali di tutto il paese, nell'esercizio della sua prerogativa di grazia sancita nella Costituzione del paese.
Il ministro dello Zambia ha detto che Lungu ha graziato 413 detenuti e ha commutato le condanne di altre di 51 persone che erano nel braccio della morte.
Ha elogiato il leader dello Zambia per aver perdonato i detenuti, dicendo che questa decisione farà molto per decongestionare le strutture di correzione del paese che attualmente ospitano oltre 21.000 detenuti contro una capienza di circa 8.000.
I detenuti graziati, ha aggiunto, hanno dimostrato di essere cambiati durante il loro periodo di detenzione e di essere pronti per essere reintegrati nella società.
Ha invitato la società ad abbracciare i detenuti e a non discriminarli in modo tale da poterli integrare pienamente contribuendo così allo sviluppo del paese.


ETIOPIA: GRAZIATO LEADER DELL’OPPOSIZIONE CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE
26 maggio 2018: L'Etiopia ha graziato un leader dell'opposizione con cittadinanza britannica che era stato condannato a morte.
Andargachew Tsige era stato condannato a morte in contumacia nel 2009 per il suo ruolo nel gruppo di opposizione Ginbot 7, che aveva portato al suo arresto in Yemen cinque anni dopo e all'estradizione in Etiopia.
Andargachew è stato segretario generale del gruppo antigovernativo, che si descrive come un movimento riformista, ma è bollato come organizzazione terrorista da Addis Abeba.
Il procuratore generale Berhanu Tsegaye ha dichiarato il 26 maggio che Andargachew è stato graziato "in circostanze speciali" insieme ad altri 575 detenuti.
Le decisioni sono state prese con "l'intenzione di ampliare lo spazio politico", ha detto il procuratore generale ai giornalisti nella capitale, Addis Abeba. Andargachew dovrebbe essere rilasciato entro i prossimi due giorni.
(Fonti: Reuters, 26/05/2018)
Per saperne di piu' :

BOTSWANA: IMPICCATO PER OMICIDIO
25 maggio 2018: Il Botswana continua le esecuzioni quest'anno, con l'impiccagione di un altro condannato a morte nel 2018. I media statali hanno riferito che Uyapo Poloko è stato impiccato il 25 maggio. Poloko era stato condannato per aver ucciso l'uomo d'affari indiano Vijeyadeyi Kandavaranam, il 25 gennaio 2010 a Francistown, nel nord del Botswana.
Il giudice Modiri Letsididi aveva condannato Poloko a morte per l'omicidio, a 12 anni di carcere per tentato omicidio e a 10 anni per rapina.
Letsididi aveva detto esserci diversi fattori aggravanti nel caso.
"I crimini sono stati commessi in modo brutale e spietato poiché l’omicida ha strangolato la vittima e lo strangolamento per natura conduce a una morte lenta e dolorosa.
"In tutti i casi, non sono in grado di trovare alcuna circostanza attenuante tale da ridurre la condanna dell'imputato", aveva dichiarato il giudice.
Poloko aveva fallito nel tentativo di annullare la sua condanna a morte quest'anno, dopo che un altro giudice, il giudice Bashi Moesi, aveva respinto la richiesta del condannato.
Nel febbraio di quest'anno, il Botswana ha impiccato Joseph Tselayarona, dopo che un tribunale nel 2017 lo aveva condannato a 20 anni di carcere per l'omicidio della sua ragazza e alla pena di morte per l'omicidio del figlio.


IRAN: ESECUZIONI PER DROGA CALATE DEL 99%
29 maggio 2018: L'applicazione della pena di morte per reati di droga è quasi sparita in Iran, sebbene i difensori dei diritti umani continuino a esprimere preoccupazione per la risposta del sistema giudiziario iraniano nei confronti delle droghe.
Una sola persona è stata giustiziata per reati di droga in Iran dall'inizio del 2018, mentre almeno 112 erano state messe a morte nel Paese per crimini del genere nello stesso periodo del 2017, secondo l'organizzazione non-profit Iran Human Rights (IHR).
Questo evidente cambiamento è in gran parte il risultato di un emendamento alla legislazione nazionale sulle droghe che è entrato in vigore a novembre 2017.
Come ha riferito Talking Drugs, l'emendamento non ha rimosso la pena di morte dai codici; piuttosto, ha aumentato significativamente la quantità minima di droga che una persona deve possedere per poter essere condannata a morte. La legge iraniana divide in generale le droghe in due categorie; droghe trasformate/chimiche e droghe naturali. Per la prima categoria, che include eroina e cocaina, la quantità necessaria il cui possesso consente la pena di morte è passata da 30 grammi a due chilogrammi. Per le droghe "naturali", come la cannabis e l'oppio, la quantità equivalente è passata da cinque chilogrammi a 50 chilogrammi.
Inoltre, le persone possono ancora essere condannate a morte per determinati altri reati di droga che non tengono conto della quantità. Questo include persone che "sfruttano minori di età inferiore a 18 anni [quando trafficano droghe], trasportano o usano armi da fuoco mentre commettono reati legati alla droga, o hanno una precedente condanna a morte o una condanna a più di 15 anni di carcere o all’ergastolo", secondo il Middle East Eye. La legge consente inoltre alle persone di essere giustiziate per essere il "capo" di un gruppo di trafficanti di droga, così come nel caso di Kiomars Nosuhi, l'uomo giustiziato per reati di droga in Iran quest'anno.
L'IHR ha risposto alle conseguenze dell'emendamento con cauto ottimismo, ma rimane fortemente critico nei confronti di ciò che considera un sistema giudiziario repressivo e corrotto.

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