nessuno tocchi caino
NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : IL BURKINA FASO ABOLISCE LA PENA DI MORTE 2. NEWS FLASH: ZAMBIA: PRESIDENTE GRAZIA 464
PRIGIONIERI 3. NEWS FLASH: ETIOPIA:
GRAZIATO LEADER DELL’OPPOSIZIONE CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE 4. NEWS FLASH: BOTSWANA: IMPICCATO PER OMICIDIO 5. NEWS FLASH: IRAN: ESECUZIONI PER DROGA CALATE
DEL 99% 6. I SUGGERIMENTI DELLA
SETTIMANA : DEVOLVI IL 5X1000 A NESSUNO TOCCHI CAINO
IL BURKINA FASO ABOLISCE LA PENA DI MORTE
31 maggio 2018: Il parlamento del Burkina Faso ha abolito
la pena di morte adottando un nuovo codice penale che la esclude dalle
possibili condanne.
Il nuovo codice penale è stato approvato con 83 voti
favorevoli e 42 contrari.
Il 31 maggio il ministro della Giustizia Rene Bagoro ha
dichiarato che il documento riformato spiana la strada a "una giustizia
più credibile, equa, accessibile ed efficace nell'applicazione della legge
penale".
La pena di morte era stata mantenuta nella versione del
codice penale adottata nel 1996, tuttavia il Burkina Faso non ha di recente
applicato la pena capitale.
Molti movimenti per i diritti, inclusi gli attivisti di
Amnesty International e della Chiesa cattolica, hanno sollecitato il governo
per un decennio affinché rimuovesse la pena capitale dai codici.
La decisione di abolire la pena di morte è arrivata nel
mezzo di un processo storico per un fallito colpo di stato del 2015. Due ex
aiutanti presidenziali sono tra le oltre 80 persone che si trovano di fronte al
tribunale militare.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
ZAMBIA: PRESIDENTE GRAZIA 464 PRIGIONIERI
24 maggio 2018: Il presidente dello Zambia Edgar Lungu ha
graziato 464 prigionieri come parte della commemorazione dell'Africa Freedom
Day di quest'anno, che cade il 25 maggio.
Il Ministro degli Interni Stephen Kampyongo ha detto che
il leader dello Zambia ha perdonato i detenuti di varie strutture correzionali
di tutto il paese, nell'esercizio della sua prerogativa di grazia sancita nella
Costituzione del paese.
Il ministro dello Zambia ha detto che Lungu ha graziato
413 detenuti e ha commutato le condanne di altre di 51 persone che erano nel
braccio della morte.
Ha elogiato il leader dello Zambia per aver perdonato i
detenuti, dicendo che questa decisione farà molto per decongestionare le
strutture di correzione del paese che attualmente ospitano oltre 21.000
detenuti contro una capienza di circa 8.000.
I detenuti graziati, ha aggiunto, hanno dimostrato di
essere cambiati durante il loro periodo di detenzione e di essere pronti per
essere reintegrati nella società.
Ha invitato la società ad abbracciare i detenuti e a non
discriminarli in modo tale da poterli integrare pienamente contribuendo così
allo sviluppo del paese.
ETIOPIA: GRAZIATO LEADER DELL’OPPOSIZIONE CHE ERA STATO
CONDANNATO A MORTE
26 maggio 2018: L'Etiopia ha graziato un leader
dell'opposizione con cittadinanza britannica che era stato condannato a morte.
Andargachew Tsige era stato condannato a morte in
contumacia nel 2009 per il suo ruolo nel gruppo di opposizione Ginbot 7, che
aveva portato al suo arresto in Yemen cinque anni dopo e all'estradizione in
Etiopia.
Andargachew è stato segretario generale del gruppo
antigovernativo, che si descrive come un movimento riformista, ma è bollato
come organizzazione terrorista da Addis Abeba.
Il procuratore generale Berhanu Tsegaye ha dichiarato il
26 maggio che Andargachew è stato graziato "in circostanze speciali"
insieme ad altri 575 detenuti.
Le decisioni sono state prese con "l'intenzione di
ampliare lo spazio politico", ha detto il procuratore generale ai
giornalisti nella capitale, Addis Abeba. Andargachew dovrebbe essere rilasciato
entro i prossimi due giorni.
(Fonti: Reuters, 26/05/2018)
Per saperne di piu' :
BOTSWANA: IMPICCATO PER OMICIDIO
25 maggio 2018: Il Botswana continua le esecuzioni
quest'anno, con l'impiccagione di un altro condannato a morte nel 2018. I media
statali hanno riferito che Uyapo Poloko è stato impiccato il 25 maggio. Poloko
era stato condannato per aver ucciso l'uomo d'affari indiano Vijeyadeyi
Kandavaranam, il 25 gennaio 2010 a Francistown, nel nord del Botswana.
Il giudice Modiri Letsididi aveva condannato Poloko a
morte per l'omicidio, a 12 anni di carcere per tentato omicidio e a 10 anni per
rapina.
Letsididi aveva detto esserci diversi fattori aggravanti
nel caso.
"I crimini sono stati commessi in modo brutale e
spietato poiché l’omicida ha strangolato la vittima e lo strangolamento per
natura conduce a una morte lenta e dolorosa.
"In tutti i casi, non sono in grado di trovare
alcuna circostanza attenuante tale da ridurre la condanna dell'imputato",
aveva dichiarato il giudice.
Poloko aveva fallito nel tentativo di annullare la sua
condanna a morte quest'anno, dopo che un altro giudice, il giudice Bashi Moesi,
aveva respinto la richiesta del condannato.
Nel febbraio di quest'anno, il Botswana ha impiccato
Joseph Tselayarona, dopo che un tribunale nel 2017 lo aveva condannato a 20
anni di carcere per l'omicidio della sua ragazza e alla pena di morte per
l'omicidio del figlio.
IRAN: ESECUZIONI PER DROGA CALATE DEL 99%
29 maggio 2018: L'applicazione della pena di morte per
reati di droga è quasi sparita in Iran, sebbene i difensori dei diritti umani
continuino a esprimere preoccupazione per la risposta del sistema giudiziario
iraniano nei confronti delle droghe.
Una sola persona è stata giustiziata per reati di droga
in Iran dall'inizio del 2018, mentre almeno 112 erano state messe a morte nel
Paese per crimini del genere nello stesso periodo del 2017, secondo
l'organizzazione non-profit Iran Human Rights (IHR).
Questo evidente cambiamento è in gran parte il risultato
di un emendamento alla legislazione nazionale sulle droghe che è entrato in
vigore a novembre 2017.
Come ha riferito Talking Drugs, l'emendamento non ha
rimosso la pena di morte dai codici; piuttosto, ha aumentato significativamente
la quantità minima di droga che una persona deve possedere per poter essere
condannata a morte. La legge iraniana divide in generale le droghe in due categorie;
droghe trasformate/chimiche e droghe naturali. Per la prima categoria, che
include eroina e cocaina, la quantità necessaria il cui possesso consente la
pena di morte è passata da 30 grammi a due chilogrammi. Per le droghe
"naturali", come la cannabis e l'oppio, la quantità equivalente è
passata da cinque chilogrammi a 50 chilogrammi.
Inoltre, le persone possono ancora essere condannate a
morte per determinati altri reati di droga che non tengono conto della
quantità. Questo include persone che "sfruttano minori di età inferiore a
18 anni [quando trafficano droghe], trasportano o usano armi da fuoco mentre
commettono reati legati alla droga, o hanno una precedente condanna a morte o
una condanna a più di 15 anni di carcere o all’ergastolo", secondo il
Middle East Eye. La legge consente inoltre alle persone di essere giustiziate
per essere il "capo" di un gruppo di trafficanti di droga, così come
nel caso di Kiomars Nosuhi, l'uomo giustiziato per reati di droga in Iran
quest'anno.
L'IHR ha risposto alle conseguenze dell'emendamento con
cauto ottimismo, ma rimane fortemente critico nei confronti di ciò che
considera un sistema giudiziario repressivo e corrotto.
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