AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE
A quanto sembra il cosi detto ministro della cultura BONISOLI vorrebbe abolire la magnifica iniziativa relativa alle domeniche gratis negli splendidi musei presenti nel nostro paese. Spererei che la notizia non fosse veritiera e se lo fosse in un repentino ripensamento........... perchè sbagliare è umano il perseverare diventa diabolico. Caro ministro non tema che la visione di così tante e belle opere d'arte ci possa provocare la Sindrome di Stendhal, meglio un po' di tachicardia che l'ottusità della mente in cui Ella vorrebbe costringerci. L'intolleranza e l'imbarbarimento in cui sta pericolosamente precipitando la nostra società si combatte anche e sopratutto con la cultura e ammirando il bello che tanti nostri grandi del passato hanno prodotto e ci hanno lasciato in eredità ed in custodia.Lei che è ministro della cultura e pertanto custode, pro tempore, di queste bellezze dovrebbe far si che un numero sempre più grande di persone possano usufruirne, al contrario il suo discutibilissimo comportamento le terrà sempre più lontane. Venire, ad esempio a Firenze poter entrare agli Uffizi e poter ammirare LA NASCITA DI VENERE DEL BOTTICELLI e nello stesso giorno andare al Museo dell'Accademia e inebriarsi della bellezza assoluta del DAVID DI MICHELANGELO è qualcosa di stupendo ed irripetibile. Poterlo fare gratuitamente almeno una volta al mese potrebbe consentire di far avvicinare a questi capolavori numeri sempre maggiori di persone.Tenga presente che Lei o il suo partito o addirittura il governo di cui Lei è ministro non siete i padroni di questi capolavori;a nel caso specifico i veri padroni sono i fiorentini ed a tal proposito esiste un testamento redatto da ANNA MARIA LUISA DE' MEDICI ultima della sua stirpe che nominò eredi del suo immenso patrimonio culturale i cittadini di Firenze.
Ormai è assodato quando la Lega governa, è capitato anche con i governi Berlusconi, la cultura diventa negletta ed abbandonata, infatti un noto ministro di quei tempi affermava "CON LA CULTURA NON SI MANGIA" Illustrissimo ministro cerchi di modificare le sue decisioni non è un peccato se lei promuove e difende un'iniziativa assunta dal precedente governo sopratutto se trattasi di cose meritorie.
g.m.
martedì 31 luglio 2018
MICHELANGELO BUONARROTI POETA
Oggi alla poesia Michelangiolesca abbino “IL GENIO DELLA VITTORIA” statua che trova la sua collocazione nel magnifico salone dei 500 opera,questa, di Giorgio Vasari in PALAZZO VECCHIO a Firenze
STORIA
Non si sa di preciso quando la statua venne scolpita, ma essa è in genere riferita al progetto per la tomba di Giulio II, destinata a decorare una delle nicchie inferiori di uno degli ultimi progetti, magari quello del 1532 a cui sono riferiti anche i Prigioni della Galleria dell'Accademia. Forse nel monumento era accoppiato, sull'altro lato, a una figura di lottatori simile, di cui esiste un bozzetto a Casa Buonarroti: il cosiddetto Ercole-Sansone.
Con le celebri statue non-finite, il Genio ha infatti in comune una parte della storia nota: rimaste nello studio dell'artista in via Mozza dopo la sua definitiva partenza da Firenze nel 1534, divennero di proprietà di suo nipote Leonardo Buonarroti, il quale provò prima a venderle nel 1544 (senza ottenere però la necessaria autorizzazione), poi, su suggerimento di Daniele da Volterra, a farle collocare sulla tomba di Michelangelo in Santa Croce (1564), ma Giorgio Vasari espresse un parere negativo, suggerendo piuttosto di regalarle al duca Cosimo I de' Medici, come di fatto avvenne quello stesso anno. Se i Prigioni vennero destinati alla Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli, il Genio finì per decorare il Salone dei Cinquecento.
g.m.
STORIA
Non si sa di preciso quando la statua venne scolpita, ma essa è in genere riferita al progetto per la tomba di Giulio II, destinata a decorare una delle nicchie inferiori di uno degli ultimi progetti, magari quello del 1532 a cui sono riferiti anche i Prigioni della Galleria dell'Accademia. Forse nel monumento era accoppiato, sull'altro lato, a una figura di lottatori simile, di cui esiste un bozzetto a Casa Buonarroti: il cosiddetto Ercole-Sansone.
Con le celebri statue non-finite, il Genio ha infatti in comune una parte della storia nota: rimaste nello studio dell'artista in via Mozza dopo la sua definitiva partenza da Firenze nel 1534, divennero di proprietà di suo nipote Leonardo Buonarroti, il quale provò prima a venderle nel 1544 (senza ottenere però la necessaria autorizzazione), poi, su suggerimento di Daniele da Volterra, a farle collocare sulla tomba di Michelangelo in Santa Croce (1564), ma Giorgio Vasari espresse un parere negativo, suggerendo piuttosto di regalarle al duca Cosimo I de' Medici, come di fatto avvenne quello stesso anno. Se i Prigioni vennero destinati alla Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli, il Genio finì per decorare il Salone dei Cinquecento.
g.m.
Rime di Michelangelo Buonarroti
Non ha l'ottimo artista alcun concetto
c'un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.
Il mal ch'io fuggo, e 'l ben ch'io mi prometto,
in te, donna leggiadra, altera e diva,
tal si nasconde; e perch'io più non viva,
contraria ho l'arte al disïato effetto.
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno,
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che 'l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte.
c'un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.
Il mal ch'io fuggo, e 'l ben ch'io mi prometto,
in te, donna leggiadra, altera e diva,
tal si nasconde; e perch'io più non viva,
contraria ho l'arte al disïato effetto.
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno,
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che 'l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte.
la violenza dei fatti e delle parole non è
più tollerabile
In una discussione, quella sull’ondata di razzismo, che per la gioia di chi giustifica la tesi dell’allarmismo ingiustificato pare assumere ogni giorno di più toni da stadio, capita che una mattina arrivi a sparigliare le carte il gesto che non ti aspetti, che per la natura del suo autore ha quasi l’effetto di uno scappellotto, di quelli capaci di riportarti alla realtà.
A compiere il gesto inatteso, ed eclatante, è stato oggi l’imprenditore veneto Paolo Polegato, amministratore delegato dell’azienda vinicola ASTORIA WINES, che di fronte al susseguirsi di episodi in odore di razzismo non ci ha pensato su due volte e ha comprato una intera pagina di alcuni quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera, per metterci su il volto di una ragazza nera con le labbra colorate di bianco, rosso e verde, accompagnata dalle parole “Intolleranti verso l’intolleranza”,con a chiudere la frase di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazioni in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Un gesto sorprendente, arrivato dal produttivo Nord-est, di solito noto alle cronache per altri tipi di posizione.
più tollerabile
In una discussione, quella sull’ondata di razzismo, che per la gioia di chi giustifica la tesi dell’allarmismo ingiustificato pare assumere ogni giorno di più toni da stadio, capita che una mattina arrivi a sparigliare le carte il gesto che non ti aspetti, che per la natura del suo autore ha quasi l’effetto di uno scappellotto, di quelli capaci di riportarti alla realtà.
A compiere il gesto inatteso, ed eclatante, è stato oggi l’imprenditore veneto Paolo Polegato, amministratore delegato dell’azienda vinicola ASTORIA WINES, che di fronte al susseguirsi di episodi in odore di razzismo non ci ha pensato su due volte e ha comprato una intera pagina di alcuni quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera, per metterci su il volto di una ragazza nera con le labbra colorate di bianco, rosso e verde, accompagnata dalle parole “Intolleranti verso l’intolleranza”,con a chiudere la frase di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazioni in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Un gesto sorprendente, arrivato dal produttivo Nord-est, di solito noto alle cronache per altri tipi di posizione.
lunedì 30 luglio 2018
IL PRETE PEDOFILO DI CALENZANO
STEMMA ARALDICO DELL'ORDINE CAVALLERESCO
Nella vita un po’ strana, si fa per dire, di questo prete compare anche un fantomatico ordine cavalleresco del quale ne è il cappellano. Supremo Ordine del Dein di Agbor così si chiama l’ordine cavalleresco del quale io non ne conoscevo l’esistenza. Ed allora ho fatto le dovute ricerche scoprendo che il predetto ordine sarebbe stato creato nel 2005 dal Re del fantomatico stato di AGBOR che si troverebbe nel delta del Niger e facente parte della confederazione della NIGERIA stato del centro Africa. Le sorprese non finiscono qui, infatti il GRAN MAESTRO di questo stravagante ordine equestre è Il Principe Sovrano del Principato di Castel di Mirto, Vito I di Castel di Mirto.
Dove si trova il suo principato ? Indovinate un po’……..nientepopodimenoché in ANTARTIDE.
Questa storia è un misto di grottesco, farsa con eventuali risvolti truffaldini.
Una domanda mi viene spontaneo porla, La Curia Fiorentina è mai possibile che non fosse a conoscenza di queste attività, oserei dire stravaganti, di un suo prete ?
g.m.
STEMMA ARALDICO DELL'ORDINE CAVALLERESCO
Nella vita un po’ strana, si fa per dire, di questo prete compare anche un fantomatico ordine cavalleresco del quale ne è il cappellano. Supremo Ordine del Dein di Agbor così si chiama l’ordine cavalleresco del quale io non ne conoscevo l’esistenza. Ed allora ho fatto le dovute ricerche scoprendo che il predetto ordine sarebbe stato creato nel 2005 dal Re del fantomatico stato di AGBOR che si troverebbe nel delta del Niger e facente parte della confederazione della NIGERIA stato del centro Africa. Le sorprese non finiscono qui, infatti il GRAN MAESTRO di questo stravagante ordine equestre è Il Principe Sovrano del Principato di Castel di Mirto, Vito I di Castel di Mirto.
Dove si trova il suo principato ? Indovinate un po’……..nientepopodimenoché in ANTARTIDE.
Questa storia è un misto di grottesco, farsa con eventuali risvolti truffaldini.
Una domanda mi viene spontaneo porla, La Curia Fiorentina è mai possibile che non fosse a conoscenza di queste attività, oserei dire stravaganti, di un suo prete ?
g.m.
MICHELANGELO POETA
Continua la mia rubrica su Michelangelo Buonnarroti poeta. In questo caso ho abbinato la scultura “LA MADONNA DE’ MEDICI” conservata nella Sacrestia Nuova del complesso Laurenziano a FIRENZE:
DESCRIZIONE
Lo schema compositivo ha diverse analogie col bassorilievo giovanile della Madonna della Scala. La Vergine si trova seduta su un blocco di marmo più o meno cubico e allatta il Bambino che si gira verso di lei con una pronunciata torsione, nascondendo il volto allo spettatore. Questo movimento, insieme con le gambe intrecciate di Maria, genera un vorticoso dinamismo, che è bilanciato dalla testa inclinata della Vergine, analogamente a quanto avviene anche nel Genio della Vittoria più o meno coevo
g.m..
Rime di Michelangelo Buonarroti
S'alcun legato è pur dal piacer molto,
come da morte altrui tornare in vita,
qual cosa è che po' paghi tanta aita,
che renda il debitor libero e sciolto?
E se pur fusse, ne sarebbe tolto
il soprastar d'una mercé infinita
al ben servito, onde sarie 'mpedita
da l'incontro servire, a quella volto.
Dunche, per tener alta vostra grazia,
donna, sopra 'l mie stato, in me sol bramo
ingratitudin più che cortesia:
ché dove l'un dell'altro al par si sazia,
non mi sare' signor quel che tant'amo:
ché 'n parità non cape signoria.
come da morte altrui tornare in vita,
qual cosa è che po' paghi tanta aita,
che renda il debitor libero e sciolto?
E se pur fusse, ne sarebbe tolto
il soprastar d'una mercé infinita
al ben servito, onde sarie 'mpedita
da l'incontro servire, a quella volto.
Dunche, per tener alta vostra grazia,
donna, sopra 'l mie stato, in me sol bramo
ingratitudin più che cortesia:
ché dove l'un dell'altro al par si sazia,
non mi sare' signor quel che tant'amo:
ché 'n parità non cape signoria.
DI MAIO PRIGIONIERO DELLA SUA INSIPIENZA
Luigi Di Maio è vittima della sua stessa propaganda, come tutto il governo giallo-verde del resto. E la vicenda ILVA che sta deflagrando in questi giorni dimostra che il vicepremier è stritolato dalle promesse elettorali fatte ai suoi elettori, i sondaggi che commissiona in maniera ossessiva per sapere cosa pensano i cittadini su ogni singolo argomento e la dura realtà dei fatti. La convocazione di 62 sigle di qualsiasi tipo e dimensione – pesantemente contestata dal sindaco di Taranto, non proprio l’ultimo arrivato – per 120 minuti (la maggior parte dei quali è stata ovviamente occupata da lui e dai rappresentanti di Ancelor Mittal, che hanno illustrato il piano ambientale) è una sceneggiata inutile e incomprensibile. Tanto che viene sin troppo facile che il vero obiettivo del ministro dello Sviluppo economico sia quello di perdere ulteriore tempo, fare melina in attesa che siano le circostanze a decidere al posto suo il futuro della più grande acciaieria d’Europa.
Al centro del dibattito, è cosa nota, c’è il piano del colosso industriale per quanto riguarda la riqualificazione ambientale e i livelli occupazionali, di cui l’azienda parlerà domani con i sindacati. Di Maio, per non saper né leggere né scrivere, butta la palla al di là del suo recinto: “Se ci sono state irregolarità nella gara d’assegnazione, il governo precedente si prende una responsabilità senza precedenti, ci rivolgeremo all’avvocatura dello Stato”. E ancora: “Non ho alcuna intenzione di regalare l’Ilva al primo che passa”. Fuffa, fuffa, e ancora fuffa.
domenica 29 luglio 2018
MICHELANGELO BUONARROTI POETA
Continua questa mia modesta rubrica riguardante un'aspetto della vita artistica di MICHELANGELO poco conosciuta. Oggi abbinerò alla poesia "CHE COSA E' QUESTO AMORE" una grande opera pittorica "IL TONDO DONI che si trova esposto nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
g.m.
"Che cosa è questo, amore?" di Michelangelo Buonarroti
Come può esser, ch'io non sia più mio ?
O Dio, o Dio, o Dio!
Chi m'ha tolto a me stesso,
ch'a me fosse più presso
o più di me potessi, che poss'io?
O Dio, o Dio, o Dio!
Come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
O Dio, o Dio, o Dio!
Chi m'ha tolto a me stesso,
ch'a me fosse più presso
o più di me potessi, che poss'io?
O Dio, o Dio, o Dio!
Come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c'al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca;
e s'avvien che trabocchi?
c'al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca;
e s'avvien che trabocchi?
sabato 28 luglio 2018
Sindaco della Lega non stringe la mano a ragazza di colore
I FRUTTI AVVELENATI DEL RAZZISMO
Il sindaco leghista Senatore di PORTOGRUARO come chiaramente si può notare dal video rifiuta di stringere la mano ad una studentessa di colore. Le immagini sono talmente esplicite che un eventuale commento diventerebbe inutile su quello che è stato il comportamento disgustoso della prima cittadina di Portogruaro.
MALA TEMPORA CURRUNT
g.m.
ELISEO MATTIACCI al Forte di Belvedere
a FIRENZE
Gli spalti e la palazzina del Forte di Belvedere, a Firenze, ospitano Gong, una imponente mostra antologica dedicata a Eliseo Mattiacci, tra i grandi protagonisti dell’arte contemporanea, uno dei pionieri dell’avanguardia italiana della fine degli anni Sessanta, artefice della sperimentazione e del rinnovamento in scultura, ispirato inventore di iconografie cosmologiche e di nuove relazioni spaziali e concettuali tra arte e natura, tra uomo e ambiente.
MICHELANGELO POETA
Tutti conoscono il MICHELANGELO scultore, pittore o architetto non molti conoscono la vena poetica di questo grande genio universale che fece dire a CARLO GIULIO ARGAN che l'arte è finita con la morte di Michelangelo.
Con questa modesta rubrica cercherò di far conoscere il Michelangelo poeta. Ad ogni poesia abbinerò una opera del BUONARROTI (LA PIETA' BANDINI museo dell'opera del duomo Firenze))
Con questa modesta rubrica cercherò di far conoscere il Michelangelo poeta. Ad ogni poesia abbinerò una opera del BUONARROTI (LA PIETA' BANDINI museo dell'opera del duomo Firenze))
g.m.
"Vivo al peccato, a me morendo vivo" di Michelangelo Buonarroti
Vivo al peccato, a me morendo vivo;
vita già mia non son, ma del peccato:
mie ben dal ciel, mie mal da me m'è dato,
dal mie sciolto voler, di ch'io son privo.
Serva mie libertà, mortal mie divo
a me s'è fatto. O infelice stato!
a che miseria, a che viver son nato!
vita già mia non son, ma del peccato:
mie ben dal ciel, mie mal da me m'è dato,
dal mie sciolto voler, di ch'io son privo.
Serva mie libertà, mortal mie divo
a me s'è fatto. O infelice stato!
a che miseria, a che viver son nato!
nessuno tocchi caino
NO ALLA PENA DI MORTE..........
NO ALLA PENA DI MORTE..........
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : GIAPPONE: GIUSTIZIATI ALTRI 6 MEMBRI SETTA AUM 2. NEWS FLASH: PAKISTAN: CORTE SUPREMA ASSOLVE
TRE DETENUTI DEL BRACCIO DELLA MORTE 3.
NEWS FLASH: OHIO (USA): CONDANNA CAPITALE COMMUTATA DAL GOVERNATORE
4. NEWS FLASH: EDITORIALE DEL GUARDIAN:
‘LA BARBARIE DEGLI JIHADISTI NON E’ UNA GIUSTIFICAZIONE PER LA PENA DI MORTE’
5. NEWS FLASH:
SOMALIA: AL-SHABAAB AMPUTA MANO A LADRO 6.
I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
GIAPPONE: GIUSTIZIATI ALTRI 6 MEMBRI SETTA AUM
25 luglio 2018: In Giappone sono stati impiccati gli
ultimi sei membri della setta Aum Shinrikyō (“Suprema verità”) ancora in
carcere, a distanza di 20 giorni dalle precedenti esecuzioni che avevano
riguardato altre sette persone compreso Shoko Asahara, il leader dell’organizzazione.
Erano stati tutti condannati a morte per avere
pianificato e gestito un attacco nella rete metropolitana di Tokyo il 20 marzo
del 1995, utilizzando il sarin, un potente gas nervino che causò la morte di 13
persone e ne fece ammalare più di seimila. La setta fu inoltre accusata di
avere organizzato un attacco simile, eseguito l’anno prima e che causò la morte
di 8 persone.
L'esecuzione del leader del culto Chizuo Matsumoto, noto
anche come Shoko Asahara, si è complicata dal momento che i membri della sua
famiglia si sono rifiutati di ricevere i suoi resti cremati. Una delle sue
figlie ha detto che le sue ceneri dovrebbero essere gettate in mare per evitare
che una tomba diventi un luogo di pellegrinaggio.
Tra i giustiziati il 25 luglio c'e la guardia del corpo
personale di Matsumoto oltre che responsabile ufficiale di scienza e tecnologia
dell’Aum, che era stato giudicato responsabile della produzione di scorte di
sarin e altre sostanze chimiche in grado di uccidere milioni di persone.
---------------------------------------
NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
PAKISTAN: CORTE SUPREMA ASSOLVE TRE DETENUTI DEL BRACCIO
DELLA MORTE
19 luglio 2018: La Corte suprema pakistana ha assolto tre
persone che erano state condannate a morte sette anni fa dall'Alta corte del
Belucistan in un caso relativo a un attacco terroristico a Sibi nel 2011.
Una giuria di tre membri presieduta dal giudice Asif
Saeed Khosa ha ascoltato l'appello di Rehmatullah, Murad Ali e Abdul Rehman,
che contestava le condanne a morte emesse dall’Alta corte.
Durante il corso del procedimento, il giudice Khosa ha
osservato che l'Alta corte, senza esaminare adeguatamente le prove, aveva
confermato la condanna emessa dal tribunale di grado inferiore.
La corte ha notato che la mancanza di un'adeguata
indagine ha riguardato l'intero processo e l'accusa non è riuscita a dimostrare
la colpevolezza dei sospettati. Concedendo il beneficio del dubbio, ha respinto
la decisione dell’Alta corte che aveva confermato le condanne a morte e gli
ergastoli dei sospettati.
Circa 15 persone restarono uccise quando uomini non
identificati incendiarono un autobus sull'Autostrada Nazionale nei pressi di
Sibi nell'aprile 2011. I sospetti furono arrestati dalla polizia e dai
paramilitari per il loro presunto coinvolgimento.
OHIO (USA): CONDANNA CAPITALE COMMUTATA DAL GOVERNATORE
20 luglio 2018: Il governatore John Kasich (66 anni,
bianco, Repubblicano) ha concesso clemenza a Raymond Tibbets (60 anni, bianco)
commutando la sua condanna a morte in ergastolo senza condizionale. Tibbetts
nel 1998 venne condannato a morte e all’ergastolo senza condizionale
rispettivamente per gli omicidi di sua moglie, Judith Crawford, 42 anni, e di
un amico della donna, Fred Hicks, 67 anni, commessi il 6 novembre 1997. Il 17
gennaio 2018 la Parole Board aveva dato parere negativo alla richiesta di
clemenza. L’8 febbraio il governatore Kasich eveva sospeso l’esecuzione che era
prevista per il 13 febbraio, e contestualmente aveva chiesto alla Parole Board
di riesaminare il caso di Tibbets, tenendo conto che in suo favore,
recentemente, si erano pronunciati un ex giudice ed ex procuratore, James A.
Brogan, un ex agente penitenziario ed ex cappellano, George D. Alexander, e uno
dei giurati popolari del processo del 1998, Ross Geiger, il quale già in
precedenza (una lettera de l 30 gennaio)
aveva dichiarato che se avesse conosciuto le difficoltà attraversate nella vita
da Tibbetts, e i suoi gravi problemi di tossicodipendenza, non avrebbe votato
per la pena di morte. Il 22 giugno la Parole Board ha di nuovo dato parere
negativo, con un voto 8-1, alla proposta di clemenza. Il voto della Prole Board
non è vincolante, e oggi il Governatore ha disposto la commutazione. In un
comunicato stampa Kasich ha detto: “gravi difetti nella fase di condanna del
processo a Tibbetts ... avevano impedito alla giuria di prendere una decisione
informata sul fatto che Tibbett meritasse la pena di morte". In una
dichiarazione degli avvocati di Tibbetts che elogiano la commutazione, Erin
Barnhart ha dichiarato: "Il governatore Kasich ha agito nell'interesse
dell'equità e della giustizia riconoscendo che la condanna a morte di Tibbetts
aveva basi fragili e la giuria è stata privata di informazioni cruciali sugli
abusi e i traumi subiti da Tibbetts e dai suoi fratelli, circ ostanze che fornivano validi motivi per
esercitare la clemenza per correggere le carenze nel processo sotto questo
aspetto". La commutazione di Tibbetts è la terza negli Stati Uniti nel
2018 e la seconda nell'Ohio. Il 22 febbraio, il governatore del Texas Gregg
Abbott ha commutato la condanna a morte di Thomas Whitaker, e il 26 marzo il
governo Kasich ha concesso una commutazione a William Montgomery.
EDITORIALE DEL GUARDIAN: ‘LA BARBARIE DEGLI JIHADISTI NON
E’ UNA GIUSTIFICAZIONE PER LA PENA DI MORTE’
23 luglio 2018: “Quasi tutte le democrazie occidentali,
così come dozzine di altri Paesi, hanno abbandonato la pena capitale. C'è una
buona ragione per questo: nessuno degli argomenti portati in suo favore
resistono a una verifica. Non scoraggia gli altri, né salva vite innocenti
garantendo che gli assassini non possano uccidere di nuovo. È sbagliato
suggerire che esista una motivazione morale per la retribuzione. Gli Stati
Uniti sono un'eccezione, continuando erroneamente con la pena di morte. Quindi
è sconvolgente apprendere che un ministro del governo britannico ritenga
opportuno inviare due uomini a processo in America con accuse che potrebbero
portare alla loro esecuzione.
Eppure questa è la catena di eventi che il Segretario di
Stato per gli Affari Interni, Sajid Javid, ha messo in moto con una lettera al
procuratore generale degli Stati Uniti, Jeff Sessions, pubblicata su un
giornale lunedì. In essa afferma che il governo britannico è disposto a
rinunciare alla sua solita insistenza sul fatto che la pena di morte non debba
essere applicata nel caso di due uomini accusati di aver fatto parte di un
gruppo di boia dello Stato Islamico, Alexanda Kotey e El Shafee Elsheikh. Sono
detenuti dalle Forze Democratiche Siriane appoggiate dagli Stati Uniti e saranno
probabilmente processati negli Stati Uniti con la cooperazione del Regno Unito.
Gli omicidi che questi uomini avrebbero commesso insieme ad altri due uomini
britannici - Mohammed Emwazi, noto come Jihadi John e Aine Davis - sono
barbari.
Le vittime includevano due operatori umanitari
britannici, Alan Henning e David Haines, oltre a tre americani, i giornalisti
James Foley e Steven Sotloff e l'operatore umanitario Peter Kassig. Altri
occidentali furono tenuti in ostaggio e torturati. Non è esagerato dire che i
video girati dagli assassini, in cui i prigionieri hanno reso dichiarazioni
prima di essere decapitati, hanno sconvolto il mondo. Senza dubbio alcune
persone sentiranno che il puro orrore di tali azioni significa che non dobbiamo
preoccuparci troppo del giusto processo. Emwazi è stato ucciso da un drone a
Raqqa nel 2015, mentre Davis è in prigione in Turchia. Kotey ed Elsheikh sono
stati privati della loro cittadinanza britannica, e dal momento che gli uomini
che sono stati accusati di aver ucciso includevano degli americani, c'è motivo
per processarli negli Stati Uniti.
Non è difficile capire perché questo sia l'esito
preferito di Javid. Non c'è dubbio che trattare con centinaia di combattenti
britannici per lo Stato Islamico sia estremamente difficile. Ma è profondamente
preoccupante il fatto che Javid, a quanto pare, ritenga che il successo di un
procedimento giudiziario abbia più probabilità di verificarsi negli Stati Uniti
che nel Regno Unito, anche se ciò include la violazione delle norme sui diritti
umani a cui il Regno Unito ha aderito per decenni. È noto che tali violazioni e
l'esistenza di strutture come Guantánamo Bay possano aiutare e facilitare i
terroristi. L'opposizione del governo britannico alla pena di morte è un punto
di principio di vecchia data. La sua abolizione è un obiettivo della politica
estera. Per quanto atroci siano i crimini che si ritiene siano stati commessi
da Kotey ed Elsheikh, assicurazioni che la pena di morte non sarà applicata
dovrebbero essere chieste al governo degli Stati Uniti nel solito modo.”
SOMALIA: AL-SHABAAB AMPUTA MANO A LADRO
22 luglio 2018: Il gruppo militante somalo Al-Shabaab ha
tagliato la mano destra di un sospetto ladro a Kunyo Barrow.
Il 24enne Madey Abdulkadir Zaki è stato giudicato
colpevole da una corte AlShabaab di aver rubato 1 milione di scellini somali,
un telefono cellulare e dei sandali da una farmacia nel villaggio di Farsoley
nella regione di Lower Shabelle.
L'uomo secondo il gruppo avrebbe confessato il furto. Nel
frattempo, il 20 luglio, un ragazzo minorenne avrebbe ricevuto 39 frustate per
"adulterio" nella città di El Bur.
Due uomini hanno ricevuto 100 frustate ciascuno. Una
donna è stata condannata a 100 frustate, ma la punizione è stata differita in
quanto è incinta, secondo i siti web affiliati ai militanti.
venerdì 27 luglio 2018
LA LEGGE IN ITALIA
La bambina abusata dal prete a Calenzano (FI) era sotto tutela dei servizi sociali che ne avevano ottenuto l'allontanamento dalla famiglia ritenuta inidonea per una sua corretta educazione. Nel 2016 la CORTE D'APPELLO DI FIRENZE ha annullato questa restrizione riconsegnando di fatto la piccola alla sua famiglia biologica questo grazie sopratutto all'interessamento di don PAOLO GLAENTZER che si era fatto garante di fronte alla legge di poter consentire alla piccola di ricevere le giuste attenzioni ed infatti lui ci ha pensato bene a rivolgerle le attenzioni che aveva promesso "IL MAIALE"
Questa è la legge che dovrebbe tutelarci..........
MALA TEMPORA CURRUNT
g.m
La bambina abusata dal prete a Calenzano (FI) era sotto tutela dei servizi sociali che ne avevano ottenuto l'allontanamento dalla famiglia ritenuta inidonea per una sua corretta educazione. Nel 2016 la CORTE D'APPELLO DI FIRENZE ha annullato questa restrizione riconsegnando di fatto la piccola alla sua famiglia biologica questo grazie sopratutto all'interessamento di don PAOLO GLAENTZER che si era fatto garante di fronte alla legge di poter consentire alla piccola di ricevere le giuste attenzioni ed infatti lui ci ha pensato bene a rivolgerle le attenzioni che aveva promesso "IL MAIALE"
Questa è la legge che dovrebbe tutelarci..........
MALA TEMPORA CURRUNT
g.m
|
|
||
|
|||
|
Enews
di fine settimana Dieci notizie dieci su ciò che sta accadendo nel nostro
Paese
Un sorriso, Matteo App Matteo Renzi |
||
|
|||
|
|||
|
Se non vuoi più ricevere le newsletter di Matteo Renzi clicca qui per
cancellarti.
Se la procedura di disiscrizione non funziona, manda un'email vuota con oggetto "CANCELLAZIONE ENEWS" all'indirizzo web@matteorenzi.it. Se hai un amico che vuole ricevere le Enews inviagli questo link. Per chi cerca le Enews passate: eccole |
FAR WEST A VICENZA-OPERAIO IMMIGRATO FERITO DA UN COLPO PARTITO DA UN TERRAZZO
Un operaio immigrato che stava lavorando su una pedana mobile a sette metri di altezza a Cassola (Vi), è stato ferito ieri pomeriggio da un piombino alla schiena. A sparare, con un fucile ad aria compressa, secondo le indagini dei carabinieri, un 40enne che abita in un condominio nei pressi del luogo del ferimento.
L’uomo, che non ha motivato il suo gesto, è stato così denunciato a piede libero dai carabinieri della Compagnia di Bassano per esplosioni pericolose e lesioni aggravate. Il fatto è accaduto nel centro del paese vicentino: l’operaio, 33 anni, originario di Capo Verde, dipendente di una ditta di impianti elettrici con sede a Vicenza, si trovava su una pedana mobile, sospeso a circa 7 metri d’altezza, impegnato a collegare le luminarie davanti al municipio, quando ha sentito un colpo d’arma da fuoco e subito dopo ha avvertito un violento bruciore alla regione lombare sinistra.
Ferito e dolorante, è stato immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale di Vicenza per gli accertamenti e le cure e dimesso con una diagnosi di 7 giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che dopo una ricostruzione della vicenda hanno diretto le loro attenzioni su un vicino condominio di via Martiri del Grappa. Nell’ispezione dello stabile i carabinieri hanno rinvenuto su un terrazzo condominiale alcuni pallini di piombo per arma ad aria compressa.
Durante la perquisizione di un appartamento di un 40enne, hanno trovato e sequestrato una carabina calibro 4,5 mm, ad aria compressa un’arma a libera vendita, utilizzata appunto per ferire l’operaio. E quindi è scattata la denuncia del feritore.
giovedì 26 luglio 2018
HO IL VOLTASTOMACO
Tra i tanti avvenimenti che hanno caratterizzato questi ultimi giorni quello che mi ha impressionato di più creandomi un grandissimo disagio a causa della sua abbietta gravità è quello che ha visto come protagonista un prete, si proprio un prete che ha abusato di una creatura di soli 10 anni.
E’ una cosa che mi provoca un disgusto misto a rabbia, si tanta rabbia ed io che sono un pacifista non violento di fronte ad una situazione del genere manderei a quel paese tutti i miei principi e non so cosa sarei capace di fare, sicuramente quel prete non uscirebbe bene dalle mie mani.
Le persone sono portate a fidarsi di un sacerdote che dovrebbe dedicare la sua vita al benessere morale e spirituale del suo gregge ed invece di essere il buon pastore è in realtà un lupo famelico che dall’alto della sua posizione si approfitta delle persone più deboli, più ingenue e più indifese.
Chi indossa un abito talare come del resto una divisa dovrebbe essere il difensore delle persone che hanno bisogno di essere protette ed invece il più delle volte si trasformano nei loro carnefici carnefici, come possiamo dimenticare, ad esempio, dei due carabinieri che a Firenze violentarono due studentesse americane?
Don Paolo Glaentzer, così si chiama il prete, ha rischiato il linciaggio dopo esser stato sorpreso da un vicino di casa della bambina mentre era con quest’ultima appartato nel parcheggio di un supermercato di Calenzano. "La piccola aveva i pantaloni e la maglietta tirati giù “
Ecco la presa di posizione un po’ pilatesca assunta dalla DIOCESI DI FIRENZE
L'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ha annunciato che il prete sorpreso in auto con una bambina di 10 anni a Calenzano è stato sospeso «cautelativamente dall'esercizio del ministero pastorale». E ha precisato che alla diocesi di Firenze «non erano mai arrivate informazioni o segnali che potessero lasciare intuire condotte deplorevoli né tanto meno comportamenti penalmente rilevanti» da parte di don Paolo Glaentzer, che non fa parte del clero fiorentino ma è ospite della diocesi, come precisato nella nota. Altrimenti la diocesi «avrebbe immediatamente agito»
In tutta questa triste vicenda ciò che più mi dà noia è l’assordante silenzio dei soliti noti bigotti ed anche il maldestro tentativo di alcuni di loro di gettare tutte le colpe su questa creatura di soli 10 anni, anche i così detti laici, anticlericali, mangia preti non sono stati da meno; tutti costoro sempre pronti a commentare e sparare sentenze....... in questo caso hanno preso la comune decisione di stare zitti od al massimo di spendere due paroline, proprio due paroline di circostanza.
MALA TEMPORA CURRUNT
G.M.
MALA TEMPORA CURRUNT
G.M.
M5S E LEGA SI SPARTISCONO LA TORTA.
Sta assumendo contorni sempre più opachi il risiko delle tante nomine che il governo vorrebbe fare prima della pausa estiva.
In primo luogo nel metodo, basato su una logica di spartizione delle poltrone, con incontri tra i vari esponenti della maggioranza che a tavolino si dividono gli uomini chiave delle aziende di Stato sulla base delle appartenenze politiche. Una lottizzazione tipica della prima Repubblica, non certo caratteristica di un governo “del cambiamento”. Al punto che lo stesso presidente Sergio Mattarella oggi ha dovuto mandare un segnale chiaro sul rispetto delle regole, delle procedure e delle competenze. “A me compete ricordare a ciascuno – ha detto – il rispetto del principio di concorrere all’ordinato funzionamento degli organi istituzionali”.
In primo luogo nel metodo, basato su una logica di spartizione delle poltrone, con incontri tra i vari esponenti della maggioranza che a tavolino si dividono gli uomini chiave delle aziende di Stato sulla base delle appartenenze politiche. Una lottizzazione tipica della prima Repubblica, non certo caratteristica di un governo “del cambiamento”. Al punto che lo stesso presidente Sergio Mattarella oggi ha dovuto mandare un segnale chiaro sul rispetto delle regole, delle procedure e delle competenze. “A me compete ricordare a ciascuno – ha detto – il rispetto del principio di concorrere all’ordinato funzionamento degli organi istituzionali”.
Il secondo aspetto riguarda invece il merito. Non si comprende infatti la logica secondo la quale è stato azzerato il cda di un gruppo, quello delle Ferrovie dello Stato, che negli ultimi anni ha dato buoni risultati sul piano della crescita e dei conti economici. E che, soprattutto, ha raggiunto il suo vero obiettivo visto che negli ultimi quattro anni il numero di passeggeri sui treni è cresciuto del 25%.
La mossa di Toninelli di azzerare quel board (un gruppo che oggi vale il 2% del Pil) fa pensare piuttosto a un vero e proprio scambio di poltrone con gli alleati leghisti, che al posto dell’uscente Mazzoncini vorrebbero il varesino Giuseppe Bonomi, leghista della prima ora. Un modo per controllare il settore dei trasporti, che da sempre risulta centrale nella strategia del Carroccio.
Se invece, come ipotizzato da alcuni osservatori, Toninelli avesse preso la decisione di azzerare quel cda per via del recente rinvio a giudizio dell’ad uscente Mazzoncini, saremmo di fronte all’ennesimo caso di doppia morale da parte dei Cinque Stelle. Un aspetto, questo ultimo, che ha messo in evidenza la deputata dem Raffaella Paita ponendo ai grillini due semplici domande: “Se fosse così perché non hanno chiesto a Virginia Raggi di dimettersi quando sono state aperte le indagini su di lei, ormai più di un anno fa? Perché Paolo Savona, indagato, rimane tranquillamente a fare il ministro?”.
La mossa di Toninelli di azzerare quel board (un gruppo che oggi vale il 2% del Pil) fa pensare piuttosto a un vero e proprio scambio di poltrone con gli alleati leghisti, che al posto dell’uscente Mazzoncini vorrebbero il varesino Giuseppe Bonomi, leghista della prima ora. Un modo per controllare il settore dei trasporti, che da sempre risulta centrale nella strategia del Carroccio.
Se invece, come ipotizzato da alcuni osservatori, Toninelli avesse preso la decisione di azzerare quel cda per via del recente rinvio a giudizio dell’ad uscente Mazzoncini, saremmo di fronte all’ennesimo caso di doppia morale da parte dei Cinque Stelle. Un aspetto, questo ultimo, che ha messo in evidenza la deputata dem Raffaella Paita ponendo ai grillini due semplici domande: “Se fosse così perché non hanno chiesto a Virginia Raggi di dimettersi quando sono state aperte le indagini su di lei, ormai più di un anno fa? Perché Paolo Savona, indagato, rimane tranquillamente a fare il ministro?”.
Ma la vicenda delle nomine assume contorni ancora più preoccupanti se si osservano altri ruoli chiave come Rai, Cassa depositi e prestiti e Istat. Per la Tv pubblica si è parlato addirittura di incontri riservati di ministri con giornalisti e dirigenti, poi smentiti dal governo. Di Maio e Salvini starebbero comunque decidendo l’intero organigramma: direttori di rete, tg, conduttori, trasmissioni di intrattenimento popolare. Il tutto per garantirsi una copertura politica in vista delle Europee del 2019.
Quanto a Cassa depositi e prestiti, con la nomina di Fabrizio Palermo – nome voluto da Di Maio e Salvini contro il volere del ministro Tria – si rischia invece di trasformare la cassaforte del risparmio postale di 3000 miliardi in un bancomat del governo gialloverde per le sue politiche di spesa.
Quanto a Cassa depositi e prestiti, con la nomina di Fabrizio Palermo – nome voluto da Di Maio e Salvini contro il volere del ministro Tria – si rischia invece di trasformare la cassaforte del risparmio postale di 3000 miliardi in un bancomat del governo gialloverde per le sue politiche di spesa.
C’è poi l’Istat, su cui il governo sta decidendo di nominare il presidente senza la cosiddetta call pubblica e con procedure che dunque si discosterebbero dai protocolli europei. Il nome del Caroccio sarebbe quello del professor Gian Carlo Blangiardo, demografo e oppositore di Boeri sulle tesi di pensioni e immigrazione.
MALA TEMPORA CURRUNT
MALA TEMPORA CURRUNT
UNA TESTIMONIANZA AGGHIACCIANTE
"Sono fuggito dal mio paese a 14 anni, da solo. In Libia ci sono rimasto un anno e tre mesi, nelle mani dei trafficanti. Eravamo rinchiusi in uno stanzone, in centinaia. Mangiavamo a gruppi di dieci da una stessa ciotola. Ho visto morire i miei compagni per febbre, diarrea o mali minori. Per fortuna non mi sono mai ammalato, né ho disubbidito agli ordini degli aguzzini, altrimenti avrebbero torturato anche me con le scosse elettriche o le percosse sulla schiena."
È quello che ha raccontato N., un ragazzo di appena 16 anni, sbarcato qualche giorno fa a Pozzallo insieme ad altre 450 persone.
Nel mese di giugno una persona su sette ha perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale. Questo dato preoccupante sta crescendo nonostante gli arrivi siano molto diminuiti in confronto agli anni passati.
g.m.
Iscriviti a:
Post (Atom)