DOMENICO GHIRLANDAIO-SANTO STEFANO, SAN
JACOPO E SAN PIETRO ......MUSEO DELL'ACCADEMIA
FIRENZE
Su un manoscritto seicentesco l'opera è ricordata in una cappella della chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi in Borgo Pinti (allora chiesa del Cestello), come commissionata da Stefano di Jacopo Boni il 20 marzo "1492", che nel calendario fiorentino corrisponde al 1493. La notizia è confermata dai nomi dei santi raffigurati, che corrisponderebbero quindi ai nomi del committente e di suo padre.
All'epoca di Crowe e Cavalcaselle il santo Stefano centrale era stato trasformato in un san Girolamo, tramite una ridipintura a olio che risaliva probabilmente allo spostamento della pala nella cappella intitolata al santo eremita che, secondo il Franceschini, era avvenuto nel 1513. In ogni caso la nuova collocazione è confermata al 24 aprile 1525. Forse l'artefice della ridipintura era stato fra Bartolomeo; essa venne cancellata nel XIX secolo.
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