CONTRO LA PENA DI MORTE NEL MONDO!
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : USA: PRIME TRE ESECUZIONI DELL’ANNO 2. NEWS FLASH: IRAN: CONTINUA L’ONDATA DI
IMPICCAGIONI 3. NEWS FLASH: PAKISTAN:
ALTRE 10 ESECUZIONI 4. NEWS FLASH:
SIRIA: MILITANTI ISLAMICI FUCILANO DONNA PER ‘ADULTERIO’
5. NEWS FLASH:
CINA: EX VICE-PRESIDE GIUSTIZIATO PER IL SEQUESTRO E OMICIDIO DI UNA BAMBINA
6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
USA: PRIME TRE ESECUZIONI DELL’ANNO
16 gennaio 2015: tre prigionieri sono stati giustiziati
negli Usa nei giorni scorsi, in tre diversi Stati.
Il 13 gennaio Andrew Brannan, 66 anni, bianco, è stato
giustiziato in Georgia.
Era accusato di aver ucciso, nel gennaio 1998, un
poliziotto, Kyle Dinkheller, 22 anni, bianco, che lo aveva fermato per eccesso
di velocità. La scena venne ripresa dalla telecamera montata sull’auto di
pattuglia.
I difensori hanno sempre sostenuto, fino a ieri davanti
alla commissione che poteva decidere un provvedimento di clemenza, che l’uomo,
che aveva combattuto in Vietnam e non aveva precedenti penali, soffriva di una
grave forma di stress post traumatico, e che furono i modi bruschi del
poliziotto a innescare la reazione. Questa chiave di lettura nel 2003 aveva
indotto un giudice della Butts County ad annullare la condanna a morte, ma
quella decisione il 3 novembre 2008 venne annullata dalla Corte Suprema di
Stato.
Brannan diventa il 1° giustiziato dell’anno in Georgia,
il 56° da quando la Georgia ha ripreso le esecuzioni nel 1983, il 1° dell’anno
negli Usa, e il giustiziato n° 1395 da quando, il 17 gennaio 1977, gli Stati
Uniti hanno ripreso le esecuzioni.
Il 15 gennaio è stato giustiziato in Florida Johnny Shane
Kormondy, 42 anni, bianco.
L’esecuzione è avvenuta con 2 ore di ritardo, in attesa
che la Corte Suprema degli Stati Uniti decidesse un ricorso sulla
costituzionalità del protocollo in uso nello stato. La Corte si è divisa
nettamente, con i 5 membri conservatori che hanno avallato il protocollo, e i 4
membri progressisti che avrebbero preferito un rinvio ed approfondire
l’argomento. Il ricorso riguardava anche Charles Warner, la cui esecuzione è
avvenuta in Oklahoma pochi minuti dopo quella di Kormondy. Kormondy era stato
condannato a morte per aver rapinato nel luglio 1993 una coppia nella propria abitazione,
uccidendo il marito, Gary McAdams, e violentando ripetutamente la moglie,
Cecilia McAdams.
Di solito la stampa non pubblica i nomi delle persone che
subiscono violenza sessuale, ma la signora McAdams ha più volte parlato lei in
pubblico della vicenda.
Due complici di Kormondy, considerati ugualmente responsabili dello stupro ma meno
dell’omicidio, sono stati condannati all’ergastolo.
Kormondy diventa il 1° giustiziato di quest’anno in
Florida, il 90° da quando la Florida ha ripreso le esecuzioni nel 1979, il 2°
dell’anno negli USA, e il giustiziato n° 1396 da quando, il 17 gennaio 1977,
gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni.
Sempre il 15 gennaio, Charles Warner, 47 anni, nero, è
stato giustiziato in Oklahoma.
L’esecuzione è avvenuta con 90 minuti di ritardo, in
attesa che la Corte Suprema degli Stati Uniti decidesse un ricorso sulla
costituzionalità del protocollo in uso nello stato.
La Corte si è divisa nettamente, con i 5 membri
conservatori che hanno avallato il protocollo, e i 4 membri progressisti che
avrebbero preferito un rinvio ed approfondire l’argomento. Il ricorso
riguardava anche Johnny Shane Kormondy, la cui esecuzione è avvenuta in Florida
pochi minuti prima di quella di Warner.
Warner venne condannato a morte nel 1999 con l’accusa di
aver stuprato e ucciso il 22 agosto 1997 una bambina di 11 mesi, Adriana
Waller, figlia della sua convivente. Nel 2001 quella condanna venne annullata
per irregolarità nella formazione della giuria popolare, ma confermata da una
nuova giuria popolare il 23 luglio 2003.
Warner avrebbe dovuto essere giustiziato il 29 aprile
2014, due ore dopo l’esecuzione di Clayton Lockett, sempre in Oklahoma.
L’esecuzione di Lockett però ha avuto degli evidenti malfunzionamenti, e la
sera stessa prima il direttore dell’amministrazione penitenziaria, e subito
dopo la governatrice Fallin avevano disposto la sospensione dell’esecuzione di
Warner. Da allora l’esecuzione di Warner è stata rinviata 5 volte.
Nel frattempo l’Oklahoma ha modificato il protocollo di
esecuzione, quintuplicando le dosi di Midazolam, il primo dei 3 farmaci
iniettati (gli altri sono il Rocuronium Bromide e il Cloruro di Potassio), e
soprattutto ha migliorato la formazione del personale, e la dotazione
strumentale della camera della morte.
Contro l’esecuzione si era pronunciata la madre della
vittima. Lo scorso gennaio Shonda Waller aveva rilasciato ai difensori di
Warner una dichiarazione videoregistrata nella quale, in quanto cristiana,
dichiarava di non odiare l’uomo, di averlo perdonato, di essere contraria alla
sua esecuzione, e di considerare una condanna all’ergastolo la punizione più
adatta perché anche Warner avesse modo e tempo per pentirsi di ciò che aveva
fatto. La dichiarazione venne utilizzata dai difensori in occasione della
richiesta di un provvedimento di clemenza, poi rigettata.
Warner diventa il 1° giustiziato di quest’anno in
Oklahoma, il 112° da quando l’Oklahoma ha ripreso le esecuzioni nel 1990, il 3°
dell’anno negli USA, e il giustiziato n° 1397 da quando, il 17 gennaio 1977,
gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni.
(Fonti: Usa Today, Wxia-Tv, 13/01/2015; Associated Press
& Rick Halperin, KTUL news, KOCO news, NBC news, USA Today, 15/01/2015) Per
saperne di piu' : http://www.deathpenaltyinfo.org/
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
IRAN: CONTINUA L’ONDATA DI IMPICCAGIONI
16 gennaio 2015: numerose impiccagioni sono state
effettuate in Iran nei giorni scorsi.
Il 12 gennaio, un prigioniero che è stato identificato
solo con le iniziali A. D. è stato impiccato nella prigione centrale di Yazd,
ha reso noto l’agenzia di stampa Mehr. Sulla base di informazioni rilasciate
dal Dipartimento di Giustizia locale, il condannato aveva lanciato un veicolo
carico di esplosivo contro la sede dell’ISI nel 2009, uccidendo 11 persone.
Sempre il 12 gennaio, tre uomini sono stati impiccati nel
carcere di Shahab a Kerman per reati connessi alla droga. Sono stati
identificati come Karim Alizehi, Hossan Rahimyar e Ghader Alizehi. Le
esecuzioni non sono state annunciate da nessun sito web ufficiale della
magistratura.
Il 13 gennaio, cinque prigionieri sono stati impiccati
nel carcere di Arak per reati di droga, ha riferito il sito ufficiale della
magistratura della Provincia di Markazi. Sono stati identificati come
Mohammadreza S., accusato di detenzione e spaccio di 10 chili di eroina,
Mohammad A. per detenzione e spaccio di circa 3 chili di eroina, Davoud A. per
possesso di 3,33 chili di eroina e 3 grammi di eroina concentrata, Javad M. e
F. Mostafa per concorso in acquisto e possesso di 4,3 chili di eroina.
Il 14 gennaio, un prigioniero è stato impiccato nel
carcere di Sari, ha riferito il sito ufficiale della magistratura della
Provincia di Mazandaran. Il prigioniero, identificato come M. R., è stato
accusato di rapimento e stupro di una donna.
(Fonti: mojahedin.org, 13/01/2015; NCRI, Iran Human
Rights, 15/01/2015) Per saperne di piu' : http://iranhr.net/
PAKISTAN: ALTRE 10 ESECUZIONI
16 gennaio 2015: altri 10 prigionieri sono stati
impiccati in Pakistan nei giorni scorsi, portando a 19 il numero totale di
condanne a morte eseguite dopo che il Paese ha interrotto la moratoria sulla
pena di morte in casi di terrorismo a seguito del massacro perpetrato il 16
dicembre dai talebani in una scuola a conduzione militare a Peshawar, in cui
sono state uccise 150 persone, tra cui 134 bambini. Il 9 gennaio, un condannato
per aver tentato di assassinare l'ex Presidente Pervez Musharraf nel dicembre
2003, è stato impiccato nella Prigione Centrale di Adiala a Rawalpindi.
Khalid Mehmood, un ex capo tecnico dell’aviazione
pakistana, è stato il settimo a essere giustiziato dei nove condannati per
l’attentato a Musharraf.
Khalid, che è stato condannato a morte il 3 ottobre 2005,
ha incontrato i suoi familiari prima dell'esecuzione.
Il 13 gennaio, il Pakistan ha impiccato sette militanti
islamisti, hanno reso noto funzionari governativi.
I funzionari di quattro diverse prigioni hanno confermato
che le impiccagioni sono avvenute la mattina presto fra elevate misure di
sicurezza.
Uno dei militanti, Zulfiqar Ali, era stato condannato a
morte per aver ucciso due poliziotti durante un attacco al consolato americano
di Karachi nel 2003.
Un funzionario del carcere Adiala di Rawalpindi, parlando
a condizione di anonimato, ha confermato la sua impiccagione.
Shuja Khanzada, ministro dell'Interno della provincia del
Punjab, ha aggiunto che due uomini, Mushtaq Ahmed e Nawazish Ali, sono stati
giustiziati nella città di Faisalabad per un tentativo di assassinio dell'ex
leader militare Pervez Musharraf, avvenuto nel 2003.
I tre militanti Shahid Hanif, Talha Hussain e Khalil
Ahmed sono stati impiccati nella Prigione Centrale di Sukkur, nella provincia
di Sindh.
Erano stati condannati per l'assassinio, commesso nel
2003, di Syed Ali Shah Zaffar, che all’epoca era un alto funzionario del
Ministero della Difesa pakistano.
Infine, un altro funzionario delle carceri ha comunicato
che il militante Behram Khan è stato impiccato a Karachi per l'uccisione di un
avvocato.
Il 15 gennaio, altri due condannati per terrorismo sono
stati impiccati a Karachi e Lahore.
Muhammad Saeed Awan, membro di Lashkar-e-Jhangvi, un
gruppo fuorilegge legato ad Al-Qaeda, è stato impiccato nella Prigione Centrale
di Karachi. Era stato condannato a morte nell'aprile del 2001 per aver ucciso
il vice sovrintendente di polizia Syed Sabir Hussain Shah e suo figlio, Abid
Hussain, in un agguato nella città di Malir nel 2000.
Arif Zahid Hussain è stato invece impiccato nel carcere
di Kot Lakhpat a Lahore. Era stato condannato a morte da un tribunale
anti-terrorismo nel 2004 per aver attaccato nell'agosto 2000 a Multan una
pattuglia della polizia uccidendo due agenti e ferendone molti altri.
Appelli alla clemenza di entrambi i detenuti erano stati
respinti dal Presidente Mamnoon Hussain. Hanno avuto invece il permesso di
vedere i loro parenti prima di essere impiccati.
(Fonti: geo.tv, 10/01/2015; AFP, 13/01/2015;
AFP/tribune.com.pk/breakingnewspak.com, 15/01/2015) Per saperne di piu' :
SIRIA: MILITANTI ISLAMICI FUCILANO DONNA PER ‘ADULTERIO’
14 gennaio 2015: l'Osservatorio Siriano per i Diritti
Umani ha detto che i militanti legati ad Al-Qaeda avevano pubblicamente
giustiziato una donna accusata di adulterio.
L'Osservatorio ha detto che da luglio almeno 14 persone,
la metà delle quali donne, erano state giustiziate per presunto adulterio o
omosessualità.
L'Osservatorio ha pubblicato un video che mostra i
combattenti di Al-Nusra, affiliato siriano di Al-Qaeda, legare una donna e
fucilarla in una piazza nella città di Maaret Masirin nella Provincia di Idlib.
Una folla di civili e combattenti hanno assistito
all’esecuzione, mentre un jihadista accusava la donna di "corruzione in
terra e adulterio". (Fonti: AFP, 14/01/2015) Per saperne di piu' :
CINA: EX VICE-PRESIDE GIUSTIZIATO PER IL SEQUESTRO E
OMICIDIO DI UNA BAMBINA
10 gennaio 2015: Yang Haijun, ex vice preside di una
scuola elementare della provincia cinese di Hebei, è stato giustiziato per aver
rapito e ucciso una bambina di sei anni, abusandone il corpo.
Yang, 47 anni, ex vice preside della Scuola Primaria di
Wang'an, nella contea di Laiyuan, era stato riconosciuto colpevole di aver
rapito la bambina il 27 luglio 2013 per chiedere un riscatto ai suoi genitori.
Avrebbe soffocato la vittima dal momento che piangeva e
gridava.
Il pedofilo avrebbe poi abusato il corpo, seppellendolo
vicino al confine tra le contee di Laiyuan e Yuxian, lo stesso giorno.
La polizia lo arrestò il 2 agosto 2013 sospettandolo di
omicidio volontario.
Fu condannato a morte nel dicembre 2013, ma presentò
appello. L’Alta Corte della provincia di Hebei lo scorso anno confermò la
condanna capitale.
(Fonti: Xinhua News Agency, 10/01/2015)
Per saperne di piu' : http://www.womenofchina.cn/womenofchina/html1/news/newsmakers/1501/871-1.htm
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