NESSUNO TOCCHI CAINO
contro la pena di morte.........
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : PARMA: 28 GENNAIO CONVEGNO ‘PENA DI MORTE, MORTE PER PENA’
2. NEWS FLASH:
INDONESIA: FUCILATI SEI CONDANNATI PER DROGA 3.
NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: CINQUE PRIGIONIERI DECAPITATI 4. NEWS FLASH: PAKISTAN: IMPICCATO UN ALTRO
MILITANTE, 20° DALLA FINE DELLA MORATORIA 5.
NEWS FLASH: TEXAS (USA): ARNOLD PRIETO GIUSTIZIATO 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
PARMA: 28 GENNAIO CONVEGNO ‘PENA DI MORTE, MORTE PER PENA’
Mercoledì 28 gennaio alle ore 17:00, presso il Palazzo
del Governatore a Parma, l’associazione radicale locale, LiberaMenteRadicale,
ha organizzato un convegno che parlerà di Pena di Morte e di Morte per Pena,
dell’ergastolo, come negazione dei dettati della Costituzione.
Interverranno: Marco Pannella (Presidente del Senato del
Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito), Federico
Pizzarotti (Sindaco di Parma), Matteo Angioli (Membro del Consiglio Generale
del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito), Rita
Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani), Don Umberto Cocconi (Presidente
dell'Associazione San Cristoforo e Responsabile pastorale universitaria della
Diocesi di Parma), Sergio D’Elia (Segretario di Nessuno Tocchi Caino), Paolo
Moretti (Presidente delle Camere Penali di Parma) Laura Rossi (Assessore al
Welfare del Comune di Parma).
Modererà il convegno Salvo Taranto.
Per saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
INDONESIA: FUCILATI SEI CONDANNATI PER DROGA
18 gennaio 2015: l’Indonesia ha giustiziato sei persone,
tra cui una cittadina indonesiana e cinque stranieri, che erano stati tutti
condannati a morte per reati di droga, nelle prime esecuzioni effettuate sotto
il nuovo Presidente Joko Widodo, il quale ha rifiutato di ascoltare tutti gli
appelli internazionali alla clemenza.
Una donna vietnamita, Tran Thi Bich Hanh, è stata
giustiziata nel distretto di Boyolali, nel centro dell’isola di Java, mentre
gli altri cinque – una donna indonesiana, Rani Andriani; un brasiliano di 53
anni, Marco Archer Cardoso Moreira; un olandese di 62 anni, Ang Kiem Soei; due
nigeriani, Daniel Enemuo, e Solomon Chibuike Okafor, che è stato però registrato
come cittadino del Malawi perché è stato arrestato con un passaporto malawiano
recante il nome Namaona Denis – sono stati messi a morte nell’isola di
Nusakambangan, sede di un carcere di massima sicurezza.
Sono stati condannati a morte tra il 2000 e il 2011 e
tutti sono stati giustiziati da un plotone all’incirca alla stessa ora, poco
dopo la mezzanotte.
Erano stati tutti catturati nel tentativo di
contrabbandare la droga, a parte l'olandese che è stato condannato a morte per
la gestione di un enorme fabbrica di ecstasy.
Il Presidente del Brasile e il Ministro degli Esteri
olandese hanno condotto una protesta internazionale contro le esecuzioni.
Il Brasile ha richiamato il suo ambasciatore a Jakarta
per consultazioni e ha detto che le esecuzioni avrebbero pregiudicato le
relazioni bilaterali. "L'uso della pena di morte, che il mondo sempre più
condanna, mina gravemente le relazioni tra i nostri Paesi", ha detto la
Presidente Dilma Roussef in un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa
ufficiale del Brasile.
Anche i Paesi Bassi, ex potenza coloniale in Indonesia,
hanno richiamato il loro ambasciatore e condannato l'esecuzione del loro
cittadino, Ang Kiem Soei. "E’ una punizione crudele e disumana che
costituisce un'inaccettabile negazione della dignità e dell'integrità umana”,
ha dichiarato il Ministro degli Esteri olandese Bert Koenders.
L’Indonesia, che ha leggi severe sulla droga, aveva
cessato l'esecuzione di persone nel 2008, ma ha iniziato di nuovo nel 2013,
anche se nel 2014 nessuno è stato messo a morte.
Il Presidente Widodo, che si è insediato nell’ottobre
2014, ha adottato una linea particolarmente dura nei confronti delle persone
nel braccio della morte per reati di droga, ribadendo più volte che non
avrebbero ricevuto la grazia presidenziale, poiché l'Indonesia sta affrontando
una "emergenza" a causa di alti livelli di consumo di droga. (Fonti:
AFP, AP, DPA, This Day, abc.net.au, 18/01/2014) Per saperne di piu' : http://www.theguardian.com/world/2015/jan/18/indonesia-six-drug-convicts-shot-dead-five-foreigners
ARABIA SAUDITA: CINQUE PRIGIONIERI DECAPITATI
23 gennaio 2015: cinque prigionieri sono stati messi a
morte negli ultimi giorni in Arabia Saudita.
Il 14 gennaio Riad ha decapitato un trafficante di droga
pakistano e uno dei suoi cittadini che aveva ucciso un soldato, ha detto in un
comunicato il Ministero degli Interni.
Il saudita Rakan bin Eid bin Bikheet al-Baqmi era stato
trovato colpevole di aver sparato a una pattuglia della sicurezza, uccidendo il
soldato Sultan bin Ibrahim bin Ghrahid al-Jaid. Baqmi è stato giustiziato
regione della Mecca.
Dall'altra parte del Paese, a Qatif, il cittadino
pakistano Mahmoud Massih Iqbal Massih è stato giustiziato per traffico di
eroina.
Il 16 gennaio l'Arabia Saudita ha decapitato uno dei suoi
cittadini per omicidio. Murdi al-Shakra era stato condannato per aver ucciso
con una mitragliatrice Faraj al-Shakra, un membro della sua tribù, ha annunciato
il Ministero degli Interni.
Il 19 gennaio un altro trafficante di eroina pakistano,
Yasser Arafat Munir Ahmed, è stato giustiziato nella città santa della Mecca,
ha detto il Ministero degli Interni.
Infine, il 20 gennaio un uomo è stato giustiziato per
omicidio, portando a 12 le decapitazioni effettuate nel Regno da inizio anno.
Si tratta del cittadino saudita Mansour Bin Awad bin
Ziniegih Al Jabri, che avrebbe ucciso con un’arma da fuoco un connazionale a
seguito di una lite, ha reso noto il Ministero degli Interni.
La decapitazione ha avuto luogo nella regione centrale di
Qassim.
Il governo di Riad è impegnato a “mantenere la sicurezza,
realizzare la giustizia e applicare la legge di Dio nei confronti di coloro che
spargono sangue”, ha scritto il Ministero nel comunicato.
“Chi è intenzionato a compiere simili atti subirà la
stessa legittima punizione”, avvertono le autorità. (Fonti: Agence
France-Presse, 14-16-21/01/2015) Per saperne di piu' :
PAKISTAN: IMPICCATO UN ALTRO MILITANTE, 20° DALLA FINE DELLA
MORATORIA
17 gennaio 2015: il Pakistan ha impiccato un altro
militante di un gruppo anti-sciita fuorilegge, portando a venti il numero delle
esecuzioni nel Paese dopo la revoca della moratoria sulla pena di morte.
Ikramul Haq, alias Lahori, è stato impiccato nella
prigione di Kot Lakhpat a Lahore dopo che il tribunale ha respinto il
compromesso raggiunto dalla sua famiglia con i parenti della persona uccisa.
Haq era legato al gruppo militante Sipah-i-Sahaba
Pakistan (SSP) ed era coinvolto nell'omicidio di un uomo sciita, Nayyar Abbas,
nel 2001 nella zona di Shorkot a Jhang, Provincia del Punjab.
Un tribunale anti-terrorismo di Faisalabad lo aveva
condannato a morte nel 2004 e l’ordine di esecuzione era stato emesso il 6
gennaio 2015 dopo che il Presidente Mamnoon Hussain aveva respinto il suo
appello alla clemenza.
Doveva essere impiccato l'8 gennaio, ma l'esecuzione era
stata sospesa dopo un accordo raggiunto con la famiglia di Abbas. In seguito, è
emerso che, su otto familiari della vittima, solo due dei suoi fratelli e una
sorella l’avevano perdonato. La corte ha respinto il compromesso e ha
confermato la sua condanna a morte. (Fonti: PTI, 17/01/2014) Per saperne di
piu' : http://www.pakistantoday.com.pk/2015/01/17/national/ssp-activist-ikramul-haq-executed/
TEXAS (USA): ARNOLD PRIETO GIUSTIZIATO
21 gennaio 2015: Arnold Prieto, 41 anni, ispanico, è
stato giustiziato. Era accusato, ed in parte aveva confessato, di aver ucciso 3
persone l’11 settembre 1993 durante una rapina nella loro abitazione. Venne
condannato a morte nella nel giugno 1995 per le morti di Rudolfo Rodriguez, 72
anni, la moglie, Virginia Rodriguez, 62 anni, e Paula Moran, 90 anni.
Prieto è stato dichiarato morto alle 18.31, 20 minuti
dopo che gli è stata iniettata una dose letale di Pentobarbital. Quando il
farmaco ha iniziato a fluire nella vena, Prieto ha detto “Ne sento l’odore”,
poi ha esclamato “Whoa”, e immediatamente ha iniziato a russare, ogni respiro
più leggero del precedente. Dopo 5 respiri ha cessato di muoversi.
Prieto diventa il 1° giustiziato di quest’anno in Texas,
il 519° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 4° dell’anno
negli Usa, e il n° 1398 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.
L’esecuzione di Prieto è la prima che avviene dopo l’insediamento del nuovo
governatore, Greg Abbot, in carica dal 20 gennaio. Il governatore precedente,
Rick Perry, in carica per 14 anni, ha presieduto 279 esecuzioni.
(Fonti: Associated Press & Rick Halperin, 21/01/2015)
Per saperne di piu' : http://www.deathpenaltyinfo.org/
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