LO SPREAD CRESCE ANCORA
Non si attenuano gli effetti negativi della decisione gialloverde di aver portato il rapporto deficit\Pil al 2,4%. Dopo il tonfo di venerdì (Piazza affari a quasi -4%) ci si aspettava un recupero, un “rimbalzo tecnico” come lo definiscono gli esperti del settore. E in effetti in mattinata l’indice è arrivato a guadagnare circa l’1,5%. Con lo spread, che dopo un’apertura attorno ai 290 punti, ha ritracciato sotto i 270 – un livello comunque alto rispetto a quello della scorsa settimana. Ma l’euforia è durata poco, il tempo di una mattinata. Nel primo pomeriggio, infatti, c’è stato il ritorno dell’indice verso il basso, con i bancari in picchiata che l’hanno trascinato a -0,50%.
Ci si attendevano nuovi spunti dalle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin previste per oggi e domani. Riunioni nelle quali il ministro dell’economia Giovanni Tria avrebbe dovuto tranquillizzare i partner europei, dando importanti rassicurazioni sulla manovra. Ma Piazza Affari è andata giù: prima le parole del vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, che entrando all’Eurogruppo ha detto che “a prima vista la manovra non rispetta le regole”; poi la notizia arrivata dal Mef sull’assenza di domani all’Ecofin da parte del ministro Tria. Risultato: lo spread torna a salire.
g.m.
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