sabato 27 ottobre 2018

I MEDICI IN TELEVISIONE

Vorrei concludere la mia polemica sullo sceneggiato televisivo sulla famiglia DE' MEDICI. Come ho avuto già modo di dire la serie televisiva ci mostra una Firenze più impegnata in intrighi non mostrando minimamente il grande fenomeno culturale che stava nascendo nella città del Fiore vale a dire il rinascimento.
La saga dei medici mostrano questa grande famiglia somigliare tanto ad una cosca mafiosa stile il famoso sceneggiato americano dedicato alla mafia intitolato i SOPRANO. E' pur vero che i Medici pur essendo dei raffinati intellettuali erano anche uomini e donne di potere e si sa chi frequenta quel mulino è inevitabile che si infarini. Non saranno stati dei santi ma neanche dei diavoli.
Io avrei voluto vedere anche la Firenze culla del rinascimento, vanno bene le congiure che in effetti ci sono state, ma basarsi solo su questo mi sembra svilire il tutto.
Vogliamo ricordare che alla fine del 300 il grande umanista COLUCCIO SALUTATI amico del Petrarca e del Boccaccio istituì la cattedra ove si studiava il greco. Finalmente i grandi testi classici da PLATONE ad ARISTOTELE cominciavano ad essere studiati attraverso la lingua originale e non più attraverso traduzioni in latino come era avvenuto sino a quel momento e tutto ciò aprì la strada alla creazione dell'ACCADEMIA PLATONICA.
Fondata a Firenze nel 1462 da Marsilio Ficino, per incarico di Cosimo de Medici, nella Villa Medicea di Careggi. Era un cenacolo di filosofi, letterati e artisti e voleva significare la riapertura dell'antica accademia ateniese di Platone. Fra gli esponenti principali dell'accademia neoplatonica oltre alla stesso Ficino ci furono Pico della Mirandola, Poliziano, Nicola Cusano, Leon Battista Alberti, Cristoforo Landino, nonché i più importanti esponenti della famiglia de Medici, quali Giuliano de Medici, e Lorenzo il Magnifico.

A questa scuola parteciparono anche gli intellettuali bizantini dopo la presa di Costantinopoli del 1453, arruolati come insegnanti, la cui presenza permise l'uso diretto dei testi di Platone, pressoché sconosciuti nel Medioevo che vennero tradotti in latino.
Il rinnovato interesse per i classici, e per Platone in particolar modo, caratterizza la scuola neoplatonica e ne indirizza l'interesse per la pedagogia che mira a formare i giovani nella sua completezza mediante lo sviluppo armonico di tutte le doti umane, sia fisiche che spirituali, facendo di ciascun individuo un essere unico come un'opera d'arte.
L'amore, la libertà, la ricerca dell'infinito vengono esaltati come valori. L'amore soprattutto veniva inteso platonicamente come una via per elevarsi alla perfezione e alla contemplazione di Dio.
Per quanto riguarda la religiosità secondo Cusano, l'individuo umano pur essendo una piccola parte del mondo è una totalità nel quale tutto l'Universo risulta contratto. L'uomo è infatti immagine di Dio, e come nell'unità numerica sono potenzialmente impliciti tutti i numeri, così l'uomo esplicita dentro di se l'UNIVERSO.
L'amore è il dilatarsi stesso di Dio nel Mondo, secondo Ficino, in un processo circolare che verrà ripreso dall'Astrologia rinascimentale secondo cui esiste una corrispondenza tra le strutture della mente e le strutture reali dell'universo. Questo sarà anche il presupposto dell'armonia dell'Universo di cui parleranno Copernico, Keplero e Galilei, secondo cui l'UNIVERSO è retto da un ordine armonico strutturato in maniera concentrica; un equilibrio dinamico simboleggiato dal cerchio e della sfera, viste come le figure più perfette.
A fondamento dell'ordine geometrico del Cosmo, che fece dire a Galilei la celebre affermazione: "il libro della Natura è scritto in linguaggio matematico", è posto Dio. Una delle tante opere antiche riscoperte durante il Rinascimento fu il "Corpus Hermeticum" di Ermete Trismegisto, che Cosimo de Medici fece tradurre da Marsilio Ficino intorno al 1460. Libro base per l'alchimia, si proponeva di intervenire sulle sole forze naturali attraverso lo studio delle sostanze elementari, con esperimenti scientifici su di esse. Lo scopo principale degli alchimisti, che furono di notevole impulso per la moderna farmacologia, era la ricerca della pietra filosofale dalla quale si sarebbero potute trarre tre proprietà fondamentali: l'immortalità, l'onniscienza (la conoscenza del passato e del futuro) e la possibilità di trasmutare i metalli in oro.
Una caratteristica dei ricercatori rinascimentali era la loro poliedricità, cioè erano soliti svolgere più attività diverse contemporaneamente, secondo l'ideale dell'uomo universale incarnato da Leonardo Da Vinci. Nell'ambito della matematica, ricordiamo il particolare tentativo di quadratura del cerchio da parte di Cusano.
L'ideale neoplatonico nell'ambito della letteratura, delle scienze e dell'arte in generale è la ricerca dell'armonia e della perfezione.
L'uomo è padrone del proprio destino e gli accademici riconoscevano come massima aspirazione umana la felicità.
Questi gli ideali che ricercava anche il Botticelli, che nella sua Nascita di Venere rappresenta l'amore celeste messo in risalto dalla purezza del nudo.
Nel pensiero di Michelangelo Buonarroti, l'artista assomiglia a Dio perché tenta di trasporre l'idea nella materia, cosi come Dio ha creato il Bello nel mondo fisico.
Nell'architettura l'ideale neoplatonico si ritrova nell'inseguimento del modello della città ideale, cercando di creare l'armonia e l'equilibrio attraverso le opere dell'uomo. Questa è anche la concezione architettonica di Leon Battista Alberti del quale il Rossellino, architetto della Città di Pienza, era discepolo.
Anche l'opera principale di Tommaso Campanella, filosofo tardo rinascimentale, che scrisse nei suoi 27 anni di detenzione nel carcere di Napoli per cospirazione e eresia, che si chiama la Città del Sole, si ritrovano le teorie neoplatoniche con il progetto di ricerca della Società Ideale.

Dopo la morte de Il Magnifico nel 1492, l'Accademia Neoplatonica si riunì alla Villa di Bernardo Rucellai, presso gli Orti Oricellari in Via RucellaI
Appartennero a questa seconda generazione Niccolò Machiavelli, Iacopo da Diacceto e Luigi Alamanni.
E' in questo contesto che la figura dell'uomo assume un senso di responsabilità all'interno della Storia, opponendo la volontà e la responsabilità umana al dominio del caso e all'incognite della storia.
L'accademia neoplatonica fu sciolta nel 1523, in conseguenza della congiura ordita contro il Cardinale Giulio de Medici (PAPA CLEMENTE VII) da parte di alcuni suoi membri.
Tutto questo c'era nello sceneggiato? Certamente no!Come mi ha fatto notare l'amico Luigi Bicchi il film è prodotto dagli americani per il mercato americano e loro che ne sanno del rinascimento, dell'accademia platonica? Niente a loro va bene così evviva l'ignoranza!
g.m.

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