NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : COREA DEL SUD: 70% DEI CITTADINI CONTRARI ALLA PENA CAPITALE
2. NEWS FLASH: MALESIA: SI DEL GOVERNO
ALLA MORATORIA SULLA CONDANNA CAPITALE DI LUKMAN 3. NEWS FLASH: SOMALIA: GIUSTIZIATO PER
TERRORISMO 4. NEWS FLASH: PAKISTAN:
IMPICCATO PER L’OMICIDIO E STUPRO DI UNA BAMBINA 5. NEWS FLASH: IRAQ: SEI GIUSTIZIATI PER
TERRORISMO 6. I SUGGERIMENTI DELLA
SETTIMANA : ROMA: 30 OTTOBRE PRESENTAZIONE DEL LIBRO ‘TUTTO COMINCIÒ A NAIROBI’
DI MARCO COCHI
COREA DEL SUD: 70% DEI CITTADINI CONTRARI ALLA PENA
CAPITALE Secondo la maggioranza dei sudcoreani la pena di morte dovrebbe essere
abolita e sostituita con forme alternative di punizione, ha reso noto
l'organismo statale per i diritti umani il 10 ottobre 2018.
Secondo i dati della Commissione Nazionale per i Diritti
Umani della Corea, 7 coreani su 10 sono contrari al mantenimento della pena
capitale a condizione che vengano messe in atto misure punitive per scoraggiare
il crimine.
La Commissione ha pubblicato i dati in una conferenza
tenuta in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte.
Il sondaggio ha mostrato che pochi coreani sono disposti
ad eliminare immediatamente la pena capitale.
Solo il 4,4% degli intervistati è favorevole alla sua
immediata abolizione, mentre il 15,9% ha convenuto che dovrebbe essere abolita
in futuro.
Tuttavia, la percentuale è aumentata rapidamente, al
66,9%, quando la domanda è stata riformulata per chiedere agli intervistati se
la pena di morte dovesse essere sostituita con altre misure punitive.
Le alternative che gli intervistati hanno indicato al
posto della pena capitale includevano "l'ergastolo assoluto", che ha
raggiunto il 78,9% dei favorevoli.
Questo è stato seguito da "ergastolo assoluto con
danni punitivi", scelto dal 43,9% degli intervistati.
Attualmente, la pena più comune per l'omicidio è
l'ergastolo.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
MALESIA: SI DEL GOVERNO ALLA MORATORIA SULLA CONDANNA
CAPITALE DI LUKMAN Il Consiglio dei Ministri malese ha accettato di porre una
moratoria sulla condanna a morte di Muhammad Lukman, che è stato riconosciuto
colpevole di possesso, lavorazione e distribuzione di marijuana medica (olio di
cannabis), ha riportato The Star il 12 ottobre 2018.
Il ministro della Gioventù e dello Sport Syed Saddiq Syed
Abdul Rahman ha detto di aver portato la questione all'attenzione del Gabinetto
e che quest’ultimo ha accettato di fermare la condanna a morte di Lukman.
"Ho sollevato la questione nel Consiglio dei
Ministri e ho persino avuto una discussione con (il primo ministro) Tun Dr
Mahathir Mohamad. Abbiamo convenuto che non sarebbe dovuto accadere.
"Allo stesso tempo abbiamo accettato di porre una
moratoria sulla pena di morte che verrà eliminata e concordato sul fatto che
l'uso della marijuana medica non dovrebbe mai essere punito con la condanna a
morte", ha detto alla stampa a Port Dickson.
Lukman è stato condannato all’impiccagione il 30 agosto
ai sensi della Sezione 39B del Dangerous Drugs Act del 1952, che comporta la
pena di morte.
SOMALIA: GIUSTIZIATO PER TERRORISMO
La Somalia il 14 ottobre 2018 ha giustiziato con un
plotone di esecuzione un uomo legato a uno degli attacchi mortali più letali
nel paese, che un anno fa causò oltre 500 morti, hanno reso noto una corte e la
polizia.
Centinaia di somali si sono riuniti per celebrare
l'anniversario dell'attacco in cui un camion pieno di esplosivi saltò in aria
in un incrocio trafficato, distruggendo circa 20 edifici.
Un anno dopo Al –Shabaab, che controlla ancora vaste aree
di territorio, non ha ancora rivendicato l’attentato, secondo gli osservatori a
causa dello sdegno pubblico causato dall'attacco.
In coincidenza con l'anniversario, un tribunale militare
ha annunciato il 14 ottobre mattina che un membro del gruppo coinvolto
nell'attacco è stato giustiziato.
Hassan Adan Isak era stato condannato a morte per
"aver guidato uno dei veicoli usati nell'esplosione", recita un
comunicato della corte.
"Oggi, 14 ottobre 2018, la pena di morte è stata
eseguita contro di lui".
PAKISTAN: IMPICCATO PER L’OMICIDIO E STUPRO DI UNA
BAMBINA Il Pakistan il 17 ottobre 2018 ha impiccato un uomo che era stato
condannato per lo stupro e omicidio di una bambina di sei anni, Zainab Ansari,
avvenuti a gennaio.
Imran Ali, che era stato arrestato dopo che il corpo
della vittima era stato ritrovato in una discarica, è stato giustiziato nel
carcere di Kot Lakhpat a Lahore, secondo quanto riferito dalla polizia.
Dopo essere stato condannato a morte per aver stuprato e
ucciso Zainab, Imran Ali è stato condannato per reati simili commessi contro
altre sei bambine.
Zainab era scomparsa il 4 gennaio e il suo corpo fu
ritrovato cinque giorni dopo in una discarica.
Il 23 gennaio, Imran Ali, 24 anni, era stato arrestato
dopo lo svolgimento del test del DNA. Era stato condannato a morte a febbraio
per lo stupro e omicidio di Zainab.
I suoi appelli contro il verdetto sono falliti e
all'inizio di questo mese il presidente Arif Alvi ha respinto la richiesta di
clemenza.
IRAQ: SEI GIUSTIZIATI PER TERRORISMO
Il ministero della Giustizia iracheno ha giustiziato sei
persone per terrorismo, IraqiNews.com ha riferito il 17 ottobre 2018.
In un comunicato del ministero del 17 ottobre si legge
che "le condanne a morte sono state eseguite contro sei condannati in
conformità con La legge Antiterrorismo".
Il ministero ha evidenziato il lavoro sull'attuazione
della Legge.
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