DONATELLO-DAVID MARMOREO-MUSEO DEL BARGELLO
FIRENZE
Il David marmoreo di Donatello è una scultura a tutto tondo della fase giovanile del grande artista. Risale al 1408-1409, è in marmo bianco e misura 191 cm di altezza, con una base di 57,5x32 cm. È conservata nel Museo nazionale del Bargello a Firenze, nella stessa sala del più celebre David bronzeo, opera della piena maturità dell'artista.
L'opera è una delle prime riferibili con certezza a Donatello, che a quell'epoca, poco più che ventenne, lavorava spesso per l'Opera del Duomo fiorentina. Essa era infatti destinata a un contraforte della tribuna esterna, da dove fu calata poiché troppo piccola per essere vista dal basso.
In ogni caso la statua non si trova più in Duomo dal 1416, quando venne acquistata dalla Signoria che la fece trasportare a Palazzo Vecchio. Importante era infatti il significato politico che veniva attribuito al David, quale simbolo di indole indomita e libertaria della Repubblica di Firenze che, non a caso, commissionò anche, ai primi del XVI secolo, il celeberrimo David di Michelangelo. Un'iscrizione ai piedi della scultura sottolineava questo collegamento:
« Pro patria fortiter dimicantibus etia adversus terribilissimos hostes Dii prestant auxilium »
« Gli dei danno sostegno per la patria ai combattenti arditi anche contro i nemici più temibili. »
(Iscrizione)
(Iscrizione)
Il David non è a grandezza naturale (a differenza del David bronzeo) , poiché possiede dimensioni troppo grandi e raffigurato come vittorioso, subito dopo la sconfitta del gigante Golia, la cui testa, con la pietra ancora conficcata al centro della fronte, si trova ai suoi piedi, e con la fionda appoggiata sulla chioma.
Le braccia sono sproporzionatamente lunghe e seguono linee ogivali (tipiche arte gotica), ma sono presenti già elementi ripresi dal repertorio classico, come alcuni dettagli anatomici realistici: le mani, il torso, più evidenziato che nascosto dalla giubba, la testa, incoronata di amaranto (simbolo profano). L'espressione è vacua, ma la posa e l'atteggiamento sembrano esprimere la fierezza consapevole della propria elezione divina del personaggio. Lo spostamento del peso sulla gamba destra, con il busto in torsione verso il lato opposto, denota la volontà di creare un maggiore effetto dinamico, ma risente ancora di qualche incertezza. Questo schema venne poi portato a perfezione formale nel San Giorgio (1415-1417).
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