sabato 30 settembre 2017

       nessuno   tocchi    CAINO      
     no   alla   pena   di    morte       



1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : L’ONU CONDANNA LE 42 IMPICCAGIONI IN IRAQ 2.  NEWS FLASH: GAZA: TRE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO 3.  NEWS FLASH: VIETNAM: CAPO DELLA PETROVIETNAM CONDANNATO A MORTE PER APPROPRIAZIONE INDEBITA 4.  NEWS FLASH: IRAN: 74ENNE CONDANNATO A MORTE PER ”FESTE MISTE E SEMINUDE"
5.  NEWS FLASH: SRI LANKA: SETTE CONDANNE CAPITALI PER L’OMICIDIO E STUPRO DI UNA RAGAZZA 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


L’ONU CONDANNA LE 42 IMPICCAGIONI IN IRAQ
27 settembre 2017: Le impiccagioni di 42 prigionieri in una prigione nell'Iraq meridionale del 24 settembre sollevano gravi preoccupazioni sull'uso della pena di morte nel Paese, ha detto il responsabile per i diritti umani delle Nazioni Unite.

"Sono spaventato nell’apprendere dell'esecuzione di 42 prigionieri in un solo giorno", ha dichiarato l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein in un comunicato stampa del suo Ufficio (OHCHR), riferendosi alle impiccagioni nella prigione di Al Hoot nella città di Nasiriyah.
"Secondo il diritto internazionale, la pena di morte può essere imposta solo dopo che siano stati rispettati una serie rigorosa di requisiti sostanziali e procedurali", ha aggiunto.
Zeid ha dichiarato che è "estremamente dubbio" che queste rigorose garanzie giudiziarie - inclusi i diritti degli imputati a una effettiva assistenza legale e a un processo completo di appello per chiedere la grazia o la commutazione della pena - siano stati rispettati in ognuno di questi 42 casi individuali.
I funzionari del governo iracheno hanno dichiarato che i detenuti giustiziati erano iracheni affiliati allo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL/Da'esh) o al-Qaeda, che erano stati imputati in base alla legge anti-terrorismo di reati come il sequestro, omicidio di membri delle forze di sicurezza, rapine a mano armata e detonazione di esplosivi artigianali.
Tuttavia, non è stata rilasciata alcuna informazione circa i loro nomi, luoghi di residenza, crimini esatti, processi, data di condanna o processi di appello che i funzionari iracheni dicono essere esauriti.
I funzionari iracheni hanno dichiarato che circa 1.200 dei circa 6.000 prigionieri detenuti a Nasiriyah sono stati condannati a morte.
L'OHCHR ha avvisato ripetutamente che il sistema giudiziario iracheno nel suo complesso è troppo difettoso per consentire esecuzioni, esprimendo preoccupazione per le notizie secondo cui l'Iraq potrebbe accelerare le procedure per l’esecuzione di detenuti già condannati a morte, esortando il governo a rinunciare alla sua politica di esecuzioni accelerate e di massa.
Zeid ha invitato il governo a istituire un organismo speciale di controllo giudiziario per formulare raccomandazioni sulle riforme legali che garantiscano il rispetto degli standard del giusto processo, nonché per monitorare eventuali processi futuri legati alla pena capitale.
Ha inoltre invitato le autorità a fermare tutte le esecuzioni imminenti e ad istituire una moratoria immediata sull'applicazione della pena di morte.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

GAZA: TRE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
26 settembre 2016: Il tribunale di primo grado di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza, ha pronunciato condanne a morte nei confronti di tre palestinesi residenti a Khan Younis, nel sud della Striscia, riconoscendoli colpevoli di omicidio e rapina.
I tre avrebbero ucciso un residente di Deir al-Balah nel corso di una rapina nella sua abitazione.
Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) e il gruppo per i diritti umani al-Mezan in due comunicati distinti hanno condannato la sentenza, sostenendo che gli imputati non abbiano ricevuto un processo equo per mancanza di prove e per indagini inadeguate.
Al-Mezan Ha chiesto l’abolizione della pena di morte che andrebbe sostituita con la riabilitazione dei criminali in strutture correttive.
Secondo il PCHR sono 30 le condanne a morte emesse dai tribunali di Hamas da inizio anno nella Striscia di Gaza, 18 delle quali in processi di primo grado.


VIETNAM: CAPO DELLA PETROVIETNAM CONDANNATO A MORTE PER APPROPRIAZIONE INDEBITA
29 settembre 2017: Un tribunale in Vietnam ha condannato l'ex capo del gigante del petrolio e gas PetroVietnam, di proprietà statale, dopo averlo trovato colpevole di appropriazione indebita e abuso di potere in un caso di corruzione di alto profilo.
Nguyen Xuan Son è stato condannato dal tribunale di Hanoi per aver intascato 2,15 milioni di dollari e abusato del suo potere per appropriarsi di altri 8,7 milioni di dollari dalla Ocean Bank. di cui PetroVietnam possedeva il 20% delle azioni.
Il presidente della Ocean Bank Ha Van Tham è stato condannato all’ergastolo nello stesso processo, durato un mese.
Altri dodici dei 51 imputati hanno ricevuto pene fino a 30 anni.


IRAN: 74ENNE CONDANNATO A MORTE PER ”FESTE MISTE E SEMINUDE"
26 settembre 2017: L'Iran ha condannato a morte un uomo di 74 anni per aver ospitato "feste miste e seminude", ha reso noto il capo della magistratura di Teheran.
Il procuratore generale Abbas Jafari Dolatabadi ha detto che l'uomo guidava "una banda di corruzione" che ha tenuto feste con droghe e alcool e dove le donne sono state "molestate sessualmente".
"Il capo di questa banda di corruzione è stato condannato all'esecuzione e il caso è stato inviato per l’appello alla Corte Suprema", ha detto, secondo l'agenzia di stampa Mizan, legata alla magistratura.
Dolatabadi ha menzionato un altro caso in cui sei persone sono state arrestate per aver scaricato film "osceni" di Hollywood, doppiandoli in persiano.
"Il sito web della banda era il più grande centro di download per i film e le serie hollywoodiane e negli ultimi tre anni hanno pubblicato 18.000 film doppiati e serie, molti dei quali osceni e pornografici", ha dichiarato Dolatabadi.
(Fonti: Afp, 27/09/2017)
Per saperne di piu' :

SRI LANKA: SETTE CONDANNE CAPITALI PER L’OMICIDIO E STUPRO DI UNA RAGAZZA
27 settembre 2017: Sette imputati sono stati condannati a morte dall’Alta Corte di Jaffna, nello Sri Lanka, per il sequestro, stupro di gruppo e omicidio di una ragazza di 18 anni, Sivaloganathan Vidya, avvenuti a Jaffna il 13 maggio 2015.
I sette imputati inoltre dovranno risarcire la famiglia della vittima con 1 milione di rupie.
Oltre alla condanna capitale, i sette sono stati condannati a ulteriori 30 anni di carcere.
Il processo presso l’Alta Corte era iniziato il 28 giugno 2017.

Il verdetto è stato deciso da un collegio formato dai tre giudici Balendran Shashi Mahendran, Anthalingam Premashankar e Manikyawasagar Ilancheliyan.

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