nessuno tocchi CAINO
no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : L’ONU CONDANNA LE 42 IMPICCAGIONI IN IRAQ 2. NEWS FLASH: GAZA: TRE CONDANNE A MORTE PER
OMICIDIO 3. NEWS FLASH: VIETNAM: CAPO
DELLA PETROVIETNAM CONDANNATO A MORTE PER APPROPRIAZIONE INDEBITA 4. NEWS FLASH: IRAN: 74ENNE CONDANNATO A MORTE
PER ”FESTE MISTE E SEMINUDE"
5. NEWS FLASH: SRI
LANKA: SETTE CONDANNE CAPITALI PER L’OMICIDIO E STUPRO DI UNA RAGAZZA 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
L’ONU CONDANNA LE 42 IMPICCAGIONI IN IRAQ
27 settembre 2017: Le impiccagioni di 42 prigionieri in
una prigione nell'Iraq meridionale del 24 settembre sollevano gravi
preoccupazioni sull'uso della pena di morte nel Paese, ha detto il responsabile
per i diritti umani delle Nazioni Unite.
"Sono spaventato nell’apprendere dell'esecuzione di
42 prigionieri in un solo giorno", ha dichiarato l'Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein in un comunicato
stampa del suo Ufficio (OHCHR), riferendosi alle impiccagioni nella prigione di
Al Hoot nella città di Nasiriyah.
"Secondo il diritto internazionale, la pena di morte
può essere imposta solo dopo che siano stati rispettati una serie rigorosa di
requisiti sostanziali e procedurali", ha aggiunto.
Zeid ha dichiarato che è "estremamente dubbio"
che queste rigorose garanzie giudiziarie - inclusi i diritti degli imputati a
una effettiva assistenza legale e a un processo completo di appello per
chiedere la grazia o la commutazione della pena - siano stati rispettati in
ognuno di questi 42 casi individuali.
I funzionari del governo iracheno hanno dichiarato che i
detenuti giustiziati erano iracheni affiliati allo Stato Islamico dell’Iraq e
del Levante (ISIL/Da'esh) o al-Qaeda, che erano stati imputati in base alla
legge anti-terrorismo di reati come il sequestro, omicidio di membri delle
forze di sicurezza, rapine a mano armata e detonazione di esplosivi
artigianali.
Tuttavia, non è stata rilasciata alcuna informazione
circa i loro nomi, luoghi di residenza, crimini esatti, processi, data di
condanna o processi di appello che i funzionari iracheni dicono essere
esauriti.
I funzionari iracheni hanno dichiarato che circa 1.200
dei circa 6.000 prigionieri detenuti a Nasiriyah sono stati condannati a morte.
L'OHCHR ha avvisato ripetutamente che il sistema
giudiziario iracheno nel suo complesso è troppo difettoso per consentire
esecuzioni, esprimendo preoccupazione per le notizie secondo cui l'Iraq
potrebbe accelerare le procedure per l’esecuzione di detenuti già condannati a
morte, esortando il governo a rinunciare alla sua politica di esecuzioni
accelerate e di massa.
Zeid ha invitato il governo a istituire un organismo speciale
di controllo giudiziario per formulare raccomandazioni sulle riforme legali che
garantiscano il rispetto degli standard del giusto processo, nonché per
monitorare eventuali processi futuri legati alla pena capitale.
Ha inoltre invitato le autorità a fermare tutte le
esecuzioni imminenti e ad istituire una moratoria immediata sull'applicazione
della pena di morte.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
GAZA: TRE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
26 settembre 2016: Il tribunale di primo grado di Deir
al-Balah, nella Striscia di Gaza, ha pronunciato condanne a morte nei confronti
di tre palestinesi residenti a Khan Younis, nel sud della Striscia,
riconoscendoli colpevoli di omicidio e rapina.
I tre avrebbero ucciso un residente di Deir al-Balah nel
corso di una rapina nella sua abitazione.
Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) e il
gruppo per i diritti umani al-Mezan in due comunicati distinti hanno condannato
la sentenza, sostenendo che gli imputati non abbiano ricevuto un processo equo
per mancanza di prove e per indagini inadeguate.
Al-Mezan Ha chiesto l’abolizione della pena di morte che
andrebbe sostituita con la riabilitazione dei criminali in strutture correttive.
Secondo il PCHR sono 30 le condanne a morte emesse dai
tribunali di Hamas da inizio anno nella Striscia di Gaza, 18 delle quali in
processi di primo grado.
VIETNAM: CAPO DELLA PETROVIETNAM CONDANNATO A MORTE PER
APPROPRIAZIONE INDEBITA
29 settembre 2017: Un tribunale in Vietnam ha condannato
l'ex capo del gigante del petrolio e gas PetroVietnam, di proprietà statale,
dopo averlo trovato colpevole di appropriazione indebita e abuso di potere in
un caso di corruzione di alto profilo.
Nguyen Xuan Son è stato condannato dal tribunale di Hanoi
per aver intascato 2,15 milioni di dollari e abusato del suo potere per
appropriarsi di altri 8,7 milioni di dollari dalla Ocean Bank. di cui
PetroVietnam possedeva il 20% delle azioni.
Il presidente della Ocean Bank Ha Van Tham è stato
condannato all’ergastolo nello stesso processo, durato un mese.
Altri dodici dei 51 imputati hanno ricevuto pene fino a
30 anni.
IRAN: 74ENNE CONDANNATO A MORTE PER ”FESTE MISTE E
SEMINUDE"
26 settembre 2017: L'Iran ha condannato a morte un uomo
di 74 anni per aver ospitato "feste miste e seminude", ha reso noto
il capo della magistratura di Teheran.
Il procuratore generale Abbas Jafari Dolatabadi ha detto
che l'uomo guidava "una banda di corruzione" che ha tenuto feste con
droghe e alcool e dove le donne sono state "molestate sessualmente".
"Il capo di questa banda di corruzione è stato
condannato all'esecuzione e il caso è stato inviato per l’appello alla Corte
Suprema", ha detto, secondo l'agenzia di stampa Mizan, legata alla
magistratura.
Dolatabadi ha menzionato un altro caso in cui sei persone
sono state arrestate per aver scaricato film "osceni" di Hollywood,
doppiandoli in persiano.
"Il sito web della banda era il più grande centro di
download per i film e le serie hollywoodiane e negli ultimi tre anni hanno
pubblicato 18.000 film doppiati e serie, molti dei quali osceni e
pornografici", ha dichiarato Dolatabadi.
(Fonti: Afp, 27/09/2017)
Per saperne di piu' :
SRI LANKA: SETTE CONDANNE CAPITALI PER L’OMICIDIO E
STUPRO DI UNA RAGAZZA
27 settembre 2017: Sette imputati sono stati condannati a
morte dall’Alta Corte di Jaffna, nello Sri Lanka, per il sequestro, stupro di
gruppo e omicidio di una ragazza di 18 anni, Sivaloganathan Vidya, avvenuti a
Jaffna il 13 maggio 2015.
I sette imputati inoltre dovranno risarcire la famiglia
della vittima con 1 milione di rupie.
Oltre alla condanna capitale, i sette sono stati
condannati a ulteriori 30 anni di carcere.
Il processo presso l’Alta Corte era iniziato il 28 giugno
2017.
Il verdetto è stato deciso da un collegio formato dai tre
giudici Balendran Shashi Mahendran, Anthalingam Premashankar e Manikyawasagar Ilancheliyan.