domenica 21 febbraio 2016


Il Museo della fotografia Alinari FIRENZE



L'ospedale di San Paolo, con la caratteristica struttura a loggia sulla piazza, fu fondato nel XIII secolo ed ispirato al brunelleschiano Spedale degli Innocenti, sempre a Firenze. Vi era annesso un monastero dedicato allo stesso santo, che occupava la parte più a sud del complesso, verso via della Scala.
Fu un ospizio per pellegrini, amministrato dai terziari francescani e dal 1345 divenne anche un ospedale. Passato nel 1451 sotto la direzione dei buonomini di San Martino, fu ampliato (forse con la supervisione di Michelozzo) e venne eretto il portico con dieci arcate. La serie di medaglioni in terracotta invetriata con Santi francescani e le Opere di Misericordia fu eseguita da Andrea della Robbia, che è anche l'autore dei due ritratti dello Spedalingo B. Benigni alle estremità (1451 e 1495), della lunetta con l'Incontro fra san Francesco e san Domenico (1495 circa) situata sul portale della chiesa a testimonianza dell'amicizia fra i due ordini mendicanti che occupavano la piazza. Al centro della loggia si trova anche un busto di Ferdinando I de' Medici di Pietro Francavilla, del 1594 circa.
Dopo il 1592 l'ospedale ospitò i soli convalescenti. In seguito il Granduca Pietro Leopoldo, con la soppressione degli istituti religiosi del 1780 lo destinò a scuola, per questo oggi è conosciuto anche come ex-scuole leopoldine. Nel 1789 Giuseppe Salvetti sostituì tutte le colonne del loggiato con altre nuove, essendo la pietra serena ormai irrimediabilmente rovinata.
Dal 1º novembre 2006 ospita il Museo nazionale Alinari della fotografia.





Il museo fu aperto nel 1985 con sede nel palazzo Rucellai, dal quale è stato in seguito spostato verso la showroom storico dello studio Alinari, dove si trova il laboratorio e l'importantissimo archivio fotografico. Trasferito in seguito in Largo Alinari in collocazione temporanea, è stato riaperto il 1º novembre 2006 nelle ex-scuole leopoldine, una sede antica messa a disposizione dal comune di Firenze, all'interno di un più vasto progetto di riqualificazione della piazza.
Fu il primo museo dedicato esclusivamente alla fotografia in Italia (in tutto il mondo ne esistono solo una quindicina).
Oltre all'organizzazione di mostre fotografiche, l'istituzione si occupa anche di conservazione e restauro dei supporti originali, con circa 350.000 positivi originali di tirature d'epoca, fra i quali spicca un'unica collezione, per vastità e pregio artistico, di proto-fotografie, prese con tecniche del passato come la stampa all'albumina, al bromuro, su carta salata e poi calotipidagherrotipiambrotipi e stereoscopie.



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