Che anno è stato il 2015 per i diritti umani? Scoprilo nel
Rapporto annuale 2016
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NEWSLETTER
24
FEBBRAIO 2016
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Che anno
è stato il 2015 per i diritti umani? Il
quadro che emerge dal nostro ultimo rapporto è molto
preoccupante.
Milioni
di persone si sono messe in cammino per
sfuggire a conflitti e repressione. Alla richiesta di aiuto e
protezione, i governi hanno reagito alzando barriere
e mettendo in primo piano gli interessi egoistici nazionali.
Le
misure adottate per far fronte alla minaccia terroristica hanno
stretto sempre di più le maglie della sorveglianza, mettendo a rischio i
diritti di molti cittadini. I diritti umani
sono stati dipinti come una minaccia alla sicurezza invece di
essere considerati come l'unico
antidoto al terrore e alla paura.
Le sfide
per l'umanità non sono mai state così grandi e il sistema
internazionale si è rivelato incapace di affrontarle. I segnali di speranza
sono stati il risultato dell'attivismo della società civile e
dei difensori dei diritti umani.
A loro è
dedicato il Rapporto 2015- 2016.
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Azerbaigian: Leyla e Arif Yunus
Almeno 18 prigionieri di coscienza si trovano nelle carceri
azere, arrestati solo per aver pacificamente esercitato i loro
diritti alla libertà d'espressione.
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Venezuela: Leopoldo Lopez
Leopolodo López, leader del partito di opposizione Volontà
Popolare, è stato arrestato nel 2014 con l'accusa di aver
fomentato i disordini di piazza che in 2 mesi hanno causato 43
morti.
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"Vi siamo grati
e pensiamo che continuare a chiedere la verità sia una
battaglia anche per tutti quelli che, come Giulio, sono stati
oggetto di inspiegabile violenza.
Per questo chiediamo
un regalo a quanti si sentono vicini a nostro figlio e credono
nei suoi ideali di vita e nella ricerca della verità: esponete
quello striscione:
verità per
Giulio"
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I genitori di Giulio
Regeni, ricercatore italiano ucciso in Egitto
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Verità per Giulio Regeni
Uno striscione, una richiesta, una campagna lanciata da Amnesty
International Italia e la Repubblica: non dimenticare
l'omicidio del ricercatore. Numerose le adesioni da parte di
enti locali e personalità del nostro paese.
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Dinara Yunus in Italia
Le voci di dissenso in Azerbaigian sono spesso oggetto di
accuse inventate, aggressioni, ricatti da parte delle autorità.
Il 26 febbraio Dinara Yunus, figlia di due dissidenti, porterà
la sua testimonianza in un incontro a Roma.
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