IL NUMERO 8 NEL BATTISTERO DI SAN GIOVANNI FIRENZE
I due edifici che hanno da sempre attirato la mia curiosità, non solo per le bellezze in essi racchiuse, ma sopratutto per i loro simboli, il loro essoterismo ed i loro misteri.
Mi riferisco alla BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE ed al BATTISTERO DI SAN GIOVANNI. La prima si sviluppa sulla base del numero 5 il secondo sul numero 8.
Il numero otto è fra i simboli più antichi: questo è il numero della rosa dei venti, ma anche della Torre dei Venti ateniese e, ancora, dei petali del loto e perciò, nella terminologia buddista, dei sentieri della Via. Universalmente considerato il numero dell’equilibrio cosmico, l’Otto è il simbolo dell’infinito, dove nulla finisce, ma c’è solo un continuo ciclo che non ha fine è il riflesso dello spirito nel mondo creato, dell’incommensurabile e dell’indefinibile. L’infinito è di natura positiva quando si collega all’illimitato, nel senso di apertura alla trascendenza. Ma è di natura negativa quando l’infinito cade in un circolo vizioso di ciò che non ha fine. L’otto essendo la somma di 4+4, è un numero pragmatico, in quanto esalta la natura concreta e tangibile del numero quattro. Inoltre indica la legge, il rigore e la regola, sempre secondo il suo aspetto concreto.
Il numero 8 è presente in moltissime religioni.
Il numero 8 riveste nella cultura tibetana, come del resto nel mondo, una valenza favorevole.
Nel cristianesimo Gesù, nel sermone della montagna proclama le 8 beatitudini.
Secondo i miti cosmogonici egizi, Thot ha creato gli otto dei e fondato Khmun, chiamata più tardi Eliopoli, “la città degli Otto”.
Nella mitologia germano-scandinava, Sleipnir, il fantastico cavallo di Odino, ha otto zampe. In India, Durga, dea guerriera è rappresentata con 8 braccia.
Otto sono gli Avatar di Vishnu, otto gli immortali cinesi, otto i trigrammi dell’ I Ching.
Il numero 8 è presente in moltissime religioni.
Il numero 8 riveste nella cultura tibetana, come del resto nel mondo, una valenza favorevole.
Nel cristianesimo Gesù, nel sermone della montagna proclama le 8 beatitudini.
Secondo i miti cosmogonici egizi, Thot ha creato gli otto dei e fondato Khmun, chiamata più tardi Eliopoli, “la città degli Otto”.
Nella mitologia germano-scandinava, Sleipnir, il fantastico cavallo di Odino, ha otto zampe. In India, Durga, dea guerriera è rappresentata con 8 braccia.
Otto sono gli Avatar di Vishnu, otto gli immortali cinesi, otto i trigrammi dell’ I Ching.
OTTAGONO NELL’ARCHITETTURA
L’ottagono richiama il significato simbolico del numero otto, collegato alla resurrezione, che ricorre spesso negli impianti occulti dei Templari. Esso corrisponde al ritmo perfetto dell’armonia e della felicità che derivano dalla riconquista del Paradiso. L’iniziato, dopo avere solcato i sette cieli corrispondenti ai sette pianeti, arriva alla meta (l’ottava), all’ambita rigenerazione, sintomo di un nuovo inizio, su di un piano di coscienza superiore. Ovviamente troviamo questo numero in numerose chiese cristiane soprattutto nella forma ottagonale delle fonti battesimali; e non solo, secondo i miti egizi, Thot ha creato gli otto dei e fondato Khmun, chiamata più tardi Eliopoli, “la città degli Otto”. La forma ottagonale nell'architettura ebbe subito grande importanza anche se la diffusione ne è limitata. Edifici a pianta ottagonale si iniziano a vedere nell'architettura romanica dove ne sono esempi i battisteri.
Sette sono i giorni della Creazione secondo la Genesi, sette i giorni della settimana e l'ottavo è l'eternità. Lo studioso Jacques Le Goff scrive:]: " In un trattato edito nella Patrologia del Migne, Ugo di San Vittore esponendo i dati numerici simbolici secondo le Scritture, spiega il significato delle ineguaglianze tra i numeri[......] 8 maggiore del 7 è l'eternità dopo la vita terrena - si ritrova l'8 dell'ottagono di Aquisgrana, di San Vitale a Ravenna, del Santo Sepolcro, della Gerusalemme Celeste ". Anche i battisteri di Parma, Cremona, Firenze, Pistoia, Ascoli Piceno e i battisteri di Ravenna (Battistero Neoniano, Battistero degli ariani) sono ottagoni. "Dei battisteri antichi che ancora si conservano, la maggior parte ha una struttura ottagonale, che si ispira soprattutto al Battistero di San Giovanni in Laterano, modello imitato per secoli. La forma rappresenta l'ottavo giorno della settimana, il nuovo giorno, in cui inizia l'era del Cristo: dopo i sei giorni della creazione e dopo il settimo, cioè il sabato, l'ottavo rappresenta l'Eternità, la resurrezione di Gesù e quella dell'umanità". L'otto è dunque un numero escatologico e l'autore della Lettera di Barnaba, nel commento alle Scritture, fa dire a Dio: "Mettendo fine all'universo, darò inizio all'ottavo giorno, vale a dire a un altro mondo. Per questo motivo celebriamo con gioia l'ottavo giorno, nel quale Gesù è risorto".
Questa simbologia è talvolta chiamata dai Padri della Chiesa "ogdoade", "gruppo di otto". Essa rappresenta il mondo nuovo, nato dalla Resurrezione di Cristo, e la dimora celeste dei beati. Origene parla del "mistero dell'ogdoade" e Ilario di Poitiers di sacramentum ogdoadis: è attraverso il battesimo che si resuscita con Cristo e si diventa cittadini del regno di Dio.
Questa simbologia è talvolta chiamata dai Padri della Chiesa "ogdoade", "gruppo di otto". Essa rappresenta il mondo nuovo, nato dalla Resurrezione di Cristo, e la dimora celeste dei beati. Origene parla del "mistero dell'ogdoade" e Ilario di Poitiers di sacramentum ogdoadis: è attraverso il battesimo che si resuscita con Cristo e si diventa cittadini del regno di Dio.
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