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Lei
si chiama Lella, Lella Paita. È stata letteralmente massacrata sui media e
dagli avversari per l'alluvione del 2014 a Genova. Ha subito un processo, è
stata assolta in primo grado e in secondo grado. La campagna di quei giorni
era tremenda: Panorama, ad esempio, titolava così. Lella aveva vinto le primarie ed era
la candidata favorita per diventare Presidente della Liguria. La sinistra
interna, sconfitta alle Primarie con Cofferati, decise di non rispettare
l'esito del voto e organizzò la prima scissione. Il fuoco amico e il fango
esterno portarono alla sconfitta del centrosinistra a Genova. Adesso che Lella
è stata assolta per la seconda volta e che i media, ovviamente, hanno
nascosto la notizia come sempre in questi casi, vorrei condividere tre
concetti:
- La gogna mediatica fa schifo. Sempre. Occorre che la
società civile abbia la forza di prenderne atto e di reagire. Le
sofferenze della gogna mediatica sono cicatrici profonde nell'anima
delle persone, anche di chi sembra forte. L'Italia deve imparare ad
aspettare e rispettare le sentenze, non vivere in uno stato di perenne
dittatura del risentimento e della superficialità.
- Sono orgoglioso di aver difeso e sostenuto Lella
anche quando era difficile farlo. Molti mi chiedono: perché difendi i
tuoi amici, collaboratori, compagni di partito quando ci sono indagini o
polemiche? Non converrebbe scaricarli? In politica un solo lusso esiste
e non sono gli stipendi o le auto blu: sono i rapporti umani. Difendere
chi lavora con te quando è vittima di una campagna mediatica d'odio è un
dovere morale, civile, politico. Chi scarica i propri amici, scarica se
stesso.
- I soldi per il Bisagno a Genova li abbiamo messi noi.
Con Lella, Claudio Burlando, Erasmo D'Angelis, Gianluca Galletti. Oggi
ci sono i cantieri per il Bisagno, per lo scolmatore, per il Fereggiano:
ci sono oltre 400 milioni e Genova vede che adesso ci sono pure i
cantieri. Se oggi il problema alluvioni a Genova è affrontato, questo è
merito del lavoro di un ufficio che si chiamava "Italia
Sicura". Che noi abbiamo realizzato e che il Governo populista ha
chiuso nel secondo consiglio dei ministri (qui il mio
intervento su questo al Senato nel luglio scorso). Perché poi se fai
politica devi risolvere i problemi, non parlarne soltanto. Il problema
era il Bisagno, e il problema noi lo abbiamo affrontato; il problema non
era Lella, che ha perso le elezioni ma ha mantenuto la dignità: non
tutti i suoi avversari interni e esterni possono dire lo stesso.
Informazione
di servizio: continuano le presentazioni del libro "Un'altra strada". Domani siamo a:
- Lecco (ore 15.30, Palazzo del Commercio, Piazza
Garibaldi 4)
- Tavernerio in provincia di Como (ore 18, Auditorium
comunale, via Provinciale 47)
- Pavia (ore 20.30, Sala dell'Annunciata, piazza
Petrarca 4).
Sabato
invece siamo a:
- Bassano del Grappa in provincia di Vicenza (ore
11.30, Libreria Palazzo Roberti, Via Jacopo da Ponte 34)
- Sedico in provincia di Belluno (ore 15.30, Sala
Conferenze, Villa Patt)
- Treviso (ore 18, Casa dei Carraresi, via Palestro
33/35)
- Padova (ore 20, Fiera di Padova, pad. 11, ingresso
via Niccolò Tommaseo 59).
Flash.
- Nessuno parla di quanto sta accadendo in Algeria, con
le dimissioni di Bouteflika. Attenzione, attenzione, attenzione: questa
è una delle questioni più rilevanti per il futuro del Mediterraneo,
Francia e Italia incluse.
- Il Governo sta perdendo ogni forma di credibilità sul
piano economico. La situazione è purtroppo molto più seria di come
appare. Suggerisco per gli appassionati la lettura dei dati che il
professor Marco Fortis, instancabile, propone all'attenzione dei lettori
del Foglio e del Sole 24 ore (ora raccolti in questo libro che
verrà presentato anche da Padoan lunedì al Senato). Se continuano così
il PIL 2019 rischia di essere negativo. E allora saranno dolori
soprattutto per la classe media. Nella prossima enews dedicheremo un
approfondimento specifico al tema economico
- Ho fatto una conferenza stampa
assieme a Ettore Rosato e Maria Elena Boschi per rilanciare l'attenzione
sulla vicenda delle sette ragazze uccise in un incidente stradale durante
l'Erasmus in Spagna, tre anni fa. Questa vicenda è umanamente un dolore
atroce per quei genitori, ma è anche tecnicamente uno scandalo dal punto
di vista giudiziario. Tenerla aperta è un dovere civile e politico.
Pensierino della sera. La vicenda di Brexit
è sempre più incredibile. Hanno vinto un referendum grazie alle bugie e dopo
qualche anno la realtà presenta al Paese un conto da pagare salatissimo. Vi
ricorda qualcosa?
Un sorriso,
Matteo
PS. In
questa settimana c'è stata una sparatoria in strada a Roma, ancora una volta.
L'ordine pubblico nella Capitale sembra un problema, non solo in periferia,
ma il Ministro dell'Interno non sembra preoccuparsene. In questa settimana
abbiamo scoperto che è stato cancellato il bonus babysitter e asili nido e
che il numero degli incidenti sul lavoro cresce ma il Ministro del Lavoro non sembra
preoccuparsene.
È impressionante come i due ministri, Salvini e Di Maio, che sono anche i
leader del Governo, ci raccontino tutto della loro vita personale, di cosa
mangiano, di chi amano, di come vivono. Sappiamo tutto delle loro polemiche
politiche contro gli avversari e contro gli alleati. Ma non ci dicono che
cosa stanno facendo nel lavoro per il quale hanno giurato al Quirinale. Non
c'è nessuno che ricordi loro che sono MINISTRI, non influencer. Che devono
occuparsi di sicurezza e di lavoro. Che se qualcosa non va, è loro
responsabilità affrontare i problemi, non dare la colpa a quelli di prima e
andare al parco a fare le foto. Li paghiamo per risolvere i problemi: quando
se ne renderanno conto?
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