RESOCONTO
DELL'OTTAVA RIUNIONE
SUL TESTAMENTO BIOLOGICO DELLA COMMISSIONE
AFFARI SOCIALI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
di Matteo Mainardi
Il dibattito popolare
sull’eutanasia continua ad alimentarsi e crescere. E’ in questo
contesto che il Parlamento, dopo la prima seduta
del 3 marzo, ha smesso di trattare il tema. Una
sola e unica seduta quindi. Se si dovesse rimandare ancora la trattazione
della proposta di legge di iniziativa popolare, ci troveremmo
davanti all’ennesima presa in giro delle istituzioni nei
confronti di 105mila cittadini.
Intanto continuano le audizioni in Commissione
Affari Sociali sulle Direttive Anticipate di Trattamento (DAT).
Nella giornata di ieri, 31 marzo, dopo l’abbinamento di due
nuove proposte di legge – quella di Nizzi
(FI-PDL
eletto in Sardegna) e Iori (PD eletta in Emilia
Romagna) - si è tenuta la terza giornata di
audizioni. Anche qui lo scenario è fosco. Seppur la
vicepresidente Sbrollini
(PD eletta
nella circoscrizione Veneto 1) abbia comunicato la
pubblicità dei lavori, questi non sono stati trasmessi in
diretta dalla Tv ufficiale della Camera, né è possibile leggere
ancora lo stenografico della seduta. Speriamo questo sarà
disponibile nelle prossime.
Della seduta di ieri sappiamo solo che sono
stati auditi Carlo
Petrini, responsabile dell’Unità di bioetica
dell’Istituto superiore di sanità, Antonio Corcione,
presidente della Società italiana di anestesia analgesia
rianimazione e terapia intensiva, Alberto Giannini,
componente del gruppo studio di bioetica della Società italiana
di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva, e Paolo Arbarello,
presidente della Società italiana di medicina legale e della
assicurazioni. Oltre a ciò sappiamo anche che Amato
(PD eletta
in Abruzzo), Mantero
(M5S eletto
in Liguria) e Carnevali (PD eletta nella
circoscrizione Lombardia 2) sono intervenuti per
formulare quesiti. Nulla di più.
L’Associazione Luca Coscioni nel frattempo,
nelle persone di Filomena Gallo, Marco Cappato
e Mina Welby,
ha chiesto alla RAI
di farsi viva per onorare il proprio servizio
pubblico, al momento del tutto disatteso.
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