MICHELANGELO BUONARROTI-MUSEO CASA
BUONARROTI FIRENZE
MADONNA COL BAMBINO
1525 circa
matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro,
541 x 396 mm
matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro,
541 x 396 mm
Numerosi pentimenti si osservano anche nel Bambino, la cui testa è tratteggiata con un delicato uso del chiaroscuro che la rende simile a quella della Madre; mentre il corpo, sbozzato e rifinito con effetti di illusione pittorica, è del tutto privo di sacralità, come condensa efficacemente Paola Barocchi quando parla del “risentito plasticismo del putto”.
La disparità espressiva e di resa tecnica delle due figure rende senza dubbio problematica e non facile la lettura generale del disegno; rimane tuttavia inspiegabile che anche a questa disparità si sia ricorsi, da parte di pochi studiosi, della statura però di un Berenson o di un Dussler, per negare la paternità michelangiolesca dell’opera.
Già Michelangelo il Giovane riconobbe l’eccellenza del “cartonetto”, collocandolo nella Camera degli angioli, cioè nel centro, anche spirituale, delle sale secentesche da lui allestite al piano nobile della Casa. La fama del disegno toccò però il suo culmine nel corso dell’Ottocento, e specialmente nell’occasione del centenario michelangiolesco del 1875, quando la mostra dei disegni della Casa Buonarroti rese nota la collezione anche all’estero. Risale probabilmente a quegli anni un intervento scoperto nel corso di un recente restauro: la parte superiore del foglio reca i segni di un taglio, fatto verosimilmente per motivi di incorniciatura, che ha però asportato al centro parte del velo della Madonna.
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