RESOCONTO DELLA
DECIMA RIUNIONE
SUL TESTAMENTO BIOLOGICO DELLA COMMISSIONE
AFFARI SOCIALI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
di Matteo Mainardi
Continuano le audizioni degli esperti in
Commissione Affari Sociali. Il tema è ancora quello delle DAT
ossia delle Direttive Anticipate di Trattamento. Nella seduta
del 28 aprile sono intervenuti: Stefano Canestrari,
professore
di Diritto penale all’Università di Bologna, Monica Toraldo Di
Francia, docente
di Bioetica alla Stanford University, e infine Grazia Zuffa,
psicologa e
psicoterapeuta.
Grazie a Radio Radicale, è possibile riascoltare
tutti gli interventi integrali cliccando qui.
Molto interessante è stato l’intervento del
professor Canestrari, il quale ha messo in evidenza la frattura
tra il Codice penale del ’30 e la Carta costituzionale del ’48.
Secondo il primo la vita apparteneva allo Stato, secondo la
Costituzione invece vi è un diritto a non subire trattamenti
sanitari contro la propria volontà. Infatti, in capo al
paziente competente e autonomo, vi è un diritto pieno al
rifiuto delle cure. Tutto ciò non configura un diritto al
suicidio, ma il diritto all’inviolabilità della propria sfera
corporea.
Anche se a tanti lettori queste conclusioni
possono sembrare scontate, non lo sono per diversi parlamentari
che siedono in Commissione Affari Sociali. Arrivati a 12
riunioni sulle DAT, e avendo audito così tanti esperti - per la
maggior parte concordi sul considerare idratazione e nutrizione
artificiali come trattamenti rifiutabili dal paziente e
concordi nel prevedere vincolanti le Direttive anticipate -, ci
chiediamo cosa stiano aspettando i membri della Commissione per
iniziare il dibattito generale sui testi in discussione.
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