sabato 3 novembre 2018

           NESSUNO    TOCCHI    CAINO            
   no   alla   pena   di    morte                  




1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : PAKISTAN: CANCELLATA LA CONDANNA A MORTE PER ASIA BIBI 2.  NEWS FLASH: TENNESSEE (USA): EDMUND ZAGORSKI GIUSTIZIATO SULLA SEDIA ELETTRICA 3.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: GIUSTIZIATA CAMERIERA INDONESIANA 4.  NEWS FLASH: SINGAPORE: MALESE IMPICCATO PER DROGA 5.  NEWS FLASH: IRAN: DONNA CONDANNATA A MORTE PER ADULTERIO 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : MILANO: 5 NOVEMBRE INCONTRO SULL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO ITALIANO


PAKISTAN: CANCELLATA LA CONDANNA A MORTE PER ASIA BIBI La Corte Suprema del Pakistan il 31 ottobre 2018 ha assolto in appello la cristiana Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia nel 2010, con l'accusa di aver offeso il profeta Maometto.

"La pena di morte viene annullata. Asia Bibi è assolta da tutte le accuse", ha detto il giudice Saqib Nisar leggendo il verdetto della Corte.
Bibi, madre di quattro figli, fu denunciata nel 2009 da una donna che l'accusò di aver insultato l'Islam durante una discussione nel Punjab, nell'est del Paese. Una presunta "blasfemia", una frase buttata lì durante un battibecco con altre lavoratrici stagionali di un frutteto che l'avevano umiliata per aver bevuto un bicchiere dal pozzo a lei proibito, in quanto "infedele cristiana" e quindi "impura".
Nel 2010 venne condannata a morte per blasfemia, perse il ricorso dinanzi alla Corte di Lahore, capitale del Punjab, nel 2014, ma nel 2015 la Corte Suprema decise fermare l'esecuzione dopo aver accettato di studiare il suo fascicolo.
Ora l'assoluzione, che arriva perchè "ci sono contraddizioni nelle testimonianze".


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

TENNESSEE (USA): EDMUND ZAGORSKI GIUSTIZIATO SULLA SEDIA ELETTRICA Edmund Zagorski, 63 anni, bianco, è stato giustiziato il 1° novembre 2018 per elettrocuzione.
Era stato condannato a morte il 27 marzo 1984 con l’accusa di aver ucciso, il 23 aprile 1983, John Dale Dotson e Jimmy Porter al fine di derubarli della somma che i due gli avrebbero versato in cambio di 100 chili di marjuana.
L’esecuzione era fissata per le 19. Alle 18.58 è arrivata la risposta della Corte Suprema degli Stati Uniti che respingeva il ricorso di costituzionalità basato sul fatto che al detenuto venisse chiesto di scegliere tra iniezione letale e sedia elettrica.
Zagorski è stato fatto sedere sulla sedia elettrica e legato polsi e caviglie. Il personale gli ha messo sulla testa appena rasata una spugna imbevuta di soluzione salina e un “casco” di metallo.
Zagorski ha inarcato le sopracciglia, probabilmente per comunicare con la sua avvocatessa, Kelley Henry. Zagorski ha anche sorriso in direzione della Henry. Poi la sua testa è coperta da un cappuccio nero. Il direttore del penitenziario ha dato il segnale di procedere.
Zagorski ha sollevato più volte la mano destra in quelli che sono sembrati tentativi di un saluto, prima di stringere le mani a pugno mentre la prima carica di 1.750 volt veniva inviata attraverso il suo corpo per 20 secondi. Henry ha detto che entrambi i mignoli sembravano essersi dislocati o rotti a causa della forza con cui ha tirato contro le cinghie. Ha anche detto che c'erano segni che Zagorski respirasse durante una breve pausa prima che una seconda scossa di 15 secondi venisse somministrata.
Il medico che supervisionava l’esecuzione lo ha dichiarato morto alle 19.23.
Durante il processo Zagorski aveva detto ai suoi avvocati che, in caso di verdetto di colpevolezza, preferiva essere condannato a morte, e che quindi non voleva si indagasse sulla sua infanzia e adolescenza per chiedere eventuali attenuanti.
Una volta condannato ha cambiato idea, ed ha avviato una serie di ricorsi incentrati soprattutto sul fatto che la confessione fosse stata forzata, e che le indagini non avessero tenuto conto di altre possibili piste.
Inoltre, nuovi avvocati difensori trovarono diversi elementi sulla sua infanzia e adolescenza che avrebbero potuto essere usati come attenuanti, ma diversi giudici respinsero i ricorsi perché quegli elementi non erano stati presentati nella giusta fase processuale non per inadempienza degli avvocati d’ufficio, ma per espressa volontà dell’imputato.
Nel 2010 uno dei difensori di Zagorski si rivolse, con successo, ad un tribunale inglese chiedendo che non venisse autorizzata ‘esportazione di farmaci che gli Usa avrebbero utilizzato per uccidere detenuti. In seguito Zagorski, con una strategia già utilizzata da altri detenuti in altri stati, aveva optato volontariamente per l’esecuzione con la sedia elettrica, confidando che questo avrebbe innescato una ulteriore serie di ricorsi.
L’uso della sedia elettrica è diventato raro, ma non rarissimo. L’ultima esecuzione risaliva al 16 gennaio 2013 in Virginia (Robert Gleason). Sempre in Virginia due esecuzioni erano state effettuate nel 2009 e nel 2010. L’ultima esecuzione per elettrocuzione in Tennessee era stata effettuata il 12 settembre 2007.
Zagorski diventa la seconda persona giustiziata nel Tennessee quest'anno, l’8a da quando lo stato ha ripreso la pena capitale nel 2000, la 20° dell’anno negli Usa, e la n° 1485 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977. Zagorski è la 159a persona giustiziata sulla sedia elettrica dal 1977.


ARABIA SAUDITA: GIUSTIZIATA CAMERIERA INDONESIANA L'Arabia Saudita ha giustiziato il 29 ottobre 2018 una cameriera indonesiana per aver ucciso il suo datore di lavoro che cercava di violentarla.
La morte della donna ha provocato le proteste dell'Indonesia, in quanto il governo saudita non ha avvertito la sua famiglia o il personale consolare prima dell’esecuzione, hanno detto i funzionari.
Secondo quanto riportato, Tuti Tursilawati è stata uccisa nella città di Ta'if.
Tursilawati, che lavorava in città, era stata dichiarata colpevole di aver ucciso il suo datore di lavoro nel giugno 2011.
Il gruppo di sostegno indonesiano Migrant Care ha detto a settembre che la donna aveva difeso se stessa da uno stupro.


SINGAPORE: MALESE IMPICCATO PER DROGA
Il cittadino malese Prabu N. Pathmanathan è stato impiccato a Singapore nella prigione di Changi all'alba del 26 ottobre 2018 per traffico di droga, ha informato l'avvocato della sua famiglia N. Surendran.
"La famiglia ha chiesto il corpo e cremerà i resti oggi", ha detto l’avvocato in una dichiarazione inviata all’agenzia Bernama allegando l’ultima foto di Prabu.
L'avvocato ha detto che la scorsa notte l'ufficio del Presidente di Singapore ha consegnato una lettera alla famiglia di Prabu in risposta alla loro richiesta di grazia.
La lettera affermava che "il processo di grazia si è concluso" e "non siamo in grado di accogliere la vostra richiesta".
Prabu, 31 anni, era stato condannato a morte per aver commesso diversi atti preparatori e per il traffico di 227,82 g di diamorfina o eroina a Singapore il 31 dicembre 2014.


IRAN: DONNA CONDANNATA A MORTE PER ADULTERIO Una donna è stata condannata a morte in Iran per adulterio dopo essere stata citata in giudizio dal marito, ha reso noto il 31 ottobre 2018 il Kurdistan Human Rights Network.
La detenuta, che è stata arrestata nel novembre 2016, si trova nel carcere di Khoy ed è stata identificata come Zahra Derakhshani, nata nel 1982, sposata e residente nella stessa città.
È stata arrestata con un altro cittadino di Khoy con l'accusa di adulterio.
Una fonte informata ha detto al KHRN che il marito della prigioniera, un veterano e membro dei Basij, è stato presente alle udienze in qualità di querelante.
Nonostante il fatto che nessuno dei due imputati abbia ammesso l’accusa di adulterio e che l'Ufficio di medicina legale abbia respinto qualsiasi rapporto sessuale tra di loro, il giudice Ali Hassanzadeh (il capo del tribunale penale/sezione 1, che è anche capo dei magistrati di Khoy) li ha giudicati colpevoli di adulterio esclusivamente sulla base di ciò che ha definito "conoscenza del giudice" e ha condannato a morte Zahra.
La fonte ha inoltre affermato che l'uomo arrestato insieme a Zahra è stato successivamente rilasciato su cauzione e il caso Derakhshani è stato deferito alla Corte Suprema dopo che il suo avvocato ha presentato ricorso. Tuttavia, la Corte Suprema non ha ancora emesso un verdetto.
La Derakhshani è attualmente detenuta nel reparto femminile del carcere di Khoy.


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I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA


MILANO: 5 NOVEMBRE INCONTRO SULL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO ITALIANO

L’appuntamento è per lunedì 5 novembre ore 16.30 - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO, VIA FESTA DEL PERDONO - aula 510.
All'interno di un ciclo d'incontri sul Carcere, organizzato dagli universitari della facoltà di Giurisprudenza di Milano, l'incontro del 5 novembre chiuderà l'evento e sarà incentrato sulle pene detentive, in particolare sull'ergastolo ostativo e sulle modalità d'esecuzione.
Nessuno tocchi Caino partecipa all'incontro perché impegnato a livello nazionale e internazionale nell'abolizione dell'ergastolo senza condizionale (che in Italia è definito come ergastolo ostativo) e sulle modifiche del 4 bis e del 41 bis che regolamentano le lunghissime detenzioni in Italia.

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