mercoledì 7 novembre 2018




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Ogni giorno le forze di polizia sono chiamate a proteggere e tutelare tutti.

Spesso operano in contesti difficili e devono agire in pochi secondi. Un errore, in simili situazioni, è possibile. Ma non può compromettere la credibilità di tutti.

Per questo chiediamo l’introduzione su divise e caschi dei codici identificativi: per proteggere chi fa bene il proprio lavoro e isolare i comportamenti scorretti. Forza polizia, mettici la faccia!
Rettangolo arrotondato: FIRMA L'APPELLO

 

I PERCHÉ DELLA NOSTRA RICHIESTA
In diversi casi, tra cui quello più noto del G8 di Genova nel 2001, nel corso delle indagini volte a verificare le responsabilità individuali è risultato particolarmente difficile risalire all'identificazione degli agenti delle forze di polizia. L'errore di alcuni ha screditato l'intera categoria. Ecco perché è importante introdurre i codici identificativi per le forze di polizia impegnate in operazioni di ordine pubblico. 

Riconosciamo il diritto degli agenti delle forze di polizia di difendersi e il loro dovere di proteggere la sicurezza dei manifestanti. Ciò dovrebbe essere svolto in modo tale da garantire il pieno rispetto del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza di tutte le persone coinvolte, comprese quelle sospettate di reato, ed è soggetto a rigide misure di salvaguardia dei diritti umani. Ecco perché identificare chi va oltre questi diritti e doveri è fondamentale.

La violenza commessa da un singolo agente non può diventare responsabilità di un intero reparto, perché coinvolgerebbe anche gli agenti che non hanno commesso azioni illegali, per il solo fatto di appartenere ad uno specifico reparto. Chiedi insieme a noi di introdurre subito gli identificativi personali per le forze di polizia.

 
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