sabato 17 novembre 2018

              NESSUNO   TOCCHI    CAINO              
              no   alla   pena   di    morte             


1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : ONU: TERZO COMITATO APPROVA CON VOTO SENZA PRECEDENTI RISOLUZIONE PER LA MORATORIA 2.  NEWS FLASH: LIBERIA: COMITATO DIRITTI UMANI ONU CHIEDE L’ABOLIZIONE DELLA PENA CAPITALE 3.  NEWS FLASH: IRAN: 22 GIUSTIZIATI PER ATTACCO A PARATA MILITARE 4.  NEWS FLASH: TEXAS (USA): GIUSTIZIATO ROBERT MORENO RAMOS 5.  NEWS FLASH: MALESIA: GOVERNO ABOLISCE PENA DI MORTE PER 33 REATI 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


ONU: TERZO COMITATO APPROVA CON VOTO SENZA PRECEDENTI RISOLUZIONE PER LA MORATORIA Il Terzo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il 13 novembre 2018 la risoluzione sulla moratoria della pena di morte.

Si è registrato un risultato positivo senza precedenti alla votazione sulla risoluzione nel suo complesso: 123 stati hanno sostenuto la risoluzione; 36 hanno votato contro e 30 si sono astenuti.
Per la prima volta, Repubblica Democratica del Congo, Dominica e Malesia hanno positivamente cambiato il loro voto per sostenere la risoluzione, mentre Antigua e Barbuda si sono spostate dalla contrarietà all'astensione.
Guinea Equatoriale, Gambia, Mauritius, Ruanda e Seychelles hanno ancora una volta votato a favore della richiesta di una moratoria sulle esecuzioni, dopo che non l'avevano fatto nel 2016.
Solo due paesi hanno modificato negativamente i loro voti rispetto a dicembre 2016, con il Bahrain che è passato dall'astensione al voto contrario e il Suriname dal voto favorevole all'astensione.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

LIBERIA: COMITATO DIRITTI UMANI ONU CHIEDE L’ABOLIZIONE DELLA PENA CAPITALE Il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (HRC) il 7 novembre 2018 ha ribadito il suo invito al governo liberiano ad abolire la pena di morte che il governo ha reintrodotto nel 2008.
Rivolgendosi a una consultazione nazionale di un giorno sui diritti umani tenutasi a Monrovia, un membro dell'HRC, Margo Waterval ha detto che è stato un peccato che la Liberia, come Stato parte del secondo Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, abbia reintrodotto la pena di morte nel suo codice penale.
Il Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici che mira all'abolizione della pena di morte è un accordo collaterale al Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR).
La Margo ha osservato che, sebbene nel Paese nessuna esecuzione abbia avuto luogo dal 2008, la magistratura continua a condannare a morte le persone.
La sua dichiarazione è in linea con una serie di raccomandazioni che l'HRC ha presentato al governo della Liberia alla riunione del Patto sui diritti civili e politici (CCPR) tenutasi a Ginevra nel luglio 2018.
Le raccomandazioni sono tra l'altro incentrate sull'abolizione della pena di morte, l'impunità, le passate violazioni dei diritti umani, l'amministrazione della giustizia e il processo equo.


IRAN: 22 GIUSTIZIATI PER ATTACCO A PARATA MILITARE L'Iran ha giustiziato 22 persone che erano state arrestate alla fine di settembre per il presunto coinvolgimento in una sparatoria mortale a una parata militare nella città meridionale di Ahvaz, diverse fonti hanno riferito a due gruppi per i diritti umani l'11 novembre 2018.
"Sembra che le autorità li abbiano giustiziati tutti l'8 novembre 2018", ha detto una delle fonti a Iran Human Rights (IHR). Dopo le esecuzioni, il gruppo ha detto che le autorità "hanno comunicato alle famiglie dei prigionieri" circa le impiccagioni nella prigione centrale di Ahvaz (ACO) e li hanno avvertiti "contro il lutto pubblico".
Diversi attivisti hanno anche riferito a un secondo gruppo, Iran Human Rights Monitor (I-HRM), che l'Ufficio del Ministero dell'Intelligence di Ahvaz ha telefonato ad alcune famiglie dei prigionieri e li ha informati delle esecuzioni dei loro parenti.
Il 22 settembre, 4 uomini vestiti in uniforme militare aprirono il fuoco su una tribuna dove i funzionari iraniani erano seduti per osservare una parata tenuta annualmente per segnare l'inizio della guerra Iran-Iraq del 1980-88. L'attacco provocò la morte di 25 persone, 12 delle quali erano membri del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC). Altre decine di persone rimasero ferite. 

TEXAS (USA): GIUSTIZIATO ROBERT MORENO RAMOS Robert Moreno Ramos è stato giustiziato il 14 novembre 2018.
Ramos, 64 anni, originario del Messico, era accusato di aver ucciso, nel febbraio 1992, la moglie, Leticia, 42 anni, e i figli, Abigail, 7 anni, e Jonathon, 3 anni.
I cadaveri delle vittime furono ritrovati sotto il pavimento del bagno della casa di famiglia.
Venne condannato a morte nel marzo 1993. La sua teoria difensiva era che era tornato a casa, aveva trovato i cadaveri, e li aveva nascosti sotto il pavimento per evitare che il terzo figlio della coppia si impressionasse.
Ad uccidere i suoi familiari secondo Ramos sarebbero stati non meglio identificati “spacciatori di droga”. Nuovi difensori d’ufficio negli ultimi anni hanno insistito sul fatto che nei confronti dell’uomo, messicano, non fossero state rispettate le procedure previste dall’articolo 36 della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Consolari del 1963. L’articolo 36 di tale accordo prevede che quando un cittadino straniero viene arrestato, le autorità locali devono informarlo esplicitamente che ha il diritto che vengano informate le autorità consolari del suo paese, e che ha diritto a ricevere assistenza legale nella propria lingua dal proprio consolato.
Nel marzo 2004 la Corte Penale Internazionale (ICJ) dell’Aja aveva riconosciuto la violazione da parte degli Usa della Convenzione di Vienna, e aveva ordinato agli Usa di rivedere i casi di 51 condannati a morte. La posizione del Texas è sempre stata quella di non essere vincolato da un accordo sottoscritto dal Governo Federale, ma non dal Governo del Texas, e questa impostazione è stata avallata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Il 1° marzo 2008 la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva deciso di non ascoltare gli appelli di sette cittadini messicani condannati a morte in Texas e che contestavano la mancata applicazione della Convenzione di Vienna. Uno dei 7 era Ramos. Da allora le corti di vario grado hanno sistematicamente respinto i ricorsi dei cittadini messicani, alcuni dei quali sono stati giustiziati, e sempre le autorità messicane hanno mosso proteste formali. Nel caso di Ramos, il giorno prima dell’esecuzione le Nazioni Unite avevano chiesto che la procedura venisse sospesa in considerazione della violazione dell’accordo internazionale.
Ramos diventa l’11° giustiziato di quest’anno in Texas, la 556° persona giustiziata in Texas da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni nel 1982, la 21° persona giustiziata negli Usa quest’anno, e la 1486° persona giustiziata negli Usa da quando le esecuzioni sono riprese nel 1977.


MALESIA: GOVERNO ABOLISCE PENA DI MORTE PER 33 REATI Il Consiglio dei Ministri malese ha deciso di abolire la pena di morte per 33 reati previsti da otto leggi, inclusa la sezione 302 del Codice penale (omicidio), ha dichiarato il Ministro nel Dipartimento del Primo Ministro, Datuk Liew Vui Keong, il 13 novembre 2018.
Il Ministro ha aggiunto che la decisione, che è stata raggiunta collettivamente, comprende anche la Legge sulle armi da fuoco (Pene più pesanti) del 1971, la Legge sulle armi da fuoco del 1960, la Legge sui Sequestri 1961, la Legge sulle Forze Armate 1972.
Nella lista ci sono anche il Water Services Industries Act del 2006, lo Strategic Trade Act 2010 e il Dangerous Drugs Act 1952.
"In seguito alla decisione del Consiglio dei Ministri, un memorandum del Gabinetto è stato distribuito ai ministeri competenti per i loro commenti e per ottenere un feedback pubblico su di esso", ha detto il Ministro durante la sessione di domande e risposte al Dewan Rakyat (Camera dei Rappresentanti).

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