Si è aperto l’8 novembre 2017 il processo a Marco
Cappato, imputato per aver aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera
per ottenere il suicidio assistito. Qui, punto per punto, le
informazioni essenziali da conoscere sul fatto, sul processo e su
cosa possiamo fare.
Il fatto.
Fabiano
Antoniani, conosciuto da tutti come Dj Fabo, reso paraplegico e cieco
da un incidente d’auto nel 2014, ha chiesto sostegno nel gennaio 2017
a Marco Cappato perché fosse aiutato a raggiungere la Svizzera dove
ha chiesto e infine ottenuto il 27 febbraio 2017 l’eutanasia per
mezzo del cosiddetto suicidio assistito.
Cosa è il
suicidio assistito?
È una forma di
eutanasia, legale in Svizzera, dove a seguito di un iter strettamente
regolamentato, e sotto controllo medico, la persona che ne fa
richiesta autonomamente si somministra il farmaco, senza intervento
di terzi.
Perché Marco
Cappato è sotto processo?
Marco Cappato
è stato rinviato a giudizio perché, consapevole del divieto per la
legge italiana, anche del solo aiuto al trasporto in Svizzera del
malato che ne faccia richiesta, si è autodenunciato al ritorno in
Italia mettendo in pratica una disobbedienza civile avviata con la
associazione Sos Eutanasia soccorso civile, insieme a Mina Welby e
Gustavo Fraticelli.
Qual è
l’obiettivo della disobbedienza civile?
È quello di
modificare i divieti del codice penale in Italia affinché venga
finalmente approvata una normativa sul fine vita – completamente
assente nel nostro ordinamento, nonostante le garanzie costituzionali
sull’autodeterminazione dell’individuo nella sfera sanitaria e una
giurisprudenza consolidata in materia grazie ai più famosi casi Welby
ed Englaro – a partire dalla modifica dell’art. 580 del nostro codice
penale.
Cosa dice
l’art. 580 del Codice Penale?
L’art. 580 del
Codice penale, denominato “Istigazione o aiuto al suicidio” (che già
dal titolo considera in modo uguale due condotte estremamente
differenti) dice fra l’altro: “chiunque determina altri al suicidio o
rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi
modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la
reclusione da cinque a dodici anni”.
Come si svolge
il processo?
Il processo,
instaurato con la richiesta del giudizio immediato da parte
dell’imputato, si svolge ora secondo il rito ordinario davanti la
Corte d’assise di Milano. La Corte d’assise è formata da 8 giudici:
due togati e sei popolari. Gli otto giudici decideranno alla fine se
Marco Cappato deve essere condannato o assolto.
Cosa è
successo nella prima udienza?
La prima
udienza del processo si è tenuta l’8 novembre 2017. Sono state
affrontate le cosiddette questioni preliminari, ovvero: la lettura
del capo di imputazione, la costituzione delle parti, la
presentazione dei documenti e delle testimonianze richieste dalle
parti, il calendario delle prossime udienze per l’esame dei
testimoni.
Quando ci
saranno le prossime udienze?
Le prossime
udienze si svolgeranno lunedì 4 e mercoledì 13 dicembre 2017.
Nelle udienze in programma verranno ascoltati i testimoni tra i quali
la madre e la compagna di Dj Fabo, alcuni medici, il giornalista
delle Iene e verrà trasmesso in aula integralmente l’intero girato
del video dello Iene, dunque non il montaggio andato in onda nella
trasmissione. Verrà infine ascoltato anche Marco Cappato.
Cosa posso
fare per sostenere l’iniziativa di Marco Cappato?
L’Associazione
Luca Coscioni, di cui Marco è tesoriere, ha lanciato una campagna web
con l’hashtag #ConCappato.
Puoi sostenere sui social o più concretamente con una donazione la
coraggiosa azione di disobbedienza civile che ora affronta la fase
cruciale del processo.
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