sabato 11 novembre 2017

      nessuno    tocchi     caino     
     NO   ALLA    PENA     DI   MORTE       




1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : MAURITANIA: RILASCIATO BLOGGER CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE 2.  NEWS FLASH: GIAPPONE: CONDANNA A MORTE PER LA ‘VEDOVA NERA’
3.  NEWS FLASH: INDIA: TRE CONDANNE CAPITALI NEL RAJASTHAN 4.  NEWS FLASH: NIGERIA: PENA DI MORTE NELL’EKITI PER CHI PRATICA CULTI SEGRETI 5.  NEWS FLASH: TANZANIA: 34 CONDANNATI A MORTE PER OMICIDI DI ALBINI 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


MAURITANIA: RILASCIATO BLOGGER CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE
9 novembre 2017: Una corte d’appello in Mauritania ha rilasciato un blogger che era stato condannato a morte per un post ritenuto blasfemo dalle autorità.

La Corte di Nouadhibou ha condannato Mohamed Cheikh Ould Mkhaitir a due anni di carcere e a un'ammenda. L’uomo ha già scontato quasi quattro anni, quindi è stato rilasciato.
Mkhaitir era stato arrestato nel gennaio 2014 e accusato di apostasia per un post su Facebook che condannava l'uso della religione per giustificare la discriminazione contro la sua casta.
Era stata la prima condanna a morte per apostasia emessa in Mauritania dall'indipendenza della nazione africana nel 1960.
Amnesty International ha accolto con favore la nuova sentenza e ha invitato le autorità a garantire che il blogger possa vivere senza la minaccia di aggressioni.

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

GIAPPONE: CONDANNA A MORTE PER LA ‘VEDOVA NERA’
7 novembre 2017: Chisako Kakehi, 70 anni, giapponese, è stata condannata a morte per impiccagione dalla Corte distrettuale di Kyoto.
Era diventata milionaria ingannando anziani che prima circuiva, poi uccideva con il cianuro, tanto che è stata soprannominata la “Vedova nera”.
Kakehi è stata ritenuta responsabile per aver assassinato tre uomini, uno dei quali era suo marito, e per aver tentato di farne fuori un quarto.
“L’imputata ha fatto bere un composto di cianuro con intenzione omicida alle vittime”, ha stabilito la giudice Ayako Nakagawa, secondo la tv pubblica Nhk. “Si tratta di casi con premeditazione. Sono stati atroci e malevoli. Non ho altra scelta – ha continuato – che imporre la pena suprema”.
Nakagawa ha respinto gli argomenti della difesa, i quali hanno sostenuto che l’imputata non sarebbe in grado di comprendere la pena perché soffre di demenza.
Il processo è durato 135 giorni ed è stato il secondo più lungo da quando, nel 2009, è stato introdotto in Giappone un sistema di giudizio giudice-giuria.
Kakehi, presente in aula, indossava delle cuffie e ha chiesto al giudice di parlare con voce più alta per poter sentire. Non ha mostrato emozione alcuna quando il giudice ha pronunciato la sentenza.
La corte ha affermato che la donna ha ucciso gli uomini dopo essere stata resa beneficiaria delle polizze di assicurazione sulla vita degli stessi. “Amava solo i soldi”, ha affermato la giudice.
Kakehi, in 10 anni di attività, ha accumulato un miliardo di yen (8,8 milioni di dollari). Ma, in seguito, ha perso la gran parte della fortuna giocando in borsa.


INDIA: TRE CONDANNE CAPITALI NEL RAJASTHAN
7 novembre 2017: Una corte speciale nello stato indiano del Rajasthan ha condannato a morte tre persone riconosciute colpevoli di aver stuprato e ucciso una donna di 30 anni insieme a suo figlio minorenne, nel corso di una rapina a mano armata avvenuta nel dicembre 2012.
Il giudice Girish Kumar Agrawal della corte speciale di Kota ha emesso le condanne capitali nei confronti di Kapil alias Anna, Imran alias Dillhi Wala, entrambi residenti nell’area Udhyognagar di Kota, e Tipu alias Sultan alias Aabeed del distretto di Tonk. Sono stati condannati a morte ai sensi della sezione 302 (omicidio) e 34 (intenzioni comuni) del codice penale indiano. I tre hanno età comprese tra 22 e 25 anni.


NIGERIA: PENA DI MORTE NELL’EKITI PER CHI PRATICA CULTI SEGRETI
7 novembre 2017: Un disegno di legge che mira a vietare le attività dei culti segreti è stato approvato in terza lettura nella Camera dello Stato nigeriano di Ekiti.
La sostanza del disegno di legge, che il Governatore deve ancora firmare e convertire in legge, è la pena di morte per chi verrà riconosciuto colpevole.
Coloro che aiutano e incoraggiano il culto potranno essere condannati all’ergastolo se giudicati colpevoli. La nuova disposizione è un emendamento alla legge contro il culto, promulgata da Ayo Fayose durante la sua prima carica da governatore dello Stato.
La legge prevedeva una condanna detentiva di sette anni per chiunque fosse stato riconosciuto colpevole di attività di culto, mentre quelli che avevano aiutato e sostenuto l'attività dovevano essere imprigionati per cinque anni.
Il disegno di legge intitolato "Disegno di Legge Emendativo sul (abolizione e divieto) Culto Segreto 2017," ha guadagnato l'attenzione dei legislatori dopo l'aumento delle attività di culto presso l'Università Statale di Ekiti, nella capitale Ado Ekiti, che di recente ha portato all'uccisione di diversi studenti.


TANZANIA: 34 CONDANNATI A MORTE PER OMICIDI DI ALBINI
2 novembre 2017: L'Ufficio del Direttore della Procura Pubblica (DPP) in Tanzania ha annunciato la condanna a morte di 34 persone per aver ucciso albini nel Paese.
Beatrice Mpembo, un avvocato del DPP, ha detto a un meeting di due giorni sulla lotta contro la brutalità e le uccisioni delle persone affette da albinismo, che le condanne sono legate alle uccisioni che si sono verificate tra il 2006 e il 2016.
"I verdetti di molte altre persone accusate dell’omicidio di albini sono ancora pendenti", ha aggiunto Mpembo.
Mpembo ha sottolineato all'incontro organizzato dalla Commissione Tanzaniana sui diritti umani e il Buon Governo nella capitale politica Dodoma che 67 casi sono davanti ai tribunali del Paese.
Secondo l'avvocato, il suo ufficio ha avuto difficoltà a gestire i casi relativi all'uccisione e aggressioni di persone con albinismo a causa di prove insufficienti.
"I membri della famiglia delle vittime sono coinvolti in diversi casi di uccisione di albini. È pertanto difficile ottenere prove sufficienti per la mancanza di collaborazione da parte dei parenti.
Gli attacchi più numerosi contro albini si sono verificati nel 2008 con circa 19 persone uccise.

L'uccisione di albini in Tanzania è dovuta alla convinzione che alcune parti dei loro corpi abbiano poteri magici. Una recente relazione delle Nazioni Unite ha indicato che più di 70 albini sono morti a partire dal 2000 in questo paese dell'Africa orientale.

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