sabato 4 novembre 2017

       NESSUNO   TOCCHI    CAINO       
    no   alla   pena    di    morte                   





1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : GUATEMALA: PENA DI MORTE ABOLITA NEL SISTEMA GIUDIZIARIO CIVILE 2.  NEWS FLASH: MALESIA: SULTANO DI PERAK COMMUTA DUE CONDANNE CAPITALI 3.  NEWS FLASH: TAIWAN: LIBERATO DAL BRACCIO DELLA MORTE 4.  NEWS FLASH: ZIMBABWE: MUGABE FAVOREVOLE A RIPRESA ESECUZIONI 5.  NEWS FLASH: SRI LANKA: CONDANNATI A MORTE PER OMICIDIO COMMESSO 35 ANNI FA 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


GUATEMALA: PENA DI MORTE ABOLITA NEL SISTEMA GIUDIZIARIO CIVILE
26 ottobre 2017: Con una storica sentenza la più alta corte del Guatemala ha abolito la pena di morte nel sistema giudiziario civile, fatta eccezione per i codici militari.

La decisione della Corte Costituzionale è definitiva e avrà effetto una volta pubblicata nel bollettino ufficiale del governo.
Finora la legge guatemalteca ha permesso la pena di morte in caso di omicidi di persone di età inferiore ai 12 anni o superiore a 60, sequestri in cui la vittima è gravemente ferita o muore; assassinio del presidente o del vice presidente o in certi reati legati al traffico di droga.
"Non possiamo permetterci di essere uno degli ultimi Paesi che applicano tale sanzione", ha dichiarato Jose Alejandro Valverth Flores, uno degli avvocati che ha presentato la petizione alla Corte Costituzionale per dichiarare incostituzionale gli articoli pertinenti del codice penale e una legge che disciplina i reati di droga.
"Crediamo che sia necessario per il rispetto dei diritti umani in Guatemala", ha aggiunto.
La nazione centroamericana non applica la pena di morte da diversi anni in linea con un accordo regionale sui diritti umani che ha sottoscritto.
La pena di morte rimane nei codici almeno nominalmente per il sistema giudiziario militare del Guatemala.
Secondo Amnesty International, il Guatemala è uno dei sei Paesi nelle Americhe che hanno ancora la pena di morte, insieme agli Stati Uniti, incluso Puerto Rico, Cuba, Guyana e Giamaica.

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

MALESIA: SULTANO DI PERAK COMMUTA DUE CONDANNE CAPITALI
1 novembre 2017: Due condannati a morte sono stati graziati dal sultano dello stato malese di Perak, Nazrin Muizzuddin Shah, e dovranno scontare l’ergastolo.
Il quotidiano malese Sinar Harian ha riferito che il segretario del Comitato per la Grazia di Perak, Seri Abdul Puhat Mat Nayan, ha dichiarato che le condanne all’ergastolo dei due detenuti sono state formalizzate il 12 ottobre, dopo l'incontro del Comitato presieduto da Nazrin.
"Sono in carcere da più di 16 anni, dal 2001. Il Sultano di Perak ha decretato che la loro pena di morte sia commutata in ergastolo", ha detto Abdul Puhat.
Secondo la notizia, il perdono è stato concesso in relazione alla prossima festa di compleanno del Sultano il 27 novembre.
Abdul Puhat ha affermato che il sultano prende in esame grazie e commutazioni solo quando il condannato si è pentito dei propri errori, chiedendo scusa e rinnovandosi.
I due autori di reati di droga sono stati riconosciuti colpevoli ai sensi della sezione 39(B)(1)(a) della Legge sulle Sostanze Pericolose del 1952 e ricevettero la pena detentiva separatamente il 19 marzo e il 15 giugno 2009, dopo aver esaurito i ricorsi presso la Corte d'appello e la Corte Federale.
La pena di morte in Malesia è obbligatoria per crimini come il traffico di droga e l'omicidio.

TAIWAN: LIBERATO DAL BRACCIO DELLA MORTE
26 ottobre 2017: Un taiwanese che ha trascorso più di un decennio nel braccio della morte è stato liberato dopo essere stato assolto dall'accusa di omicidio in un nuovo processo.
Cheng Hsing-tse era stato condannato a morte nel 2002 dopo essere stato dichiarato colpevole di aver ucciso un agente di polizia durante una sparatoria in un locale di karaoke.
La pena di morte era stata confermata nel 2006, quando aveva esaurito il processo di appello.
Gli era stato concesso un nuovo processo l'anno scorso ed era stato rilasciato su cauzione quando nuove prove avevano messo in dubbio la sua colpevolezza, suggerendo che poteva essere stato torturato per ammettere il crimine.
L'alta corte di Taichung centrale ha ribaltato il verdetto originale, dicendo che la confessione di Cheng potrebbe essere stata forzata e che le prove hanno indicato un altro colpevole autore dei colpi mortali.
"Ho aspettato questa assoluzione per 15 anni", ha detto Cheng ai giornalisti fuori dal tribunale dopo il verdetto.
Cheng è stato un seguace del gangster Luo Wu-hsiung ed è stato catturato nella sparatoria, dopo che Luo aveva sparato al soffitto e alle bottiglie in una sala karaoke come protesta per il servizio.
La polizia era entrata nella sala e colpi erano stati sparati da entrambe le parti, uccidendo Luo e un agente chiamato Su Hsien-pi.
I primi verdetti stabilirono che Cheng avesse sparato i proiettili che uccisero Su.
Ma i giudici dell’alta corte hanno detto, dopo aver considerato la prova delle posizioni di sparo, che non si poteva escludere che Luo fosse l'omicida.
L'alta corte ha detto che il volto di Cheng aveva mostrato "nuovi lividi" durante gli interrogatori, "suggerendo che la sua confessione non fosse volontaria".
Il Control Yuan - il più alto organo di controllo del governo - ha raccomandato all’ufficio del procuratore della corte suprema di chiedere un nuovo processo dopo aver esaminato il caso di Cheng nel 2014.
L’organismo ha detto che la polizia ha ottenuto una confessione di Cheng "mediante tortura" e che certi risultati dell'autopsia sono stati ignorati.
Taiwan ha ripreso l’applicazione della pena capitale nel 2010. Le esecuzioni sono riservate a gravi crimini, tra cui omicidio aggravato.
L'ultima esecuzione risale a maggio dello scorso anno.
Ci sono attualmente 43 prigionieri nel braccio della morte di Taiwan.

ZIMBABWE: MUGABE FAVOREVOLE A RIPRESA ESECUZIONI
1 novembre 2017: Il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe ha detto di essere a favore della ripresa delle esecuzioni dopo più di un decennio, in risposta ai crescenti tassi di omicidio nel Paese.
L'ultima esecuzione nella nazione africana è stata nel 2005.
Riconoscendo che il suo governo è diviso sulla questione, Mugabe ha detto di essere favorevole alla revoca della moratoria sulle esecuzioni. "Ripristiniamo la pena di morte", ha detto, parlando al funerale di un alleato politico.
Non ha chiarito quando questo potrebbe accadere ma ha detto che "se sentite di persone giustiziate, sappiate che il pensiero di Mugabe ha prevalso".
La legge dello Zimbabwe consente la pena di morte per le persone condannate per omicidio "in circostanze aggravanti". Le donne e i responsabili di crimini più giovani di 17 anni e con più di 70 anni sono esentati dalle esecuzioni.
Più di 90 prigionieri si trovano nel braccio della morte, secondo le statistiche ufficiali.
Il posto di boia è vacante in Zimbabwe da oltre un decennio, ma il segretario permanente del Ministero della Giustizia Virgina Mabhiza ha affermato che i mesi scorsi hanno visto una "marea" di candidature. Ha detto che più di 50 persone hanno presentato domanda.
Lo Zimbabwe ha imposto otto condanne a morte l'anno scorso, secondo Amnesty International. Il gruppo per i diritti umani ha reso noto che 97 persone si trovavano nel braccio della morte del Paese alla fine del 2016.

SRI LANKA: CONDANNATI A MORTE PER OMICIDIO COMMESSO 35 ANNI FA
27 ottobre 2017: Due persone sono state condannate a morte dall’Alta Corte di Kurunegala, nello Sri Lanka, in relazione a un omicidio avvenuto 35 anni fa.
I due sono stati riconosciuti colpevoli di aver ucciso una persona e ferita un’altra facendo esplodere una bomba artigianale a Maspotha, Kurunegala, il 28 luglio 1982.

I due condannati hanno oggi 63 e 77 anni e sono residenti rispettivamente a Colpetty e Kelaniya.

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