SILVIO BERLUSCONI a GIUDIZIO
Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Siena con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Il Gup del tribunale di Siena Roberta Malavasi ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura nell'ambito dell'inchiesta Ruby ter giunta a Siena da Milano per competenza territoriale. A Siena, infatti, si sarebbe compiuto il reato secondo cui Berlusconi avrebbe pagato Danilo Mariani, pianista delle feste di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso 'olgettine'.
giovedì 30 novembre 2017
CARAVAGGIO-L'AMORINO DORMIENTE-GALLERIA PALATINA
FIRENZE
L'Amorino dormiente è un dipinto a olio su tela di Michelangelo Merisi da Caravaggio, databile tra il 1608 e il 1609 e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. La tela è firmata e datata sul retro: «M.M. di Caravaggio, Malta, 1608».
L'opera fu iniziata e completata a Malta, come conferma l'iscrizione, su commissione di Francesco dell'Antella, amministratore fiorentino di Alof de Wignacourt, Gran Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni. Il dipinto fu portato a Firenze da suo fratello, il senatore Niccolò dell'Antella nel luglio 1609, come dimostra una lettera datata 20 luglio 1609 di Fra' Francesco Buonarroti a suo fratello Michelangelo Buonarroti il Giovane. Venne anche citato nella facciata del Palazzo Dell'Antella, decorato da un gruppo di artisti locali tra il 1619 e il 1620.
Più tardi, nel 1667, l'opera venne acquistata dal cardinale Leopoldo de' Medici. È ancora una lettera a documentare il passaggio, inviata da Bologna dal conte Annibale Ranuzzi al cardinale (15 marzo 1667) in cui egli si congratula "per il bell'acquísto fatto da V.A. di quel quadro di Caravaggio ch'era del Priore dell'Antella", ovvero del priore Donato dell'Antella morto il 14 gennaio 1667 con gli eredi del quale il cardinale aveva fatto l'affare.
L'Amorino si trova così menzionato nell'inventario dell'eredità del cardinale: "Un quadro in tela alto, braccía 1 e 1/8 largo 2 e1/8 dipintovi un Amorino che dorme con l'arcano e frecce, di mano del Caravaggio". La tela è inoltre ricordata da Filippo Baldinucci (1681), a proposito della copia ad affresco sulla facciata del palazzo in piazza Santa Croce: "L'amorino fece Giovanni da San Giovanni, il quale non ebbe difficultà di copiarlo da simil figura, che è oggi nel, palazzo sereníssimo".
Su uno sfondo scuro, tipico dell'artista, un fascio di luce caldo, intenso e incidente rivela l'amorino disteso, nudo e dormiente, con forti contrasti di zone in luce e ombreggiate. Il fanciullo nudo giace addormentato impugnando ancora una freccia, lasciando inoltre la faretra abbandonata al suolo. Un estremo realismo rivela l'incarnato chiazzato del fanciullo, probabilmente a causa di una malattia infantile che il Merisi dovette copiare da un bambino morto. Questa toccante verità è mitigata dagli attributi mitologici del personaggio, quali le ali e la faretra, ma resta lontana dall'immagine tradizionalmente edulcorata dell'amorino, facendo invece trasparire un messaggio di drammatica contemporaneità.
Maurizio Calvesi parlò di una rappresentazione dell'Amore cieco e preda dei sensi. Pizzorusso invece (1983), basandosi su brani di composizioní poetiche sul tema dell'Amore dormiente dedusse un'interpretazione del dipinto come la "tranquilla intesa quale Stato d'animo raggiungibile attraverso il controllo ed il superamento delle passioni".
SASSOON E LA CASALEGGIO ASSOCIATI-2° parte
sassoon-shoshans-family
APPUNTI DI STORIA:
LA FAMIGLIA SASSOON, alias SHOSHANS
LA FAMIGLIA SASSOON, alias SHOSHANS
Famiglia ebraica tra le più ricche ed antiche del mondo, probabilmente di origine mesopotamica. I Sassoon infatti deriverebbero dai Shoshans, uno dei cui esponenti più importanti fu il Principe (“Nasi”) spagnolo Ibn Shoshans (Yazid ibn Omar ha-Nasi). Nel Cinquecento, per sfuggire alle persecuzioni spagnole, i Sassoon si rifugiarono a Baghdad. Alla fine della Prima Guerra Mondiale furono tra i protagonisti della formazione dell’Irak, il cui primo Ministro delle Finanze fu proprio Eskell Sassoon, che diresse questo ministero per ben sette governi consecutivi. In questo ruolo Sir Eskell firmò l’accordo con British Petroleum, pretendendo che i proventi iracheni per l’estrazione del petrolio fossero corrisposti in oro e non in sterline. L’idea si sarebbe rivelata geniale, poiché nonostante l’abbandono del Gold Exchange Standard degli anni Trenta, con conseguente flessione della sterlina, l’Iraq non avrebbe risentito della crisi internazionale.
Nella prima metà dell’Ottocento il nonno di Sir Eskell, David Sassoon, fondò una grande banca a Bombay, la David Sassoon & Co, diventando una delle personalità più influenti dell’India. Il fratello di David, Albert Abdallah David Sassoon, per i giganteschi guadagni procurati alla Corona inglese, nel 1890 fu addirittura nominato Barone dalla Regina Vittoria.
David, tramite la sua banca ed i virtù del prestigio della sua famiglia, ottenne dalla Banca d’Inghilterra (controllata dai Rothschild), il monopolio in India per lo sfruttamento del cotone, della seta e dell’OPPIO. Soltanto in un anno, tra il 1830 ed il 1831, David vendette 18.956 casse di oppio. I suoi otto figli, inviati in tutti i posti chiave del commercio in Oriente con la solita tattica Rothschild, riuscirono ad estendere il loro monopolio dell’Oppio in Cina ed in Giappone. In quei Paesi i Sassoon hanno naturalmente aperto importanti filiali della loro banca, a cui hanno aggiunto, società finanziarie, gigantesche aziende tessili ed agricole ed imponenti società di assicurazioni come la Oriental Life Insurance.
La scintilla che fece scoppiare la Guerra dell’Oppio tra Inghilterra e Cina vide proprio i Sassoon come i principali protagonisti. Nel 1839 l’Imperatore cinese Dao-Guang proibì l’assunzione ed il commercio di questa sostanza. I suoi soldati gettarono nei fiumi migliaia di casse di droga appena uscite dai laboratori di Canton della famiglia Sassoon, che chiesero aiuto al Governo britannico tramite l’intermediazione dei Rothschild (i quali, insieme alla Regina, fino a quel momento avevano fatto grandi affari con i Sassoon proprio grazie all’oppio). E la guerra iniziò.
Dopo tre anni il Trattato di Nanchino sanciva la piena legalizzazione dell’oppio in Cina, la sovranita della vittoriosa Inghilterra su diverse aree costiere del Paese e un forte risarcimento (pari a due milioni di sterline) ai “danneggiati” Sassoon. Da notare che i cinesi dovettero pagare interamente anche le spese di guerra agli inglesi, per la favolosa cifra di 21 milioni di sterline.
Il monopolio della droga da parte dei Sassoon, però, si limitava alle zone costiere della Cina, così alla ricca famiglia fu necessaria una seconda Guerra (1858-1860), per sperare di raggiungere finalmente l’obiettivo dell’esclusiva sulla vendita di oppio in tutto il territorio nazionale. Il nuovo conflitto fu sanguinosissimo, gli inglesi non esitarono a radere al suolo e saccheggiare i templi ed i santuari di Pechino. Il successivo Trattato di Pace, stipulato il 25 ottobre 1860, assicurò ai Sassoon l’esclusiva del commercio di droga sui sette ottavi della Cina. L’Inghilterra riuscì ad annettersi Hong Kong oltre ad una serie di altre zone strategiche all’interno della nazione. Gli affari di famiglia si moltiplicarono, grazie anche al contributo della società Russell & Company, che armava per conto dei Sassoon le navi commerciali che trasportava oppio dall’India alla Cina tornando indietro cariche di Tè. La società (fondata dal cognato di William Huntington Russell, co-fondatore della discussa società segreta Skull & Bones), era in mano a Warren Delano, principale azionista, nonno materno del futuro Presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt, il quale ereditò una gigantesca fortuna proprio grazie a questa joint venture con i Sassoon.
All’inizio degli anni ’80 dell’Ottocento la famiglia Sassoon poteva ormai contare su un immenso commercio di oppio, che nella sola Cina superava le 105 mila casse all’anno. Nel 1887 Edward Albert Sassoon sposò Caroline Rothschild e l’alleanza economica tra le due famiglie fu consacrata definitivamente.
Un’alleanza Rothschild/Sassoon/Delano Roosevelt che causò – e causa ancora – la morte di milioni di cinesi.
I Sassoon, al giorno d’oggi, possiedono la ED Sassoon Bank, la David Sassoon & Co Bank, l’Oriental Life Insurance e controllano, tra gli altri, The Observer ed il Sunday Time.
Enrico Sassoon – Direttore dell’Harvard Business Review Italia, Amministratore delegato di StrategiQs Edizioni, Presidente di Leading Events e di Global Trends, esponente di spicco dell’Aspen Institute Italia (di cui è Presidente Giulio Tremonti), nonché fondatore e principale azionista della Casaleggio Associati (società di comunicazione informatica che gestisce, tra l’altro, le edizioni ed il blog di Beppe Grillo) – è fratello del noto sociologo Joseph Sassoon, che è anche fondatore e Presidente della Alphabet. Il loro padre, Léon Sassoon – importante imprenditore siriano con un forte giro d’affari in Siria ed in Italia – è stato Presidente e Tesoriere della Sinagoga sefardita di Holland Park, a Londra.
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