no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : NESSUNO TOCCHI CAINO SU DIMISSIONI DI BASENTINI DA CAPO DEL DAP
2. NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: ABOLITA
LA PENA DI MORTE PER I MINORENNI 3. NEWS
FLASH: CIAD: PARLAMENTO ABOLISCE LA PENA DI MORTE ANCHE PER IL TERRORISMO 4. NEWS FLASH: BAHAMAS: PRIVY COUNCIL ANNULLA
VERDETTO DI COLPEVOLEZZA DI IMPUTATO SENZA AVVOCATO 5. NEWS FLASH: APPELLO DI NESSUNO TOCCHI CAINO A
TUTELA DEGLI AVVOCATI TURCHI EBRU TIMTIK E AYTAC UYSAL E PER LA CESSAZIONE DI
FORME DI SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA 6.
I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
NESSUNO TOCCHI CAINO SU DIMISSIONI DI BASENTINI DA CAPO
DEL DAP L’associazione Nessuno tocchi Caino-Spes contra spem, sulla notizia
delle dimissioni da capo del DAP di Francesco Basentini, con gli esponenti Rita
Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti ha dichiarato quanto segue:
“Con Francesco Basentini non abbiamo mancato di
polemizzare, aiutandolo, durante il tempo della sua presidenza del DAP, né di
segnalare i casi più gravi legati alle condizioni di detenzione nelle carceri
sovraffollate del nostro Paese.
Detto questo, le sue dimissioni non sono altro che il
risultato dell’inasprimento di una linea, sempre più sguaiata e compulsiva, che
in questi ultimi mesi si vorrebbe imporre su tutto e a tutti. Troppo anche per
Francesco Basentini, da sempre ‘antimafioso’, ma non abbastanza furioso quanto
lo sono quelli in voga oggi, per i quali la lotta alla mafia deve essere una
guerra senza quartiere, da condurre all’insegna della terribilità e anche in deroga
a principi costituzionali fondamentali e diritti umani universali, quali il
diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona.
Le Erinni dell’Antimafia, della Certezza della Pena, del
Fine Pena Mai, non abitano solo in via Arenula, popolano anche il mondo della
politica e dell’informazione. In quest’ultimo, fanno eccezione Il Riformista
diretto da Piero Sansonetti totalmente dedito a una straordinaria campagna
politica e culturale garantista; fanno eccezione anche Carlo Fusi, Errico Novi
e Damiano Aliprandi per la loro meritoria opera di informazione dalle pagine de
Il Dubbio.
Consola poi leggere e ascoltare gli interventi, a tutela
della Costituzione e a garanzia dei diritti di giustizia e libertà, di alte
magistrate come Marta Cartabia, Presidente della Corte Costituzionale, Giovanna
di Rosa, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano e, ancora, di
Antonietta Fiorillo, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna e
coordinatrice del Coordinamento nazionale magistrati di Sorveglianza, così come
di Alessandra dal Moro, componente del CSM, tutte donne capaci, nel dialogo
anche con le Erinni, di contenerle, porre loro un limite e volgerle al bene,
preservando così il senso autentico del Diritto che è volto a evitare che l’individuo,
detenuto o libero che sia, sia ridotto a mero oggetto di consumo, da usare e di
cui abusare.”
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
ARABIA SAUDITA: ABOLITA LA PENA DI MORTE PER I MINORENNI
Re Salman dell'Arabia Saudita ha messo fine nel Paese alla pena di morte per
crimini commessi da minorenni, ha dichiarato un alto funzionario saudita il 26
aprile 2020.
La decisione segue di pochi giorni un altro ordine che ha
messo fine nel Regno alla pratica della fustigazione, sostituendola con pene
detentive, multe o servizio in comunità.
Il decreto reale che ha messo fine alla pena di morte per
i minorenni riguarda tutti gli individui di età inferiore a 18 anni al momento
del crimine, compresi quelli già condannati a morte per terrorismo, ha
precisato la Commissione saudita per i Diritti Umani.
L’ordine stabilisce che se un minore di età compresa tra
15 e 18 anni commette un crimine punibile con la morte, quell’individuo deve
ricevere una pena detentiva non superiore a 10 anni, da scontare in una
struttura di detenzione minorile.
La Commissione Diritti Umani ha osservato che l'ordine
reale espone tutte le questioni normative legate alla sostituzione della pena
di morte per i minori con la loro condanna alla detenzione in centri
specializzati, inclusi minori condannati a scontare periodi superiori a dieci
anni.
La Commissione ha affermato che le procedure in atto non
prevedono nulla che possa costituire un'eccezione all'attuazione di questo
ordine reale.
Ha ribadito che il governo dell'Arabia Saudita
attribuisce molta importanza alla giustizia minorile, come dimostrato sia con
la promulgazione della Legge sui minorenni del 2018 sia con l’ordine reale.
CIAD: PARLAMENTO ABOLISCE LA PENA DI MORTE ANCHE PER IL
TERRORISMO Il Parlamento del Ciad il 28 aprile 2020 ha abolito la pena di morte
per le attività terroristiche, ha dichiarato il ministro della giustizia Djimet
Arabi all'agenzia AFP.
Il Ciad aveva adottato emendamenti legislativi nel 2016
abolendo la pena di morte tranne che per il terrorismo.
"I parlamentari hanno approvato all'unanimità
l’abolizione della pena di morte per gli atti di terrorismo", ha detto
Arabi, che aveva proposto l'emendamento.
La misura entrerà in vigore una volta approvata dal
presidente Idriss Deby Itno.
Il cambiamento mira a "armonizzare le nostre leggi
ponendole in linea con tutti i Paesi del Gruppo G5 del Sahel", ha
affermato il ministro.
L'esercito del Ciad fa parte della forza di 5.000 uomini
del G5 insieme a Burkina Faso, Niger, Mali e Mauritania nella cooperazione con
le truppe francesi per combattere una crescente attività terroristica degli islamisti.
BAHAMAS: PRIVY COUNCIL ANNULLA VERDETTO DI COLPEVOLEZZA
DI IMPUTATO SENZA AVVOCATO Il Privy Council ha annullato il 27 aprile 2020 il
verdetto di colpevolezza di un uomo delle Bahamas che si è difeso da solo in un
processo per omicidio in cui l'accusa ha chiesto la condanna a morte per
l’imputato.
Nel maggio 2013, Simeon Bain, che ha un'istruzione
limitata e scarsa capacità di lettura, è stato riconosciuto colpevole
dell’omicidio di Rashad Morris e di altri reati correlati, dopo che il suo
avvocato si è ritirato all'inizio del processo lasciandolo da solo.
Pur rilevando che non esiste un diritto assoluto alla
rappresentanza, il Privy Council ha osservato che è altamente auspicabile che
un imputato in un processo per omicidio in cui rischia la condanna a morte sia
costantemente rappresentato.
Il Privy Council ha descritto il caso di Bain come una
"grave cattiva gestione" da parte del giudice del processo e che
"se fosse stato rappresentato, le prove sarebbero potute essere
materialmente diverse". In definitiva, questo ha privato Bain di un
processo equo.
Saul Lehrfreund, condirettore esecutivo del Death Penalty
Project, ha dichiarato:
“Questa decisione ribadisce il principio secondo cui gli
standard minimi di processo equo devono essere rispettati in casi capitali
senza eccezioni. Questa importante decisione del Privy Council stabilisce i
principi rilevanti che il giudice del processo deve applicare per garantire che
alle persone che rischiano la condanna a morte siano offerte tutte le
opportunità per accedere alla rappresentanza legale. Il signor Bain aveva
affrontato una possibile condanna a morte senza l'assistenza di un avvocato e questo
è stato giustamente ritenuto un errore giudiziario dal Privy Council."
Il caso verrà ora rinviato alla Corte d'Appello delle
Bahamas per decidere se un nuovo processo debba essere disposto.
APPELLO DI NESSUNO TOCCHI CAINO A TUTELA DEGLI AVVOCATI
TURCHI EBRU TIMTIK E AYTAC UYSAL E PER LA CESSAZIONE DI FORME DI SCIOPERO DELLA
FAME AD OLTRANZA Nessuno tocchi Caino di fronte alla notizia della detenzione
degli avvocati turchi Ebru Timtik e Aytac Uysal, in sciopero della fame
rispettivamente da 116 e 84 giorni, esprime la propria solidarietà ai due
difensori dei diritti umani e ne chiede l'immediata liberazione, insieme ad
altri detenuti politici, invitando a desistere da forme di sciopero della fame
ad oltranza che si possono concludere con la morte.
I due avvocati, ormai allo stremo delle forze, si trovano
in carcere per aver difeso gli artisti turchi Helin Bolek e Mustafa Kocak,
membri della band Grup Yorum.
I due cantanti erano stati arrestati con l'accusa di
reati di eversione, per aver esercitato, nei concerti che furono vietati dal
2016, il diritto di espressione con le canzoni che manifestavano il loro
dissenso rispetto alla politica governativa di Erdogan. Helin Bolek è morta il
3 aprile scorso nel carcere di Istanbul e la stessa sorte è toccata a Mustafa
Kocak il 23 aprile a Sakran: entrambi erano in digiuno da quasi 300 giorni per
chiedere la loro scarcerazione, in quanto si erano sempre dichiarati innocenti.
Con la stessa accusa di aver commesso reati politici, anche gli avvocati dei
due cantanti sono stati incarcerati e sono attualmente in condizioni
gravissime, sia fisiche che psicologiche, a causa del digiuno che stanno
conducendo per la loro liberazione.
Convinti che lo sciopero della fame sia uno strumento di
lotta nonviolenta e di dialogo invitiamo a desistere da forme estreme che
possano condurre alla morte. Invitiamo a coltivare la vita per guadagnare
soglie di libertà e di democrazia per tutti e ad evitare di usare il corpo come
un'arma da scagliare contro l'avversario.
Siamo consapevoli che le condizioni di salute degli
avvocati Ebru Timtik e Aytac Uysal si sono nel tempo aggravate e sono divenute
incompatibili con quelle detentive. Tanto più che siamo in emergenza COVID19 e
il sovraffollamento ancora persiste nonostante la pur apprezzabile amnistia
concessa ai detenuti.
Ne chiediamo dunque l'immediata scarcerazione, a tutela
della loro salute, insieme a quella dei difensori dei diritti umani e dei
detenuti per reati politici che si trovano in carcere per avere espresso il
loro dissenso. Per tutti loro chiediamo sia riconosciuto il diritto di
manifestazione del pensiero ed esteso il provvedimento di amnistia.
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