no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : APPELLO IN FAVORE DEI DUE STUDENTI IRANIANI ALI YOUNESI E AMIR
HOSSEIN MORADI 2. NEWS FLASH: LETTERA DI
SERGIO D’ELIA A MARCO PANNELLA, NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO (2 MAGGIO)
3. NEWS FLASH: PAKISTAN: L’ALTA CORTE DI
ISLAMABAD LIBERA OTTO CONDANNATI A MORTE 4.
NEWS FLASH: IRAQ: DEPUTATO CHIEDE AL PRESIDENTE SALIH DI FIRMARE GLI
ORDINI DI ESECUZIONE DEI TERRORISTI 5.
NEWS FLASH: OHIO (USA): PAROLE BOARD FAVOREVOLE A CLEMENZA PER GREGORY
LOTT 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
APPELLO IN FAVORE DEI DUE STUDENTI IRANIANI ALI YOUNESI E
AMIR HOSSEIN MORADI
Al Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres All'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet
Nessuno tocchi Caino-Spes contra spem si unisce alle
preoccupazioni della comunità internazionale e di quella interna all’Iran per
la sorte di due giovanissimi studenti, Ali Younesi e Amir Hossein Moradi.
I ragazzi, premiati nel 2016, 2017 e 2018 alle Olimpiadi
Nazionali di Astronomia e Astrofisica, e uno di loro anche a quelle Mondiali,
sono stati arrestati dalla Guardia Rivoluzionaria il 10 aprile 2020, e da
allora non si conosce la loro sorte. I ragazzi, entrambi studenti della
prestigiosa Sharif University of Technology di Teheran, sembra siano accusati
di contatti con un gruppo di opposizione, i Mojahedin del Popolo, e di aver
elaborato un piano per “creare una situazione catastrofica durante la pandemia
di COVID-19”, e di volersi avvalere, per questo “piano”, di “ordigni
esplosivi”. Le imputazioni sembrano del tutto infondate perchè non
circostanziate da prove.
D'altro canto conosciamo la prassi dei servizi di
sicurezza iraniani di estorcere le confessioni con la tortura. Tutti gli
esperti della situazione iraniana dei diritti umani temono che il “complotto”
attribuito ai due eccellenti studenti sia un modo per distrarre la popolazione,
e attribuire all’opposizione e come al solito a “potenze straniere” la
disastrosa situazione sanitaria dell’epidemia di Coronavirus.
Questi osservatori hanno invitato la comunità
internazionale a reagire, perché temono che l’arresto di Ali Younesi e Amir
Hossein Moradi serva a preparare il terreno per una repressione diffusa e
brutale di tutti gli oppositori, in particolare del movimento studentesco, e prefigurano
una catastrofe dei diritti umani nei mesi post-Coronavirus.
Di fronte a questa tragica situazione Nessuno tocchi
Caino-Spes contra spem Vi chiede di intervenire subito a tutela di Ali Younesi
e Amir Hossein Moradi e di inviare una delegazione internazionale per visitare
le carceri e verificare le condizioni di vita dei detenuti in Iran.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
LETTERA DI SERGIO D’ELIA A MARCO PANNELLA, NEL GIORNO DEL
SUO COMPLEANNO (2 MAGGIO) Buon compleanno Marco, mio salvatore, mio maestro,
mia guida.
Sei stato l’uomo che ha salvato la mia vita, mi ha fatto
rinascere, da una prima vita segnata dalla violenza a una seconda dedicata alla
nonviolenza, al diritto, ai diritti umani. Mi hai aiutato a capire che non è
vero che i fini giustificano i mezzi, che è vero semmai il contrario: che i
fini più nobili, le idee giuste possono essere pregiudicati e distrutti da
mezzi sbagliati usati per conseguirli. E che uccidere le proprie idee è il
delitto peggiore che si possa commettere.
Mi hai insegnato la nonviolenza, questa forza sottile e
invisibile, eppure dura e durevole come un filo d’acciaio, religiosa nel senso
originario della parola, che tiene insieme, lega indissolubilmente le persone
anche se si trovano su fronti opposti. La nonviolenza è la forza della
coscienza, del dialogo, dell’amore, la forza che ha connotato la tua vita,
Marco: mai ‘contro’ qualcosa o qualcuno, ma sempre ‘per’ e ‘con’.
Quanti violenti hai disarmato con la nonviolenza!
Violenti e nonviolenti – dicevi – non sono nemici, sono fratelli, i veri nemici
sono i rassegnati, gli indifferenti, gli inerti. Rivoluzionari gli uni e gli
altri, solo che – aggiungevi – i violenti sono rivoluzionari per odio, i
nonviolenti lo sono per amore. Come ha scritto Mariateresa Di Lascia, la tua
“strega”, nel suo romanzo-capolavoro, Passaggio in ombra: “l’unico coraggio che
bisogna avere nella vita è quello di amare”.
Mi hai svelato il segreto del cambiare se stessi – modo
di pensare, di sentire e di agire – se si vuole cambiare il mondo in cui si
vive. E mi hai indicato la via maestra e un metodo infallibile: “Spes contra
spem”, il motto di Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani, che è stata la cifra
della tua vita. Cercare di essere speranza al di là di ogni speranza, proprio
quando ovunque – nel mondo che ci circonda e nel proprio mondo interiore –
sembrano prevalere disperazione, indifferenza e rassegnazione. Vivere come
soggetto attore della speranza, vivere nel modo e nel verso in cui si spera
vadano le cose, essendo noi stessi proposta, prova e corpo del cambiamento.
Grazie di tutto, Marco. Buon compleanno!
PAKISTAN: L’ALTA CORTE DI ISLAMABAD LIBERA OTTO
CONDANNATI A MORTE Otto uomini che in Pakistan erano stati condannati a morte,
sono stati liberati dopo che l'Alta Corte di Islamabad (IHC) ha deciso sui loro
appelli durante il periodo di lockdown, ha dichiarato l'ufficio del registro
dell'IHC il 5 maggio 2020.
Trattando solo i casi ritenuti urgenti durante il blocco,
l'IHC ha preso decisioni su almeno 25 appelli, pendenti da almeno sei anni.
Le restrizioni introdotte per contenere il Covid-19 si
sono rivelate positive per 12 detenuti, tra cui otto prigionieri nel braccio
della morte, che hanno ottenuto la libertà con appelli che altrimenti sarebbero
rimasti pendenti presso l'IHC per altri anni.
Diverse sezioni della IHC hanno approvato otto appelli
depositati dai condannati del braccio della morte e hanno deciso la loro
assoluzione, annullando le sentenze emesse dai tribunali di grado inferiore.
Il rapporto pubblicato il 5 maggio dall'ufficio del
registro della IHC ha reso noto che una giuria di due membri guidata dal
giudice presidente Athar Minallah ha trattato circa nove appelli mentre la
sezione guidata dal giudice Mohsin Akhtar Kiyani si è occupata di cinque
appelli.
La sezione guidata dal giudice Aamer Farooq ha trattato
due appelli che chiedevano la sospensione delle pene, mentre tre sezioni a un
solo membro dell'IHC hanno annunciato il verdetto in nove casi.
Tutti i casi, pendenti da più di sei anni, sono stati
trattati tra il 27 marzo e il 23 aprile.
Gli appelli erano stati presentati da detenuti che avevano
ricevuto condanne a lungo termine incluso l'ergastolo o la pena di morte, per
diversi reati.
Su un totale di 25 appelli che le sezioni hanno trattato
in questo periodo, 12 detenuti che erano stati condannati a morte o a pene
detentive sono stati rilasciati dall'IHC.
Due di questi casi sono stati rinviati ai tribunali per
un nuovo processo tenuto conto di tutte le circostanze. Un detenuto
all’ergastolo ha visto il suo appello respinto dall'IHC.
Inoltre, un detenuto ha ricevuto la commutazione della sua
pena di morte in ergastolo, mentre le richieste di revisione di altri due
prigionieri nel braccio della morte saranno prese in esame.
IRAQ: DEPUTATO CHIEDE AL PRESIDENTE SALIH DI FIRMARE GLI
ORDINI DI ESECUZIONE DEI TERRORISTI Un deputato iracheno ha criticato il
Presidente Barham Salih per non aver ancora approvato gli ordini di esecuzione
dei terroristi dell’ISIL incarcerati in Iraq, ha riportato l'agenzia di stampa
Mehr il 4 maggio 2020.
Hassan Salem, membro del parlamento iracheno e capo del
partito al-Sadiqun (Gli Onesti), ha esortato Salih a firmare quanto prima le
condanne a morte emesse nei confronti dei terroristi.
In un tweet del 4 maggio, Salem ha invitato il Presidente
ad accelerare la procedura nel rispetto degli innocenti martiri iracheni il cui
sangue è stato versato dai terroristi.
"Loro [i terroristi] ricevono i migliori servizi di
alloggio nelle carceri irachene che costano centinaia di milioni di dollari
l'anno per l'Iraq; questo mentre tali importi dovrebbero essere spesi per la
nazione irachena e le famiglie dei martiri ”.
Circa 6.000 terroristi dell’ISIL hanno ricevuto condanne
a morte dai tribunali iracheni. L’esecuzione delle condanne attende
l'approvazione del presidente iracheno.
OHIO (USA): PAROLE BOARD FAVOREVOLE A CLEMENZA PER
GREGORY LOTT Il Parole Board dell’Ohio ha votato 6-2 a favore di un
provvedimento di clemenza nei confronti di Gregory Lott. La “raccomandazione”
del Board passa ora al governatore Mike DeWine, a cui per legge spetta la
parola definitiva. Il Board ha dato parere positivo alla richiesta dei
difensori di Lott che la condanna a morte venisse commutata in ergastolo senza
condizionale in considerazione della sua disabilità intellettive, e di un
nipote della vittima che, a nome della famiglia, ha detto di essere contrario
alla pena di morte. L’esecuzione di Lott era inizialmente fissata per il 2015,
ma fu una di quelle rinviate dall’allora governatore Kasich, su richiesta
dell’Amministrazione Penitenziaria, a causa della difficoltà ad acquisire
farmaci letali. Fissata di nuovo per l’agosto 2019, è stata rinviata al 12
marzo 2020 dall’attuale governatore DeWine, e poi di nuovo rinviata al 27
maggio 2021, sempre per difficoltà nel reperimento dei farmaci letali.
Lott è accusato di aver ucciso John McGrath nel luglio
1986 durante una rapina in abitazione.
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