sabato 23 maggio 2020

      NESSUNO   TOCCHI    CAINO     
  no  alla   pena   di   morte    


1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : GIUSTIZIA E CARCERE. NESSUNO TOCCHI CAINO CONVOCA SUO CONSIGLIO DIRETTIVO: ‘ITALIA: DA ‘CULLA’ A ‘TOMBA’ DEL DIRITTO?’
2.  NEWS FLASH: SINGAPORE: MALESE CONDANNATO A MORTE VIA ZOOM PER TRAFFICO DI EROINA 3.  NEWS FLASH: OREGON (USA): L’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA ANNUNCIA LA CHIUSURA DEL BRACCIO DELLA MORTE 4.  NEWS FLASH: GEORGIA (USA): JOHNNY LEE GATES LIBERATO DOPO 43 ANNI DI CARCERE 5.  NEWS FLASH: TAIWAN: GIUDICATO INNOCENTE DOPO 19 ANNI NEL BRACCIO DELLA MORTE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : LA COMUNICAZIONE ECOLOGICA. MANUALE PER LA GESTIONE DEI GRUPPI DI CAMBIAMENTO SOCIALE DI JEROME LISS


GIUSTIZIA E CARCERE. NESSUNO TOCCHI CAINO CONVOCA SUO CONSIGLIO DIRETTIVO: ‘ITALIA: DA ‘CULLA’ A ‘TOMBA’ DEL DIRITTO?’
Il Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino-Spes contra Spem è convocato per sabato, 23 maggio 2020, dalle 9:30 alle 20:00 (pausa dalle 13:30 alle 15:00), col titolo “Italia: da ‘culla’ a ‘tomba’ del diritto?”.

L’evento si svolge sulla piattaforma Zoom ed è trasmesso in diretta su Radio Radicale e sui canali social Youtube e Facebook dell’Associazione.
A fronte di un dibattito su giustizia e carcere dominato da parole e atti che inquinano il dettato Costituzionale, Nessuno tocchi Caino intende far emergere idee e proposte e, soprattutto, parole di segno diverso dal prevalente cupo mormorio, sordo all’ascolto, che accusa, maledice, incute timore, invoca vendetta e crea discordia.
La vicenda di Raffaele Cutolo, un uomo vecchio e malato in carcere da mezzo secolo a cui si nega la scarcerazione per gravi motivi di salute prevista da una legge fascista, la storia di altri vecchi e malati, prima scarcerati e poi reincarcerati per un decreto che sarebbe offensivo del fascismo definire “fascista”, sono la cifra del degrado di un Paese passato dall’essere considerato la “culla del diritto” all’essere divenuto la “tomba del diritto”. Un Paese che, abolita la pena di morte, pratica la pena fino alla morte e la morte per pena.
Oltre ai componenti l’organo dirigente dell’associazione radicale, parteciperanno a questo dialogo personalità che hanno incarnato e dato voce ad un senso della giustizia e della pena improntate ai valori umani universali e rivolte al futuro.
Parole in cui gli effetti benefici del Congresso di Opera continuano a manifestarsi. Nell’ultimo mese, scrittori, editorialisti e perfino tre ex alti magistrati – Giovanni Maria Flick, Gherardo Colombo e Luciano Violante – hanno preso posizione contro l’aberrante logica di un sistema penale che per condannare la violenza e il dolore infligge a sua volta violenza e dolore.

L’ordine del giorno della riunione prevede 4 punti di dibattito:
1) “Non un diritto penale migliore, ma qualcosa di meglio del diritto penale”. Introduce Sergio D’Elia. Oltre a membri del Consiglio Direttivo, sono previsti, tra gli altri, gli interventi di Giovanni Maria Flick, Gherardo Colombo, Luciano Eusebi, Mattia Feltri, Gioacchino Criaco, Gigi Omar Modica, Iuri Maria Prado, Tiziana Maiolo, Livio Ferrari, Giuseppe Morganti.
2) Situazione generale, a partire da Giustizia e Carceri. Dopo l’introduzione di Rita Bernardini e gli interventi dei Presidenti d’Onore Santi Consolo, Tullio Padovani e Andrea Saccucci, sono previsti, tra gli altri, gli interventi di invitati come i Magistrati di Sorveglianza Riccardo De Vito, Giovanna Di Rosa, Fabio Gianfilippi e il Presidente dell’UCPI Giandomenico Caiazza;
a) Cambio ai vertici del DAP; Scarcerazioni e differimenti pena; Decreto Bonafede;
b) Campagne su casi particolari: Domenico Papalia; Avvocati turchi; Studenti iraniani;
c) Ricorsi alla CEDU;
d) Situazione dopo le sentenze Viola e Pavone-Cannizzaro;
e) Stato dell’arte delle class action procedimentale per il rispetto delle misure igienico sanitarie nelle carceri;
3) Campagna iscrizioni 2020 con l’obiettivo dei 2.000 iscritti a Nessuno tocchi Caino.
4) Libro sul Congresso di Opera.

Info: 335 6153305

ISCRIZIONE A NESSUNO TOCCHI CAINO (almeno 100 euro)
             Bollettino postale: intestato a Nessuno tocchi Caino, C/C n. 95530002
             Bonifico bancario: intestato a Nessuno tocchi Caino, IBAN IT22L0832703221000000003012
             PayPal: attraverso il sito nessunotocchicaino.it
             Con carta di credito telefonando al 335 8000577
1.            B. I contributi a Nessuno tocchi Caino sono deducibili dalle tasse in base al D.P.R. 917/86

5x1000 A NESSUNO TOCCHI CAINO
             Firma nel riquadro “Sostegno alle organizzazioni non lucrative, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10 c. 1, lett d, del D. Lgs. N. 460 del 1997 e delle fondazioni nazionali di carattere culturale”
             E riporta il codice fiscale di Nessuno tocchi Caino 96267720587


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

SINGAPORE: MALESE CONDANNATO A MORTE VIA ZOOM PER TRAFFICO DI EROINA Un cittadino malese, che era stato indicato da due corrieri della droga come la mente dietro un traffico di eroina, è stato condannato all'impiccagione a Singapore il 15 maggio 2020.
Punithan Genasan, 37 anni, è la prima persona a Singapore a ricevere la condanna a morte in un’udienza svoltasi a distanza, nel pieno della pandemia di coronavirus.
È stato giudicato colpevole del traffico di almeno 28,5 g di eroina, avendo fatto conoscere nel 2011 i due corrieri, affinché il primo entrasse in auto a Singapore e consegnasse la droga al secondo.
Lasciò Singapore il giorno stesso in cui fece incontrare i due – il malese V. Shanmugam Veloo e il singaporeano Mohd Suief Ismail – per poi essere estradato a Singapore il 21 gennaio 2016, cinque giorni dopo essere stato arrestato in Malesia.
Punithan ha negato qualsiasi legame con i due e ha contestato le loro testimonianze secondo cui erano stati reclutati per trasportare droghe e organizzarne la vendita.
Ha chiamato un amico e sua moglie come testimoni a sostegno della sua tesi.
Tuttavia la sua difesa è stata respinta dal giudice dell’Alta Corte Chan Seng Onn, che ha pronunciato la condanna a morte obbligatoria al termine di un’udienza svolta tramite la piattaforma Zoom.
Il giudice Chan ha affermato che i corrieri hanno fornito resoconti dettagliati e convincenti delle loro relazioni con Punithan. Al contrario, Punithan non è stato in grado di spiegare come i corrieri conoscessero dettagli personali su di lui.
I corrieri sono stati riconosciuti colpevoli nel 2015. Shanmugam, all’epoca 30enne, è stato condannato all'ergastolo e 15 colpi di canna mentre Suief, allora 46enne, è stato condannato a morte.


OREGON (USA): L’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA ANNUNCIA LA CHIUSURA DEL BRACCIO DELLA MORTE L’Amministrazione Penitenziaria dell’Oregon il 15 maggio 2020 ha annunciato la chiusura del braccio della morte, e il trasferimento dei 29 condannati a morte dello stato in “normali” reparti di massima sicurezza.
Negli ultimi 50 anni l’Oregon ha compiuto solo due esecuzioni. Nello stato è in vigore dal 2011 una moratoria governatoriale sulle esecuzioni che la governatrice Kate Brown, 59 anni, bianca, Democratica, appena rieletta per un secondo mandato nel novembre 2018, ha prorogato fino al 2022.
Recentemente il Parlamento ha approvato una limitazione alla pena di morte, riducendo, retroattivamente, da 19 a 4 i reati per i quali è applicabile.
L'eliminazione del braccio della morte riflette la decisione del Dipartimento di iniziare trattamenti personalizzati anche per le persone condannate a morte, e una diminuzione del loro numero. Attualmente, 27 condannati a morte vivono insieme in un reparto del penitenziario di stato di Salem. Saranno trasferiti nelle popolazioni generali e in altri reparti nelle sei carceri di massima sicurezza dello stato.
Altri due detenuti condannati a morte già vivono in altre carceri, tra cui Angela McAnulty, l'unica donna in Oregon con una condanna a morte.
L'Oregon è il sesto stato dell'ultimo anno a cambiare in modo significativo le condizioni di detenzione per i detenuti nel braccio della morte, ma solo il secondo a farlo autonomamente, ossia non costretto da un'azione legale.
Virginia, Carolina del Sud, Oklahoma e Pennsylvania hanno posto fine all’isolamento automatico per i detenuti nel braccio della morte, dando accesso a programmi e diritti precedentemente riservati ai detenuti della popolazione generale, inclusi programmi educativi e professionali, servizi religiosi di gruppo e visite con contatto con familiari. La California ha annunciato la creazione di un programma pilota nel febbraio 2020 per consentire ad alcuni prigionieri condannati a morte di spostarsi dal braccio della morte di San Quentin alla popolazione generale in altre carceri di massima sicurezza che offrono lavoro e altri programmi di riabilitazione.


GEORGIA (USA): JOHNNY LEE GATES LIBERATO DOPO 43 ANNI DI CARCERE Johnny Lee Gates è stato scarcerato in Georgia il 15 maggio 2020, dopo aver trascorso in carcere 43 anni, 25 dei quali nel braccio della morte. Il 13 marzo 2020 la Corte Suprema di Stato aveva respinto 9-0 il ricorso della pubblica accusa, e aveva quindi confermato l’annullamento del verdetto di colpevolezza di Gates, 64 anni, nero.
Il 10 gennaio 2019 il giudice John Allen della Muscogee County aveva annullato il verdetto di colpevolezza di Gates, che era stato condannato a morte nel settembre 1977 (da una giuria tutta bianca) con l’accusa di aver violentato e ucciso, il 30 novembre 1976, Kathrina Wright, 19 anni, bianca.
La condanna a morte venne annullata nel 1992 alla luce del ritardo mentale dell’imputato. Dopo una serie di ricorsi, l’annullamento definitivo della condanna a morte venne deciso nel 2003, e la pena commutata in ergastolo in ragione del basso quoziente intellettivo, 65 punti.
Nel 2019 il giudice Allen aveva annullato il verdetto di colpevolezza che era a monte della condanna accogliendo la tesi della difesa secondo la quale nuovi test del Dna hanno dimostrato che i reperti fisiologici repertati sulla scena del crimine sicuramente non appartengono a Gates. Gli avvocati di Gates infatti avevano localizzato nell’archivio del procuratore distrettuale una cintura per accappatoio e 4 cravatte che erano state usate per legare la vittima, reperti che si riteneva fossero stati distrutti dopo il processo. Considerato che la ricostruzione processuale asseriva che l’omicidio fosse stato compiuto a mani nude, e che il Dna sui reperti non è di Gates, il giudice Allen aveva disposto la ripetizione dell’intero processo, decisione confermata dalla Corte Suprema.
Il 15 maggio 2020 la pubblica accusa ha quindi rinunciato a ripetere il processo, e Gates in cambio ha dovuto accettare un cosiddetto “Alford plea” per le imputazioni di omicidio involontario e rapina. In un “Accordo Alford” l’imputato non ammette la sua colpevolezza, ma riconosce che la pubblica accusa ha elementi sufficienti per processarlo. Sostanzialmente questo tipo di accordo serve alla pubblica accusa per evitare di dover risarcire l’imputato, e l’imputato di solito lo accetta altrimenti la pubblica accusa, con altri processi e altri ricorsi potrebbe rinviare di molto la scarcerazione. In cambio dell’accordo Gates è stato condannato a 40 anni, ma avendone già scontati 43 oggi è stato scarcerato. Durante il processo originario, nel 1977, Gates aveva confessato, ma in seguito i suoi avvocati sostennero che si era trattato di una confessione forzata. Negli ultimi anni Gates è stato assistito dal Georgia Innocence Project e dal Southern Center for Human Rights.
 


TAIWAN: GIUDICATO INNOCENTE DOPO 19 ANNI NEL BRACCIO DELLA MORTE La sezione di Tainan dell’Alta Corte il 15 maggio 2020 ha annullato la condanna a morte per omicidio e stupro che era stata emessa nei confronti di Hsieh Chih-hung, sulla base dei nuovi elementi presentati dall'Ufficio del Procuratore di Taiwan dopo la riapertura delle indagini.
Hsieh era stato accusato di essere complice di Kuo Chun-wei negli omicidi di una ragazza soprannominata Chen, 18 anni, e di un uomo soprannominato Chang, 68 anni, commessi il 24 giugno 2000.
Dopo essere stati giudicati colpevoli per la prima volta nell'ottobre 2001, Hsieh e Kuo hanno visto le loro condanne a morte confermate in sette successivi processi, durante i quali Hsieh si è sempre proclamato innocente sostenendo che la sua confessione fosse stata estorta mediante tortura.
Nel settembre 2018, la Procura di Taiwan, citando nuovi elementi a sostegno dell'innocenza di Hsieh, ha presentato richiesta di un nuovo processo.
L'Alta Corte il 14 marzo dell'anno scorso ha ammesso la petizione e ha ordinato la sospensione temporanea della sentenza capitale di Hsieh.
La Corte in seguito ha disposto il rilascio di Hsieh dal Centro di Detenzione di Tainan, dove l’uomo era detenuto dal 2001, e ha iniziato a trattare il nuovo caso presentato dai pubblici ministeri, prima di emettere il verdetto il 15 maggio.
Il verdetto afferma che, poiché la polizia non ha registrato nessuna delle sessioni di interrogatorio di Hsieh né può fornire materiale di conferma a sufficienza, l'interrogatorio ha violato il codice di procedura penale.
La confessione di Hsieh non può quindi essere utilizzata come prova, ha stabilito la Corte.
Kuo aveva accusato Hsieh di essere suo complice e aveva superato i test del poligrafo (macchina della verità), tuttavia la Corte ha affermato che i test forniscono indicazioni sulla credibilità di Kuo e non costituiscono prova.
Dato che a Kuo è stato diagnosticato un disturbo antisociale della personalità, la Corte ha respinto i risultati del poligrafo.
Il medico che svolse l’autopsia sui corpi delle vittime trovò ferite di varia profondità facendo ritenere possibile la presenza di un secondo omicida, tuttavia per la Corte è ragionevole pensare che Kuo abbia commesso entrambi gli omicidi.
In conclusione, l’Alta Corte ha giudicato Hsieh innocente.

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