Enews 640, venerdì 29 maggio 2020
Buon fine
settimana a tutti!Vado veloce oggi.
1. Le terapie intensive da oggi sono sotto quota 500. Quando per primo ho chiesto di riaprire perché era evidente che l’ondata di piena stava passando, qualcuno ha seminato il panico evocando il rischio di 151mila terapie intensive. La verità è che il Paese ripartirà solo da atti di coraggio. Dobbiamo restituire fiducia alle persone. Perché un Paese che vive di paura, muore. E noi vogliamo che l’Italia Viva.
2. E il calcio che riparte è un simbolo importante. Ringrazio i parlamentari di Italia Viva Luciano Nobili e Daniela Sbrollini che sono stati i primi a chiedere questa svolta (vi ricordate le polemiche dopo questa intervista?). Ma voglio ringraziare in modo molto sincero anche il ministro Spadafora per aver accolto le nostre critiche e i nostri suggerimenti. Viva lo sport, che vinca il migliore (se poi vince la Fiorentina va bene lo stesso). Ovviamente, mi rimane l’amaro in bocca perché la proposta che avevamo fatto non partiva dalla riapertura della serie A ma dalle scuole. Che sono più importanti di qualsiasi altra cosa. Sulle scuole non ce l’abbiamo fatta ma continueremo a combattere perché la questione educativa è la più importante di tutte.
3. La Commissione Europea ha fatto un passo importante con la proposta del Recovery Fund da 750 miliardi di euro. Immagino la disperazione dei populisti sovranisti nazionalisti rimasti senza parole dalla presentazione di questo progetto che sarebbe molto utile all’Italia. La pandemia è stata una tragedia immane, ma noi abbiamo il dovere trasformarla in un insegnamento per il futuro. Oggi possiamo fare cose che un anno fa sembravano impossibili. E allora cambiamo schema, utilizziamo il post-coronavirus come una molla per recuperare energia e fiducia. E torniamo a correre.
Questo è anche il concetto chiave del libro "LA MOSSA DEL CAVALLO". Anzi, questa è "La mossa del cavallo". Perché tutti fanno l’elenco dei problemi della pandemia, che ci sono e che sono enormi. Ma la vera svolta sarà quando proveremo a cogliere le opportunità che si creano. Nel libro elenco tante idee, molte delle quali apriranno discussioni e dibattiti (strano!). Ma penso che questo sia far politica: avere delle idee, non solo seguire degli slogan. E la politica è il vero vaccino che serve contro l’epidemia del populismo.
Sul libro:
- sarà in libreria da giovedì 4 giugno;
- chi vuole lo trova qui su Amazon già adesso;
- chi vuole una copia firmata la trova qui su IBS;
Le presentazioni saranno più complicate almeno all’inizio. Tuttavia:
· mercoledì 3 giugno faremo una diretta Facebook di presentazione;
· giovedì 4 giugno conferenza stampa a Roma;
· venerdì 5 giugno conferenza stampa a Firenze;
· sabato 6 giugno sarò ospite di Massimo Gramellini;
· domenica 7 giugno sarò ospite di Massimo Giletti.
Dalla settimana dopo partiranno delle presentazioni speciali:
- Su Zoom, per chi ha letto il libro, faremo delle presentazioni solo rispondendo alle domande dei lettori. Nei prossimi giorni vi diremo come.
- Cercheremo di girare virtualmente o fisicamente in tutte le province facendo iniziative di lancio del libro ma più legate al singolo territorio.
- Dal 15 giugno pare che potremo girare con maggiore libertà e faremo molte presentazioni rispettando le norme, anche in comuni più piccoli possibilmente all’aperto.
Per chi è interessato alle mie uscite mediatiche invece qui trovate una intervista a "la Repubblica" dove discutiamo della incredibile polemica su Salvini e di un paio di questioni industriali per me molto importanti (Atlantia e Telecom).
Pensierino della sera. C’è un sindaco bravissimo, a Ercolano. Si chiama Ciro Buonajuto. È un avvocato, ha una quarantina d’anni, ha una grande passione politica ed è in prima fila da sempre contro la camorra, anche per ragioni personali dopo che la criminalità organizzata ha ucciso suo zio quando ancora lui era piccolo. L’ho conosciuto alla Leopolda, straordinario vivaio di persone di qualità. Ho camminato con lui in strade dritte e in sentieri tortuosi. Una sera di qualche anno fa, da sindaco, mi presenta un suo amico che si chiama Raffaele Cantone. Ciro intanto cresce, diventa sindaco, cambia la sua città, investendo in legalità contro la camorra, investendo in cultura contro la rassegnazione. Gli chiedo se vuole venire a Roma ma lui mi dice che prima deve finire il lavoro a Ercolano. E proprio qualche settimana prima della fine della legislatura, il PD di Ercolano decide di firmargli una mozione di sfiducia insieme a Fratelli d’Italia. La sua colpa? Semplice. Ciro va punito perché ha aderito a Italia Viva. Trovo questa storia una storia incredibile, assurda, triste. C’è un sindaco che combatte contro la camorra e lo lasci solo perché crede in Italia Viva? Vorrei che Ciro, la sua famiglia, i suoi collaboratori sentissero l’abbraccio di tutto il popolo delle enews. E più in generale delle persone per bene che pensano che la lotta alla camorra e il giudizio sul buon governo vengano prima del colore politico o dell’adesione a un singolo partito. Forza Ciro, siamo con te!
Un sorriso,
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