giovedì 14 maggio 2020

Enews 636, giovedì 14 maggio 2020   

Buongiorno a tutti.
Avevamo detto settimane fa: bisogna organizzarsi per ripartire subito.
Oggi si capisce che chiedere di prepararsi per tempo non era un atto di irresponsabilità ma di responsabilità.
Chi si è attrezzato per tempo perderà meno posti di lavoro di noi.
E questa cosa mi scoppia in testa. Mi raccomando: bisogna correre, correre, correre.

eNews per punti molto schematici:

1. L’emergenza sanitaria è finita. Speriamo sia finita per sempre, sicuramente è finita per adesso. Terapie intensive sotto quota 800 a fronte di diecimila posti: basta questo numero per capirlo, a dispetto di tutti coloro che giocano la carta della paura. Bisogna stare attenti, certo. Ma bisogna ripartire. L’emergenza sanitaria è finita, ma è iniziata quella economica. La produzione industriale italiana crolla del 28% a marzo, il PIL del 15%, nel primo semestre. Numeri devastanti e, purtroppo, peggiori del resto d'Europa, come ha rilevato oggi Marco Fortis su "il Foglio".

2. Ieri è stato approvato il Decreto Rilancio. Ci sono 55 miliardi da spendere bene. E bisogna farlo sapendo che stiamo indebitando in modo significativo le nuove generazioni. Non bisogna sprecare nemmeno un centesimo. E neanche un secondo: la burocrazia va messa in quarantena. Noi siamo felici per alcuni interventi, a cominciare dall’Irap, frutto dell’impegno di Italia Viva. Ma il punto adesso è correre, correre, correre.

3. E per questo bisogna ripartire. Anche perché Austria, Francia, Germania e Svizzera riapriranno le frontiere tra i loro Stati. Noi ancora non abbiamo riaperto tra singole regioni. Questo elemento sarà devastante non solo per il turismo ma per tutta l’economia: bisogna riaprire la circolazione tra regioni con una gestione intelligente dell’eventuale seconda ondata. Ma la regola è sempre la stessa: non vogliamo morire di Covid, non vogliamo morire di fame.

4. Quello che serve davvero adesso è una visione per i prossimi dieci anni. Perché il danno devastante del Coronavirus può essere occasione di rilancio se ci raccontiamo come vogliamo cambiare e dove vogliamo andare, non solo quali mosse fare durante l’emergenza. Serve una politica industriale non solo la cassa integrazione. Serve una visione non solo un sussidio.

5. Per questo, il Piano Shock è per noi il punto chiave anche per capire come lavorare insieme a una maggioranza con la quale abbiamo molti elementi di divisione. Italia Viva ha incontrato il Premier Conte e gli ha consegnato il nostro messaggio per il futuro. Nelle prossime ore, capiremo dal Presidente del Consiglio se, sui punti che abbiamo posto, possiamo camminare insieme. Sbloccare i cantieri per evitare la distruzione di altri posti di lavoro è la priorità, per noi.

6. Sulla questione immigrazione, Teresa Bellanova ha fatto una battaglia coraggiosa e difficile da far passare. Ha dimostrato una volta di più di cosa sono capaci le donne e gli uomini di Italia Viva che portano avanti fino in fondo le battaglie in cui credono. Grazie Teresa!

7. Silvia Romano. Penso che si debbano tenere più basse possibili le discussioni e le polemiche. Lo penso per molti motivi, anche di rilievo internazionale. Una ragazza italiana adesso è a casa: bene, lasciamo che torni a vivere. Punto. La parola d’ordine in casi come questo è: zero visibilità.

8. Mercoledì si discute in Aula la mozione di sfiducia al Ministro Bonafede. Come ha sottolineato Lucia Annibali nel suo intervento in Aula, se Di Matteo avesse fatto certe accuse a uno dei nostri, oggi i Cinque Stelle ne chiederebbero le dimissioni con manifestazioni di piazza. Ma noi siamo diversi. Noi vogliamo ascoltare il Ministro e poi decideremo anche alla luce delle conclusioni del lavoro sui contenuti in corso in questi giorni.

9. Ieri Daniela Sbrollini e Luciano Nobili hanno chiesto al Ministro dello Sport di far ripartire il campionato di calcio. Per tutti quelli che dicono: "non è una priorità", ricordo che il calcio finanzia larga parte dello sport italiano. E in molti altri Paesi hanno già ripreso. E se uno ha il Coronavirus? Semplice. Se ha il Coronavirus, lascia il ritiro e va in quarantena. Ma la squadra gioca e il contagiato risulta tra gli infortunati. Bloccare tutta la squadra in caso di positività di un singolo è assurdo. Noi combatteremo perché il calcio riparta. Basta snobismi, dal calcio dipendono molti posti di lavoro, passioni, interessi.

10. Ho finalmente terminato di scrivere “La mossa del cavallo”. Uscirà nei primi giorni di giugno. Potete prenotarlo qui. Poi studieremo le modalità per i tour virtuali e fisici che partiranno a giugno. Il senso del ragionamento è chiaro: il mondo è stato investito da uno tsunami. I più bravi e veloci a rialzarsi guideranno il prossimo decennio. Vorrei che l’Italia fosse nel gruppo di testa e spiego come per me si può fare. Tutto qui.



Chi volesse dare una mano a Italia Viva (che da oggi accoglie il 31° deputato, l’onorevole palermitano Scoma, benvenuto Francesco!) può farlo non solo utilizzando questo link, ma anche con l’apposizione della scelta sul 2x1000, tramite il codice C46. Non vi costa un centesimo e per noi è molto importante. Basta segnalarlo al CAF o al commercialista! Grazie a chi potrà aiutarci!



Un sorriso,
P.S. Pare che si stia per abolire l’autocertificazione. Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo contro la burocrazia. Ora lo posso dire: trovo il balletto delle diverse autocertificazioni la cosa più assurda di questa quarantena. Se davvero sarà superata, significa che stiamo gradualmente tornando normali. Gradualmente.





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