sabato 9 marzo 2019


         NESSUNO      TOCCHI       CAINO          
         NO    ALLA      PENA        DI      MORTE 



1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : TEXAS (USA): ALFRED DEWAYNE BROWN DICHIARATO INNOCENTE 2.  NEWS FLASH: TEXAS (USA): BILLIE WAYNE COBLE GIUSTIZIATO 3.  NEWS FLASH: INDIA: CORTE SUPREMA COMMUTA CONDANNA CAPITALE 4.  NEWS FLASH: GUYANA: CONDANNA A MORTE PER OMICIDIO 5.  NEWS FLASH: MALESIA: GLI AVVOCATI CHIEDONO AL GOVERNO DI ABOLIRE LA PENA DI MORTE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


TEXAS (USA): ALFRED DEWAYNE BROWN DICHIARATO INNOCENTE La pubblica accusa, nella persona della procuratrice distrettuale della Harris County Kim Ogg, il 1° marzo 2019 ha formalmente dichiarato che Alfred Dewayne Brown è innocente.

Brown, oggi 37 anni, nero, era stato condannato a morte nella Harris County il 25 ottobre 2005 con l’accusa di aver partecipato ad una rapina nel corso della quale, il 3 aprile 2003, erano rimaste uccise 2 persone, il poliziotto Charles R. Clark, 45 anni, e la commessa di un negozio, Alfredia Jones, 27 anni.
All’epoca del processo Brown sosteneva di essere stato a casa con la fidanzata, e di aver fatto una telefonata. Il tabulato di questa telefonata è stato ritrovato solo nel 2013, a casa di un detective della squadra omicidi che si preparava a traslocare. Dopo il ritrovamento del tabulato lo stesso giudice che aveva condannato Brown aveva sollecitato la corte d’appello a rivedere rapidamente il caso, e l’allora procuratrice della Harris County, Devon Anderson, aveva dato parere favorevole.
Il 5 novembre 2014 la Corte d’appello di stato aveva annullato il verdetto di colpevolezza di Brown, riconoscendo che si trattava di quello che in gergo si chiama “Brady case”, ossia il comportamento omissivo da parte della pubblica accusa che secondo la legge dovrebbe passare alla difesa anche le eventuali notizie positive riscontrate durante l’indagine. La procuratrice distrettuale Anderson, attenuando le responsabilità del suo predecessore Dan Rizzo, e definendone il comportamento omissivo “un errore, non un atto intenzionale, l’8 giugno 2015 aveva formalizzato la sua decisione di non tentare di riprocessare Brown. In quell’occasione aveva dichiarato: “Abbiamo reinterrogato tutti i testimoni, abbiamo ricontrollato tutte le prove, e siamo giunti alla conclusione che non abbiamo elementi sufficienti per sostenere la colpevolezza di Brown oltre il ragionevole dubbio. Quindi, come prevede la legge, ritiro le accuse contro il signor Brown e ne chiedo la scarcerazione    .
Poche ore dopo, dopo 12 anni di carcere, 10 dei quali nel braccio della morte, Brown era stato scarcerato. Il ritiro delle imputazioni però, per la legge del Texas, equivale in un certo senso ad una assoluzione per insufficienza di prove, e non da diritto al risarcimento da parte dello stato, che è di 80.000 dollari per ogni anno di ingiusta detenzione. Nel suo percorso per ottenere la revisione del processo Brown era stato aiutato da Anthony Graves, anche lui scarcerato dal braccio della morte del Texas (dopo 18 anni) qualche anno prima. Graves ha aiutato Brown a ricontattare la ex fidanzata per verificare i tempi dell’alibi di cui la pubblica accusa sosteneva non esistessero riscontri, ed ha sensibilizzato i cronisti del Houston Chronicle. Il 10 giugno 2015 il Death Penalty Information Center aveva aggiunto Brown, con il n° 154, alla sua lista degli “esonerati” dal braccio della morte. Dal comunicato del DPIC si apprendevano ulteriori dettagli sul caso. Come è noto, Brown
  venne accusato di due omicidi compiuti nel corso di una rapina. Contro di lui non esistevano prove fisiche, ma solo alcune testimonianze indirette, più la testimonianza di uno dei due uomini accusati, in concorso con Brown, degli omicidi. Brown non aveva un alibi preciso, ma disse che all’ora degli omicidi era in casa della fidanzata, e ricordava di aver fatto una telefonata. I tabulati di quella telefonata non vennero mai acquisiti al processo. I difensori di Brown continuarono a cercare il tabulato anche dopo la condanna, e lo trovarono nel 2013 a casa di un poliziotto, che disse di averlo ritrovato mentre preparava un trasloco. Un ruolo importante ha avuto anche la giornalista Lisa Falkenberg, che anche per gli articoli scritti sul caso Brown nel 2015 ha vinto il Premio Pulitzer. La Falkenberg è riuscita a raccogliere testimonianze sul fatto che l’allora fidanzata di Brown, Sharonda Simon, avesse subito interrogatori chiaramente volti ad intimidirla, comprendenti minacce d  i imputazione per falsa testimonianza, fino all’averla arrestate per 7 settimane fino a quando la donna non rinunciò a difendere Brown. Sharonda Simon aveva in seguito ritrattato la vecchia testimonianza che era stata usata per smentire l’alibi di Brown, ed in una nuova testimonianza scritta e giurata aveva confermato la versione di Brown. Dal 2007 i difensori di Brown sostengono di avere le prove che il reato è stato commesso da un altro uomo, con precedenti per rapina, e collegamenti con gli altri due imputati.
I difensori di Brown nel 2008 avevano chiesto che il Dna della persona da loro indicata venisse comparato con quello trovato sulla scena del crimine, ma la richiesta venne negata. Come in tutti i casi in cui la vittima è un agente di polizia, forte è stata la pressione delle associazioni di categoria. Sia al momento della scarcerazione che oggi, alcuni alti dirigenti di polizia hanno espresso il loro disappunto.
Oggi il presidente del sindacato di polizia, Joe Gamaldi, si è detto convinto che l’analisi della telefonata addotta come prova a discarico in realtà confermerebbe e anzi rafforzerebbe l’ipotesi della colpevolezza di Graves, e ha ipotizzato di chiedere la riapertura del caso.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

TEXAS (USA): BILLIE WAYNE COBLE GIUSTIZIATO Billie Wayne Coble, 70 anni, bianco, è stato giustiziato il 28 febbraio 2019.
Reduce del Vietnam, con una diagnosi di stress post traumatico, era stato condannato a morte nel 1990 nella McLennan County con l’accusa di aver ucciso, nell’agosto 1989, i parenti della ex moglie, i genitori Robert e Zelda Vicha, e il fratello, il sergente di polizia Bobby Vicha.
La condanna venne annullata il 14 agosto 2007 dalla Corte d’Appello del 5° Circuito per inadeguate istruzioni fornite alla giuria popolare su come valutare eventuali attenuanti. Una nuova giuria popolare il 4 settembre 2008 emise ancora una condanna a morte.
Coble diventa il 2° detenuto giustiziato quest’anno in Texas, il 560° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 3° detenuto giustiziato quest’anno negli Usa, e il n° 1.493 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.


INDIA: CORTE SUPREMA COMMUTA CONDANNA CAPITALE La Corte Suprema indiana ha commutato in ergastolo la pena di morte emessa contro un uomo per aver ucciso un bambino, dopo che nelle sue poesie ha mostrato di aver realizzato il suo errore e di voler cambiare, ha riferito l’agenzia PTI il 3 marzo 2019.
Un collegio guidato dal giudice A K Sikri ha osservato che Dnyaneshwar Suresh Borkar aveva 22 anni quando ha commesso il crimine e che mentre era in prigione ha cercato di "unirsi alla società" e diventare un "uomo civilizzato".
Il panel, comprendente anche i giudici S Abdul Nazeer e M R Shah, ha detto che Borkar è stato incarcerato per 18 anni e che la sua condotta ha dimostrato che potrebbe essere riformato e riabilitato.
Ha rilevato diverse circostanze attenuanti a favore del detenuto e che "dalle poesie, scritte da lui in prigione, sembra che abbia realizzato il suo errore che è stato commesso da lui nel momento in cui era giovane e che è disposto a cambiare".
Borkar si era rivolto alla Corte Suprema contestando la sentenza del maggio 2006 dell'Alta Corte di Bombay che aveva confermato la pena di morte che gli era stata assegnata da un tribunale di Pune per aver ucciso un minorenne.


GUYANA: CONDANNA A MORTE PER OMICIDIO
Kenrick Lyte di Good Intent, Lower Pomeroon River, nella Regione Due (Pomeroon-Supenaam) è stato condannato a morte in Guyana il 27 febbraio 2019 per omicidio. E’ stato riconosciuto colpevole da una giuria di 12 membri dell’Alta Corte di Suddie, Essequibo Coast.
Il 43enne era stato accusato nel 2014 dell'omicidio del 72enne Osmond Fiedtkou.
L'accusa ha sostenuto che l'incidente sia avvenuto a Groete Creek, Essequibo River, tra il 9 e il 13 luglio 2014. Secondo l'accusa, Lyte e il pensionato erano soli in una barca quando scoppiò una lite sui soldi dovuti alla vittima dall’imputato. Lyte avrebbe preso un fucile che era dentro la barca e sparato al petto del pensionato, poi gettò via l’arma e affondò la barca.
Il giudice presiedente Sandil Kisoon ha emesso la condanna a morte dopo aver sottolineato che l'imputato ha privato un anziano signore della sua vita.


MALESIA: GLI AVVOCATI CHIEDONO AL GOVERNO DI ABOLIRE LA PENA DI MORTE L’Ordine degli Avvocati malese il 5 marzo 2019 ha chiesto al governo del partito Pakatan Harapan di mantenere la sua promessa e abolire la pena di morte nella prossima seduta del Parlamento.
Il presidente dell’Ordine George Varughese in una dichiarazione ha esortato ad abolire una volta per tutte la pena capitale, definendo la decisione di rimuovere la punizione come corretta e molto attesa.
"Questo andrebbe in tandem con i progressi che abbiamo fatto per diventare una 'nuova Malesia' che ora si attiene alla Costituzione Federale e sostiene lo Stato di diritto, come è stato ripetutamente affermato dal Primo Ministro", ha detto.
La decisione di abolire la pena capitale è stata annunciata nell'ottobre dello scorso anno dal ministro nel dipartimento del primo ministro Datuk Liew Vui Keong.
La legge di abrogazione della pena di morte doveva essere presentata durante l'ultima seduta del Parlamento, ma i tempi previsti non sono stati rispettati.

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