sabato 23 marzo 2019

       NESSUNO     TOCCHI       CAINO             
       NO    ALLA     PENA      DI      MORTE     


1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : BIELORUSSIA: ORDINE DI ESPULSIONE PER IRANIANO CHE RISCHIA CONDANNA A MORTE 2.  NEWS FLASH: IRAQ: BELGA CONDANNATO A MORTE PER TERRORISMO 3.  NEWS FLASH: TAIWAN: IL BRITISH OFFICE TAIPEI CHIEDE DI ABOLIRE LA PENA CAPITALE 4.  NEWS FLASH: CAMBOGIA: PRIMO MINISTRO VUOLE LA PENA DI MORTE PER GLI STUPRATORI DI BAMBINI 5.  NEWS FLASH: BANGLADESH: 15 CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO NEL 2008 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


BIELORUSSIA: ORDINE DI ESPULSIONE PER IRANIANO CHE RISCHIA CONDANNA A MORTE Le autorità bielorusse il 15 marzo 2019 hanno ordinato l'espulsione di un iraniano che si è convertito al cristianesimo ed è ricercato da Teheran per apostasia e omicidio, nonostante gli avvertimenti delle organizzazioni internazionali per i diritti umani sul rischio di tortura e condanna a morte se l’uomo venisse rimandato indietro.

La salute di Mehrdad Jamshidian sta peggiorando dopo che ha avuto un infarto a luglio ed è stato riportato in un centro detentivo dopo aver trascorso solo tre giorni in un ospedale bielorusso.
Jamshidian è emigrato in Bielorussia nel 1993 ed è sposato con una donna bielorussa con cui ha tre figli.
Jamshidian è privo di status legale da quando il suo passaporto iraniano è scaduto nel 2016, e non ha fatto domanda per uno nuovo a causa dei "fondati timori di persecuzione in Iran", secondo Amnesty International.
Le sue molteplici richieste di asilo e protezione sono state tutte respinte dalle autorità bielorusse dal 2013 e, senza un nuovo passaporto, non ha potuto richiedere la residenza nel Paese.
Il Dipartimento bielorusso per la cittadinanza e le migrazioni il 15 marzo ha emesso l'ordine di deportare Jamshidian, che è stato tenuto in carcere negli ultimi nove mesi.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

IRAQ: BELGA CONDANNATO A MORTE PER TERRORISMO Un tribunale iracheno ha condannato all’impiccagione un cittadino belga il 18 marzo 2019 per appartenenza allo Stato Islamico.
Il tribunale penale centrale di Baghdad ha condannato a morte il belga Bilal al-Marchohi, 23 anni, per appartenenza e per aver condotto operazioni per conto dello Stato Islamico (IS).
Durante il processo, il giudice ha letto alcune parti della confessione firmata da Marchohi e ha mostrato un video e fotografie che dimostrerebbero la sua appartenenza a IS.
Le immagini su un telefono trovato in suo possesso al momento dell’arresto mostrerebbero Marchohi che porta un’arma e fa un gesto della mano insieme ai miliziani.
Marchohi ha respinto tutte le accuse contro di lui in tribunale, negando di essere mai stato un membro di IS.
"Non dovrei essere processato in Iraq. Dovrei essere processato in Belgio. Sono un cittadino belga." ha detto Marchohi.


TAIWAN: IL BRITISH OFFICE TAIPEI CHIEDE DI ABOLIRE LA PENA CAPITALE Il British Office Taipei, che mantiene e sviluppa le relazioni tra il Regno Unito e Taiwan, il 18 marzo 2019 ha invitato Taiwan ad abolire la pena di morte sulla base del rispetto dei diritti umani.
La pena di morte non dovrebbe esistere in una società democratica in cui i diritti umani siano rispettati, secondo il Rappresentante del Regno Unito a Taiwan, Catherine Nettleton.
Intervenendo in una conferenza stampa a Taipei sui Rapporti "Pro o Contro l'abolizione della pena di morte: evidenze da Taiwan" e "Condanne non sicure nei casi capitali a Taiwan", presentati il 17 marzo, Nettleton ha detto che nella mente degli inglesi, "la pena di morte "non è più un'opzione.”
I Rapporti sono stati redatti congiuntamente dal Death Penalty Project (DPP) con sede a Londra e dall'Alleanza di Taiwan per la Fine della Pena di Morte (TAEDP), che hanno espresso preoccupazioni sull'amministrazione della giustizia penale a Taiwan.
I Rapporti hanno inoltre evidenziato che la pena di morte può essere applicata in modo improprio, con il conseguente rischio di condanne non sicure o ingiuste.
Saul Lehrfreund, direttore esecutivo del DPP, ha dichiarato che i Rapporti sono stati redatti per "stimolare una discussione più informata sfidando le precedenti percezioni sull'opinione pubblica taiwanese riguardo questo argomento, e si spera che rimuovano uno dei principali ostacoli al progresso verso l'obiettivo dell’abolizione."
Il Rapporto sul favore o contrerietà dei taiwanesi alla pena di morte si basa su un sondaggio con 2.039 interviste faccia a faccia, secondo cui oltre l'80% degli intervistati rimane contrario all'abolizione della pena di morte, in linea con le indagini precedenti a Taiwan.
Sulla questione dell'abolizione della pena capitale e della sua sostituzione con l'ergastolo senza condizionale, c'è stato più sostegno, anche se i risultati dipendono dal momento in cui è stata posta la domanda nella lunga indagine di oltre 100 domande.
Tra gli intervistati che hanno risposto alla domanda all'inizio dell'indagine, solo il 34% ha sostenuto la sostituzione della pena di morte con l'ergastolo senza condizionale, contro il 63% di contrari.
Ma quando la domanda è stata posta alla fine del sondaggio dopo che molte altre domande hanno portato gli intervistati a riflettere sulla questione e a valutarne le complessità, l'opposizione all'abolizione della pena di morte è leggermente diminuita.
In quel caso, quasi la metà (il 48% contro il 49%) sosteneva l'idea dell'ergastolo senza condizionale al posto della pena di morte.


CAMBOGIA: PRIMO MINISTRO VUOLE LA PENA DI MORTE PER GLI STUPRATORI DI BAMBINI Il primo ministro cambogiano Hun Sen ha detto il 10 marzo 2019 che vuole una modifica della Costituzione per consentire la condanna a morte degli stupratori di bambini.
"Voglio un'iniziativa per modificare la Costituzione in modo da consentire la condanna a morte per chiunque violenti i minorenni, come un padre che stupra i suoi figli, un nonno che violenta i suoi nipoti, o uno zio che stupra le sue nipoti", ha detto Hun Sen.
Il Primo ministro ha precisato che non invierà direttamente la richiesta all'Assemblea Nazionale o al Re Norodom Sihamoni, piuttosto vuole un referendum popolare.
La Cambogia ha abolito la pena di morte nel 1989.


BANGLADESH: 15 CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO NEL 2008 Quindici persone il 20 marzo 2019 sono state condannate all’impiccagione per aver ucciso il businessman dell’abbigliamento Nazrul a Dohar 10 anni fa.
Il giudice Pradip Kumar Roy di Dhaka ha pronunciato la sentenza in un’affollata aula di tribunale.
I condannati a morte sono Siraj alias Sheru Karigor, Minhaj alias Minu, Md Khalil Karigor, Shajahan Karigor, Md Didar, Md Ershad, Kalu alias Kuti Karigor, Azahar Karigor, Miaz Uddin, Mojammel alias Suja, Abdul Jalil Karigor, Md Jalal, Md Billal, Md Ibrahim e Md Abdul Latif.
Secondo l'accusa, il gruppo di malfattori guidati da Siraj attaccò Nazrul, sua moglie e sua madre per una disputa su un terreno, la mattina del 3 aprile 2008 a Dohar.
Più tardi Nazrul morì in ospedale per le ferite riportate.

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