Vendita di armi
in Yemen: ora tocca all'Italia
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Un cumulo di
macerie. Quasi quattro anni di
conflitto hanno totalmente devastato
lo Yemen.
I raid aerei
della coalizione
guidata dall'Arabia Saudita hanno colpito
indiscriminatamente scuole,
ospedali,
moschee.
Sono quasi
17.000 i civili feriti o uccisi. Milioni di persone
sono a rischio carestia.
Nel 2018,
grazie alle nostre pressioni sui governi di tutto il mondo, siamo
riusciti a fermare la vendita di armi destinate
al conflitto in Yemen provenienti da Danimarca, Finlandia,
Norvegia
e Olanda.
Anche l'Italia,
vendendo bombe
prodotte in Sardegna e destinate all'Arabia Saudita,
si sta rendendo complice
delle violazioni dei diritti umani compiute in
Yemen. È
arrivato il momento di dire BASTA.
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Armi prodotte in
Italia utilizzate nel conflitto in Yemen: le prove
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Alle 3:00
dell'8 ottobre 2016, un raid
aereo condotto verosimilmente dalla coalizione militare
guidata dall'Arabia Saudita ha colpito il villaggio di Deir
Al-Hajari, situato nello Yemen nord-occidentale.
L’attacco ha ucciso
una famiglia di sei persone, tra cui una madre incinta e
quattro bambini. Sul luogo dell’attacco sono stati
rinvenuti dei resti
di bombe e un anello di sospensione prodotti da RWM Italia S.p.A.,
società controllata dal produttore tedesco di armi Rheinmetall AG.
Sosteniamo l'azione
legale condotta dalla Rete disarmo che ha presentato
un esposto alla
Procura della Repubblica italiana di Roma. L'Italia
deve interrompere immediatamente gli scambi di armi con l'Arabia
Saudita.
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La conferma
dell’utilizzo delle bombe
italiane nel conflitto in Yemen
arriva anche dal “Rapporto
finale del gruppo di esperti sullo Yemen”, trasmesso il
27 gennaio 2017 al Presidente del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite. Alcune organizzazioni specializzate, riportano la
possibilità concreta di almeno
sei invii di carichi di bombe dall’Italia verso l'Arabia Saudita.
Guido, aiutaci a fermare le complicità italiane nel conflitto in
Yemen.
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La legge italiana 185 del
1990 afferma che le esportazioni di armamenti
sono vietate
anche ai Paesi
in stato di conflitto armato e la cui politica
contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione della
Repubblica. Il Parlamento italiano non può continuare ad essere
responsabile dei crimini
di guerra commessi in Yemen.
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