Abbiamo iniziato questo 2019 con la speranza che molte
cose finissero e non continuassero. Purtroppo però le guerre continuano;
come in Siria
dove 9 anni di
conflitto durissimo hanno tolto la vita a migliaia di
bambini, oppure in Yemen
dove da 4 anni la guerra uccide i
civili: migliaia di vittime, 6.500 bambini.
A pagarne il prezzo più alto sono sempre i bambini.
Indifesi, spesso soli, privati della loro infanzia. È in questo contesto,
dove spesso prevale l’odio e l’indifferenza, dove le guerre diventano
“guerre dimenticate”, che la forza di ognuno di noi può fare la
differenza.
Un esempio è Adel,
dottore in un
campo per sfollati in Yemen. Adel ha scelto questo lavoro
per vocazione, per stare dalla parte dei più indifesi e salvarne la vita
a quanti più possibile.
Noi possiamo fare la differenza anche da qui. Abbiamo
chiesto a tutti voi di firmare
la petizione per chiedere lo stop alla vendita di armi in
Yemen. Siamo già a più di 66.000 firme!
Non solo guerre. Purtroppo in questi giorni un altro tipo
di emergenza è scoppiata. In Mozambico
e in Malawi si
è abbattuto il ciclone
Idai e il tempo lì si è fermato.
Come per la piccola Ana e la sua famiglia che hanno visto
la loro casa spazzata via dalla forza dell’uragano. Ora vivono in un
campo di accoglienza. Non gli è rimasto nulla. Da un giorno all’altro si
sono ritrovati così, a ripartire da zero.
Siamo intervenuti subito con 51 tonnellate di generi di prima
necessità tramite un aereo cargo.
Machiel Pouw, responsabile dell’intervento in Mozambico, è
sul campo per organizzare l’intervento di emergenza. Ci racconta: “È
difficilissimo riuscire a raggiungere le comunità che sono rimaste
isolate a causa del ciclone, ma stiamo lavorando senza sosta per fare in
modo che tutti i bambini e le loro famiglie ricevano gli aiuti necessari,
e stiamo già trasportando i primi aiuti a Beira”.
Grazie al sostegno dei donatori in Italia e negli
altri paesi siamo
riusciti a intervenire tempestivamente con gli aiuti, ma
siamo solo all’inizio. Tutti in Mozambico cercano di fare ogni sforzo per
salvare le vite in pericolo, ma c’è bisogno di più risorse per poter
raggiungere i tantissimi bambini e famiglie il cui futuro è a rischio.
Intervenire tempestivamente durante le emergenze fa la
differenza: aiutaci
ad essere sempre pronti a farlo.
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