martedì 5 dicembre 2017

L’inaugurazione del più grande organo Mascioni al mondo
Il processo di restauro e ampliamento del grande organo del Duomo di Firenze è in fase di conclusione. L’8 dicembre, in Cattedrale, il concerto di inaugurazione sulle note di Mozart, Liszt, Gigout e Poulenc.

Non è semplice riuscire a comprendere fino in fondo la complessità strutturale che è alla base di un organo, ancor di più se l’organo in questione si compone di più parti: come un organismo unico con i propri arti.  il caso dell’organo della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, costruito dalla storica azienda italiana Mascioni, dominus nostrano nella progettazione, sviluppo, intonazione e restauro di questi particolari strumenti fin dalla sua fondazione nel 1829: un’eccellenza di questo settore.
Il grande organo, suddiviso in sei corpi sonori, è oggi tornato nella sua piena funzionalità dopo profondi interventi di restauro e ampliamento; dall’inizio del 2016, infatti, è stato oggetto di una serie di lavori che hanno visto alternarsi interventi specifici nei laboratori di Azzio (Varese) e in loco, all’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, per giungere al risultato finale: il più complesso e tecnologicamente avanzato organo Mascioni esistente al mondo tra i 1.200 esemplari realizzati a livello internazionale - da Tokyo alla Sala Nervi in Vaticano, fino a Pisa, Milano, Santiago de Compostela e Fatima, per citare alcuni tra i più celebri - nel corso di oltre 120 anni di attività.

L'attuale organo del Duomo di Firenze ha una storia lunga oltre 60 anni; iniziato a livello progettuale nel 1955, ha visto la realizzazione di una prima parte per il Natale del 1961, e una sostanziale ricostruzione con relativo ampliamento nel periodo post-alluvione del 1966 e un ultimo, considerevole intervento di ingrandimento nel 1991. 
Dopo un anno di progettazione, è stato oggetto di un profondo lavoro che si è snodato su due direttrici: da una parte il restauro delle parti usurate unito al cambiamento del sistema di trasmissione, ormai obsoleto, dall'altra l'aggiunta di alcuni registri, la trasformazione di molti registri da "combinati" a "reali", e la ricostruzione di un corpo d'organo, che ha sostituito quello non più esistente nel transetto di destra della Cattedrale. Il lavoro ha interessato le trasmissioni elettriche, la progettazione di nuovi centralini elettronici dotati di schede con microprocessore, un aggiornamento che prevede la possibilità di suonare contemporaneamente due consolle, e dell’aggiunta di strumenti di ultima generazione come i display touch screen e i sensori di prossimità per gli organisti.
Oltre a queste operazioni, il progetto si concluderà con l'installazione di una nuova consolle che renderà ancor più indipendenti e versatili i vari corpi d’organo; quest'ultima sarà dotata di 5 tastiere di 61 note e una pedaliera di 32 note, per un totale di 168 registri (128 sonori e 40 meccanici). Una nuova forma per l’organo - che con le sue 7.551 canne potrà essere definito come monumentale -, sarà infatti uno dei maggiori strumenti in Italia e in Europa, e, grazie alla bellezza e potenza sonora, potrà accompagnare in maniera puntuale le Liturgie della Cattedrale.
Per celebrare questo avvenimento, sarà organizzato un concerto di inaugurazione in Cattedrale l’8 dicembre, in occasione della Solennità dell'Immacolata Concezione, con un programma che prevede l'esecuzione di brani organistici di quattro grandissimi autori: da Wolfgang Amadeus Mozart, con due sonate da chiesa - KV 264 in Sol maggiore e KV 336 in Do maggiore - a Eugene Gigout, con il Grand Choeur Dialogué, fino a Franz Liszt, con Reger Saint-Francois de Paul marchant sur le flots, e Francis Poulenc, con il Concerto per organo, orchestra e timpani FP 93. Il programma della serata, infine, si concluderà con una improvvisazione all’organo sulle note di “Aria di Fiorenza”.

Protagonisti della serata saranno il M° Olivier Latry - primo Organista della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi e concertista di fama internazionale - a cui si affiancherà, per il brano di Gigout al secondo organo, Daniele Dori, Organista della Cattedrale; la parte orchestrale sarà affidata all’Orchestra dei Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, sotto la direzione del Maestro di Cappella Michele Manganelli. 

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