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Da gennaio 2015, più di 411.000 persone,
in gran parte rifugiati, hanno intrapreso viaggi pericolosi in cerca di salvezza in
Europa. Oltre 2900
i morti.
Per tanti le sofferenze non cessano
nemmeno quando riescono ad arrivare in Europa, come dimostra quanto sta
accadendo in questi giorni.
Questo è
inaccettabile.
La risposta dell'Unione europea a questa crisi è stata
frammentata, incoerente e priva di leadership, ne è la prova la
decisione adottata dal vertice d’emergenza del 14 settembre.
Amnesty chiede una
risposta coordinata ed efficace, basata su percorsi legali e sicuri
di accesso all’Europa, su un'equa distribuzione dei richiedenti asilo tra
i paesi membri e che garantisca a chi arriva l'accoglienza e il
sostegno
necessari.
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