FIRENZE: L’ARTE CONTEMPORANEA CAMBIA VOLTO A PIAZZA DELLA SIGNORIA
Dopo più di cinquecento anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli una scultura è stata collocata ai piedi di Palazzo Vecchio. Si tratta del Pluto and Proserpina dell’artista statunitense Jeff Koons. L’opera segna un momento di svolta nell’approccio della città di Firenze all’arte contemporanea, tanto da far dire – in occasione dell’inaugurazione – al sindaco Dario Nardella che provocando sul piano della proposta artistica “Firenze torna a fare Firenze”.
Il confronto tra le opere dell’artista americano e i capolavori di Donatello, Michelangelo, Benvenuto Cellini e Giambologna crea un “dialogo” straniante che prosegue anche all’interno del palazzo, dove nella Sala dei Gigli la mostra continua con un’altra scultura spiazzante. Si tratta diGazing Ball (Barberini Faun), del 2013. L’opera fa parte di una serie di sculture realizzate tramite dei calchi in gesso di celebri statue del periodo greco-romano, cui l’artista ha aggiunto una sfera dalla superficie a specchio in posizione precaria. Il gesto devia lo sguardo dello spettatore dalla contemplazione dell’opera classica, per spingerlo a sprofondare nella totalità dello spazio circostante, in cui – riflessi nella sfera - si riconoscono anche gli osservatori.
Il modello è in questo caso il Fauno Barberini, una scultura di età imperiale rinvenuta a Roma nei fossati di Castel Sant’Angelo nel 1624, e conservata presso la Gliptoteca di Monaco. Riguardo a quest’opera Jeff Koons dice che l’idea era quella di “affermare la perentorietà e la generosità della superficie specchiante e la gioia che scatenano sfere come queste". E aggiunge che "la serieGazing Ball si basa sulla trascendenza.”
Diverse le impressioni che sarà destinata a risvegliare la collocazione di Pluto and Proserpina(2010-2013) in Piazza della Signoria. L’opera, alta più di tre metri, è composta interamente in acciaio inox, e la sua cromatura color oro è lucidata a specchio. Grazie a questo trattamento la scultura sembra un enorme palloncino gonfiabile. Le figure di Plutone e Proserpina, avvinghiate in un abbraccio drammatico e sensuale, scintillano in totale contrasto con le realizzazioni in marmo e bronzo da sempre padroni della piazza. Le forme del dio dell'Averno e della sua sposa sembreranno liquefarsi in una materia fluida, al limite della dissoluzione figurativa, con il risultato di disperdere i connotati iconografici che qualunque rappresentazione mitologica porta con sé. Il Pluto and Proserpina di Koons si ispira a una celebre opera di Gian Lorenzo Bernini – il Ratto di Proserpina – eseguita tra il 1621 e il 1622, quando il capofila del barocco italiano aveva appena superato i vent’anni.
Ammirare le sue opere in una simile cornice ha spinto Koons a dire di sentirsi “in piedi sulle spalle dei giganti”. La collocazione è stata infatti pensata per esaltare la peculiare somiglianza della scultura collocata sulla piazza con il Ratto delle Sabine del Giambologna – che posto sotto gli archi della Loggia dei Lanzi è distante appena pochi metri; così come col Genio della Vittoria di Michelangelo – conservato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Entrambe, al pari dell’opera del Bernini reinterpretata dall’artista americano, rappresentano alcuni tra i massimi esempi del movimento a spirale dei corpi ritratti.
Al termine dell’inaugurazione Dario Nardella ha consegnato a Jeff Koons le chiavi della città di Firenze, nella speranza che in occasione di una futura esposizione l’artista voglia lasciare una delle sue opere in pianta stabile nel capoluogo toscano. La mostra, organizzata da Associazione Mus.e e a cura di Sergio Risaliti, è realizzata anche grazie al contributo di Fabrizio Moretti, noto a livello internazionale come mercante d’arte antica. Grazie a queste due opere si inaugura inoltre il progetto In Florence, un ambizioso programma che vede i protagonisti dell’arte del nostro tempo confrontarsi con gli spazi e le opere del rinascimento.
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