Caterina de' Medici
Caterina de' Medici | |
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La regina Caterina de' Medici (1555, dipinto di François Clouet) | |
Regina consorte di Francia | |
In carica | 10 giugno 1547 - 10 luglio1559 |
Incoronazione | 10 giugno 1549, Saint-Denis |
Predecessore | Eleonora d'Asburgo |
Successore | Maria Stuarda |
Reggente di Francia | |
In carica | 1560-1563 |
Nome completo | Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici |
Altri titoli | regina madre, contessad'Auvergne, duchessa di Urbino |
Nascita | Firenze, 13 aprile 1519 |
Morte | Castello di Blois, 5 gennaio1589 |
Luogo di sepoltura | Basilica di Saint-Denis,Parigi. |
Casa reale | Medici |
Padre | Lorenzo II de' Medici |
Madre | Madeleine de La Tour d'Auvergne |
Consorte | Enrico II di Francia |
Figli | Francesco Elisabetta Claudia Luigi Carlo Enrico Margherita Francesco Vittoria e Giovanna |
Caterina de' Medici (Firenze, 13 aprile 1519 – Castello di Blois, 5 gennaio 1589) fu regina consorte di Francia, dal 1547 al 1559, come sposa di Enrico II di Francia, e reggente: ebbe una grande e duratura influenza nella vita politica dello Stato[1].
Figlia di Lorenzo II de' Medici (1492-1519), duca d'Urbino, e di Madeleine de la Tour d'Auvergne (1495-1519), nelle sue vene scorreva sangue francese e italiano. Sembra che il nome Caterina le sia stato dato in memoria di Caterina Sforza, la madre diGiovanni dalle Bande Nere, il quale aveva sposato Maria Salviati, riunendo così i due rami della famiglia Medici.
Sposa di Enrico II, fu madre di Francesco II, Carlo IX, e di Enrico III. Il suo bisnonno paterno era Lorenzo il Magnifico e il papa Leone X, quindi, era suo prozio.
Prima regina, poi reggente di Francia, Caterina de' Medici è una figura emblematica del XVI secolo. Il suo nome è legato alle guerre di religione che si combatterono in Francia negli anni del suo regno.
Una sorta di leggenda nera che la perseguita da tempo immemorabile ne ha fatto una persona austera, attaccata al potere e persino malvagia. Caterina de' Medici viene ora considerata una delle più significative sovrane di Francia,[2] una sostenitrice della tolleranza civile che tentò più volte di seguire una politica di conciliazione con l'aiuto dei propri consiglieri. Il suo ruolo nel massacro della notte di San Bartolomeo, tuttavia, contribuisce ancora oggi a farne un personaggio controverso.
Biografia
Da duchessa d'Urbino a regina di Francia
Caterina, posta in gioco di dispute diplomatiche
Caterina de' Medici nasce a Firenze nell'aprile del 1519; qualche mese più tardi i suoi genitori muoiono entrambi. Appena nata, Caterina si ritrova dunque orfana. È affidata alle sue zie ed al papa Leone X, anch'egli membro della famiglia de' Medici. Questa famiglia avrà un grande ruolo nella vita di Caterina. Porta il titolo di duchessa d'Urbino ed è l'unica ereditiera della fortuna dei Medici. Nel 1523 suo zio è eletto Papa con il nome di Clemente VII. Nel 1529 è presa in ostaggio dai fiorentini (aveva otto anni) e subisce l'assedio di Firenze da parte delle truppe pontificie. Resterà per tutta la vita marchiata da questa crudeltà politica. Passa una parte della sua infanzia in un convento di religiose prima di raggiungere suo zio ed i suoi cugini a Roma.
A Roma riceve un'educazione molto curata. È coinvolta nell'alleanza tra il Papa e Francesco I di Francia che prevede il suo matrimonio con il secondogenito, Enrico. L'importanza della dote di Caterina deve inoltre colmare il debito delle finanze reali. Il suo matrimonio con Enrico II ha luogo nel 1533 ed i festeggiamenti sono grandiosi.
Il matrimonio di Caterina
L'alleanza con il Papa di fatto non avrà mai valore a causa della morte di quest'ultimo, sopraggiunta l'anno successivo. Ai primi tempi del matrimonio Caterina non occupa che un piccolo spazio a Corte. Ma il 10 agosto 1536 il primogenito di Francesco I,Francesco di Francia, muore. Caterina diventa Delfina e duchessa titolare di Bretagna (1536-1547) e prende gradatamente il proprio posto nella Corte.
Ma Caterina ed Enrico non hanno ancora eredi (ci metteranno dieci anni per averne). Su Caterina incombe dal 1538 la minaccia di un ripudio ma riceve l'appoggio inatteso di Diana di Poitiers, della propria cugina e di quella di Enrico. Lascia che Enrico ostenti dappertutto i colori di Diana.
È a quest'epoca che Caterina sceglie il proprio emblema: la sciarpa d'Iris (l'arcobaleno). Teme sempre più di essere ripudiata. Alla fine partorisce nel gennaio 1544 un erede: Francesco, il futuro Francesco II di Francia. Avrà dieci figli, dei quali sette sopravvivranno oltre l'infanzia.
Quando Francesco I muore nel marzo del 1547, Enrico d'Orléans diviene Enrico II e Caterina regina di Francia.
Caterina sotto il regno di Enrico II
Accade allora una completa ridistribuzione delle carte. All'inizio, Caterina compete con Diana di Poitiers, ma questa ben presto riceve tutti gli onori: è insignita del titolo di duchessa del Valentinois. Nel duello che oppone La Châtaigneraie e Jarnac, Caterina prende le parti delladuchessa d'Etampes che sostiene Jarnac, ma l'influenza di Diana è sempre più grande. La favorita ottiene persino la responsabilità dell'educazione dei figli reali e gli affronti nei confronti della regina si moltiplicano.
Per consolarsi, Caterina riunisce attorno a sé una corte sempre più italiana: Ruggieri, Simeoni, Strozzi, Gondi... Tutti entrano presto nell'apparato amministrativo reale. Il 10 giugno 1549 Caterina è ufficialmente consacrata regina di Francia nella basilica di Saint-Denis, ma la cerimonia è macchiata da un'umiliante esibizione di Diana de Poitiers. A partire dal 1552, Enrico II riprende i combattimenti a est del regno. Durante questo periodo, Caterina è nominata reggente e controlla l'approvvigionamento e i rinforzi delle armate con l'aiuto del conestabile Anne de Montmorency. Poco dopo, è inviata dal re al parlamento di Parigi a chiedere denaro per proseguire la campagna d'Italia. La situazione è ristabilita nel 1558 e la pace firmata nel 1559 a Cateau-Cambrésis. Questo trattato tuttavia fa perdere i fondamentali possedimenti italiani della Francia e Caterina è furiosa.
Il 10 luglio 1559 Enrico II muore in seguito ad una ferita all'occhio, ricevuta durante un torneo cavalleresco contro Gabriel de Montgomery, svoltosi in occasione del matrimonio della loro figlia Elisabetta con Filippo II di Spagna, celebrato per procura in quei giorni. Caterina, per manifestare il proprio dolore, decide che non si vestirà che di nero in segno di lutto (anche se il lutto regale si esprimeva solitamente con il bianco). Cambia quindi il suo emblema: la lancia spezzata con il motto « Da qui le mie lacrime, da qui il mio dolore » (Lacrymae hinc, hinc dolor).
Il regno di Francesco II
A Enrico II succede il figlio primogenito, Francesco II, ancora quindicenne. La nuova Corte si installa al Louvre. Tutti si aspettano che Caterina scompaia: deve restare quaranta giorni là dove è morto suo marito. Ma sin dal giorno dopo della morte di Enrico II, Caterina de' Medici non intende opporsi ai Guisa, che sono ricchi e per giunta imparentati con la famiglia reale (Francesco II aveva sposato Maria Stuarda, discendente dei Guisa per parte di madre, Maria di Guisa) e che hanno preso il potere. Interviene solamente nella ridistribuzione dei favori reali, e Diana di Poitiers non ne soffre troppo: riceve infatti il castello di Chaumont in cambio di quello di Chenonceau che Caterina esige ritorni alla corona.
La prima preoccupazione di Caterina è la salute di suo figlio. Francesco II soffre di una malformazione congenita. Nonostante l'inesperienza della giovane regina Maria, Caterina non si mostra troppo e le lascia sempre il posto d'onore. Presa tra i Guisa del partitocattolico e tra i protestanti, Caterina è costretta al doppio gioco. Il suo prendere contatti con i protestanti e Luigi di Borbone, principe di Condé, le causa il sospetto e la diffidenza da parte dei Guisa e di Maria Stuarda. Supportando il dialogo interconfessionale quale soluzione unica della crisi, è isolata nel consiglio. Non può affermare il proprio parere, né impedire l'esecuzione di Anne du Bourg nel dicembre 1559. La situazione si degrada rapidamente con la Congiura di Amboise nel marzo 1560. La morte di Francesco II, nel dicembre 1560, la ferisce profondamente, ma le permette anche di prendere in mano le redini del potere.
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