Migranti, l'Ue fa passi avanti: "Hotspot entro novembre"
L'Europa si compatta sul controllo delle frontiere. Renzi: "Notte importante"
Mentre continua incessante il flusso dei migranti verso l'Europa l'Ue lancia un'operazione anti-scafisti che si chiamerà Sofia, come la bimba nata da una madre somala salvata su una nave della marina tedesca. Intanto l'Ungheria alza muro anche con la Slovenia, e sale la tensione al confine tra la Serbia e la Croazia per chiusura frontiera. Davotoglu chiede sostegno Europa per arrivi profughi da Siria. Tusk; grande marea deve ancora arrivare.
L'operazione Sofia -L'Alto rappresentante per la Politica estera Ue, Federica Mogherini, ha proposto di rinominare l'operazione Ue contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo - denominata al momento Eunavfor Med - "Sofia", come la bambina nata recentemente a bordo di una delle navi impegnate nell'operazione, "per dare un segnale di speranza". La proposta nasce, ha spiegato Mogherini, "per dare un segnale di speranza e per onorare le vite delle persone che stiamo salvando e proteggendo". "La fase due dell'operazione europea (Eunavfor) contro i trafficanti di migranti inizierà il 7 ottobre. La decisione politica è presa, gli asset sono pronti".
In una lettera ai leader Ue, il premier turco Ahmet Davotoglu dice di attendere l'arrivo di sette milioni di profughi dalla Siria, che probabilmente vorranno arrivare in Europa e chiede la collaborazione europea affinché si costituisca una 'zona sicura' in territorio siriano per l'accoglienza dei rifugiati. Lo si apprende da fonti Ue.
"La visita al centro di comando dell'operazione Eunavfor Med è stata un'occasione per essere aggiornata su quanto fatto nella fase uno. Ora sappiamo come lavorano i trafficanti di esseri umani della rotta centrale del mediterraneo e siamo pronti a smantellare la loro rete". Lo ha detto l'Alto rappresentante della Politica estera Ue, Federica Mogherini.
Alexis Tsipras finisce sulla graticola al summit straordinario dei leader Ue. Vari partner rimproverano alla Grecia le migliaia di migranti che attraversano la frontiera senza registrazione ed il fuoco che covava nella cenere si accende in una discussione sugli hotspot. Ma è uno scambio costruttivo, che porta alla decisione di fissare una data certa per la loro attivazione. "Entro fine novembre", spiega il presidente del consiglio Ue Donald Tusk. L'Europa si ricompatta sulla necessità di riportare le sue frontiere esterne sotto controllo, dopo lo strappo con i Paesi dell'Est sui 120mila ricollocamenti. Il vertice apre la strada ad un piano comune per far fronte alla peggiore crisi di profughi dal dopoguerra. Il premier Matteo Renzi parla di "notte importante". E anche dai quattro premier (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania) che hanno votato contro il meccanismo di ridistribuzione e si sono visti imporre la decisione non ci sono state reazioni particolari.
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