sabato 11 aprile 2020

        NESSUNO   TOCCHI    CAINO          
         no  alla   pena    di    morte          



1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : MAROCCO: IL RE CONCEDE LA GRAZIA A 5.654 DETENUTI 2.  NEWS FLASH: ZIMBABWE: OTTO CONDANNE CAPITALI COMMUTATE E 1.680 DETENUTI LIBERATI 3.  NEWS FLASH: COREA DEL NORD: TRE FUNZIONARI GIUSTIZIATI PER FURTO E VENDITA DI CIBO 4.  NEWS FLASH: LIBIA: 1.347 DETENUTI RILASCIATI PER PAURA DEL CORONAVIRUS 5.  NEWS FLASH: TUNISIA: 1.420 DETENUTI RILASCIATI PER RIDURRE LA POPOLAZIONE CARCERARIA 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


MAROCCO: IL RE CONCEDE LA GRAZIA A 5.654 DETENUTI Re Mohammed VI del Marocco il 5 aprile 2020 ha concesso la grazia a 5.654 detenuti ordinandone il rilascio, a causa della crisi legata al COVID-19.

Il Re ha dato disposizioni come parte delle misure del Marocco per limitare la diffusione della pandemia, che ha contagiato finora 960 persone nel Paese uccidendone alcune decine.
Una dichiarazione del ministero della Giustizia ha spiegato che la grazia reale riguarda una specifica categoria di prigionieri selezionati sulla base di criteri strettamente oggettivi.
I criteri tengono conto dell'età, dello stato di salute e della durata della detenzione.
Si tiene anche conto della buona condotta e della disciplina tenuta nel corso della detenzione.
La grazia è in linea con le misure eccezionali e le precauzioni introdotte nel Paese per limitare la diffusione della pandemia.
Il Marocco è entrato in uno stato di emergenza il 20 marzo, in vigore fino al 20 aprile.
"I beneficiari della grazia reale saranno soggetti a sorveglianza, test medici, nonché alla quarantena necessaria, a casa loro, per garantire la loro sicurezza", ha detto il ministero.
Il rilascio dei detenuti avverrà gradualmente.
Oltre alla grazia, il Re ha ordinato misure necessarie per rafforzare la protezione dei detenuti all'interno degli istituti penitenziari, in particolare contro la diffusione dell’epidemia, ha aggiunto il ministero.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

ZIMBABWE: OTTO CONDANNE CAPITALI COMMUTATE E 1.680 DETENUTI LIBERATI Almeno otto prigionieri, che si trovavano nel braccio della morte da periodi compresi tra 10 e 12 anni, questa settimana hanno ricevuto la commutazione in ergastolo, in linea con il recente provvedimento presidenziale di grazia, ha riferito ZimEye il 4 aprile 2020.
Gli otto passeranno quindi il resto della loro vita in prigione. Il presidente Mnangagwa ha recentemente emesso un provvedimento di grazia per gli autori di reati non violenti.
I prigionieri che hanno trascorso almeno 10 anni nel braccio della morte, secondo l'ordine, hanno ricevuto la commutazione in ergastolo.
Il portavoce del Servizio delle Prigioni dello Zimbabwe, Meya Khanyezi, ha confermato la notizia.
"Abbiamo otto detenuti, le cui condanne a morte sono state commutate in ergastolo", ha detto.
“Il prigioniero da più tempo nel braccio è stato condannato nel 2008, mentre quello con il minor numero di anni passati nel braccio è stato condannato nel 2010.
"Gli altri sei sono stati condannati tra il 2008 e il 2010."
La recente amnistia ha visto solo 1.680 prigionieri qualificati per la liberazione a fronte dei 5.000 interessati.
Questo perché la maggioranza di loro è stata condannata per reati gravi e non ha ancora scontato almeno la metà della pena, criteri per beneficiare della liberazione.
Solo 53 donne su 456 hanno beneficiato dell'amnistia dal momento che molte donne in carcere hanno commesso reati specifici come omicidio, rapina, dirottamento d'auto, reati sessuali e violenza pubblica.
Il presidente Mnangagwa ha usato i suoi poteri costituzionali di grazia per concedere l'amnistia, desiderando ridurre la popolazione carceraria a livelli che possano essere gestiti in modo sicuro.
Tutti i prigionieri che sono stati rilasciati dal momento che le loro pene originali sono state sospese, rientreranno in carcere nel caso di recidiva, secondo il provvedimento.
Ad Harare, 279 prigionieri sono stati rilasciati dal carcere mentre 185 sono stati liberati nella provincia del Mashonaland.
A Manicaland, 202 sono stati liberati, mentre la popolazione carceraria di Bulawayo è stata ridotta di 198 unità.
Le prigioni di Mashonaland West, East e Midlands hanno liberato 166, 127 e 296 detenuti rispettivamente.
A Masvingo, 85 prigionieri sono stati liberati mentre le prigioni di Matabeleland Sud e Nord hanno rilasciato rispettivamente 75 e 66 prigionieri.
Le carceri del Paese hanno una capacità di 17.000 posti, tuttavia prima dell'amnistia c'erano 21.838 detenuti.
L'amnistia ha ridotto il numero totale di detenuti a 20.158, una cifra ancora superiore alla capienza massima.


COREA DEL NORD: TRE FUNZIONARI GIUSTIZIATI PER FURTO E VENDITA DI CIBO Le autorità della Corea del Nord la scorsa settimana hanno giustiziato senza processo tre alti funzionari con l'accusa di tradimento, per il presunto furto di cibo dalla scorta strategica del Paese e la sua vendita sul mercato a prezzi altissimi per l’epidemia di coronavirus, fonti interne al Paese hanno detto il 5 aprile 2020 a Radio Free Asia.
Secondo fonti informate, il cibo faceva parte di una grande spedizione di emergenza dalla Cina che era stata autorizzata a passare nonostante il commercio tra i due Paesi sia stato chiuso per impedire la diffusione del virus.
Il cibo rubato e venduto sul mercato sarebbe stato di alta qualità e destinato in origine a essere utilizzato nelle celebrazioni per il compleanno del fondatore della nazione Kim Il Sung il 15 aprile, una festa chiamata il Giorno del Sole.
Un commerciante della provincia del Pyongan Settentrionale ha riferito al servizio coreano di RFA il 5 aprile che le autorità hanno riaperto temporaneamente l'ufficio doganale di Dandong-Sinuiju il 23 marzo per accettare la spedizione. L’ufficio doganale era completamente chiuso da gennaio.
"Anche con il coronavirus in corso, hanno aperto [l'ufficio doganale] e portato rapidamente quelle forniture", ha detto la fonte.
"Tre funzionari hanno rubato [alcuni] di questi rifornimenti strategici importati e sono stati uccisi con arma da fuoco senza processo pochi giorni fa con l'accusa di tradimento", ha aggiunto la fonte.
Secondo la fonte, l'esecuzione potrebbe essere stata ordinata dallo stesso Kim Jong Un.
"I risultati dell'indagine sono stati inclusi in un rapporto per il N°1", ha detto la fonte, usando un termine che indica il leader supremo del Paese.
"Ho appreso che sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in conformità con la politica del N°1 di trattare il caso come tradimento nazionale perché hanno rubato beni di emergenza importati dal Comitato Centrale", ha detto la fonte, aggiungendo che non si conosce quando e dove l'esecuzione abbia avuto luogo.


LIBIA: 1.347 DETENUTI RILASCIATI PER PAURA DEL CORONAVIRUS Il ministero della Giustizia del governo libico appoggiato dall'ONU il 6 aprile 2020 ha dichiarato che un totale di 1.347 detenuti sono stati finora rilasciati per paura della diffusione di COVID-19.
"Al fine di prevenire infezioni di coronavirus e ridurre il sovraffollamento all'interno delle strutture di correzione e riabilitazione, il rilascio di detenuti in attesa di indagini e di processi continua", ha detto il ministero in una nota.
Alla fine di marzo, sono 1.347 i detenuti liberati dalle strutture di correzione e riabilitazione in diverse città della Libia, ha aggiunto la dichiarazione.
Il ministero ha dichiarato di voler scarcerare altri prigionieri in futuro, compresi quelli che hanno scontato più della metà delle loro pene, gli anziani e quelli in particolari condizioni di salute.


TUNISIA: 1.420 DETENUTI RILASCIATI PER RIDURRE LA POPOLAZIONE CARCERARIA Il presidente tunisino Kais Saied il 31 marzo 2020 ha concesso una grazia speciale a 1.420 detenuti al fine di ridurre la popolazione carceraria del Paese a fronte della epidemia di coronavirus, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa ufficiale TAP.
Nel suo decreto, Saied ha anche chiesto di disinfettare le prigioni e di supportare le unità mediche che combattono la pandemia.
La grazia arriva due settimane dopo il rilascio da parte delle autorità tunisine di oltre 1.800 prigionieri in occasione del Giorno dell'Indipendenza. Il Paese ha anche rilasciato 2.400 detenuti a gennaio, in coincidenza con l'anniversario della rivolta del 2011 che ha rovesciato il presidente Zine El Abidine Ben Ali.

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